Pietro e Sondra, dalla consolle allo studio (pluripremiato) di architettura
Si sono conosciuti grazie alla musica elettronica. Insieme da oltre dieci anni, sono i giovani titolari dello studio "Modo Architettura + design". I loro progetti hanno ricevuto award e premi a Lubiana e all'Accademia di Brera
Galeotta fu la consolle e la sua musica. Pietro sembrava appena appena uscito da un casting hollywoodiano, un moderno principe azzurro dal fare intellettual-artistico che mentre suona le sue tracce elettroniche in apertura di un big del settore come Apparat si sente gli occhi addosso di lei, Sondra. Sondra non ha niente da invidiare in fatto di canoni hollywoodiani, una bellezza gentile, un’intelligenza vivace, due occhi che sembrano aspettare solo di sciogliersi come l’Angostura in un calice di bollicine in quello che sarà il cocktail effervescente della sua vita. C’era solo da shakerare e servire… on the rocks. E così fecero, stando seduti sugli sgabelli ad assaporarsi il tempo davanti ad un posto-finestrino sul volo in partenza della loro storia.
Da quella serata, targata 2007, ad oggi, ne sono stati serviti di cocktails e ne sono passate nelle casse di note e bassi. Pietro Marsili, classe 1983, e Sondra Pantani, classe 1982, dal 2015 sono i genitori di una bellissima bambolina che ha preso il nome di Bianca. La stessa bambolina che nel settembre del 2017 ha portato gli anelli all’altare per ascoltare il “sì” di babbo e mamma. Un sì lungo dodici anni spianato su di un’autostrada verso il futuro. E il futuro Pietro e Sondra lo sanno disegnare bene visto che per passione e per professione sono degli ottimi architetti e il futuro lo sanno annusare prima, e progettare dopo.
“Da tre anni abbiamo aperto il nostro studio sugli Scali d’Azeglio che è intitolato Modo Architettura + design. Siamo una coppia nella vita e nel lavoro – spiega Pietro Marsili a Quilivorno.it – Un’arma a doppio taglio ma nel nostro caso funzionale e funzionante. Ogni volta che mettiamo giù un progetto abbiamo proprio la necessità fisica e intellettuale di confrontarci, parlandoci negli occhi, su quello che stiamo facendo. Riusciamo sempre a completarci e a non litigare, sul lavoro, praticamente mai”.
Sembra che la cosa vi riesca bene se consideriamo che siete appena reduci da una premiazione internazionale che vi ha visto protagonisti all’Accademia di Brera a Milano…
“Sì, è così. Abbiamo partecipato al concorso Storie di Farina – I nuovi spazi del pane con un progetto già finito di cui abbiamo inviato soltanto foto e concept. Si è trattato del progetto relativo a Star Bakery la panetteria-comfort food di via Cogorano che abbiamo realizzato di recente. L’oggetto del concorso era, appunto, l’innovazione nei locali e negli spazi commerciali dedicati alla produzione, alla vendita e al consumo del prodotto pane, sotto il profilo dell’ideazione, progettazione e arredamento dei relativi spazi. Il concorso è stato organizzato da Agugiaro & Figna Molini SpA, in collaborazione con il Politecnico di Milano e Accademia di Belle Arti di Brera. Siamo stati onorati di essere saliti sul podio con un terzo posto tra centinaia di progetti provenienti da tutto il mondo”.
Ma non è il solo premio che avete ricevuto di recente. E’ cosi?
“Esatto. Ad ottobre in Slovenia abbiamo vinto un award, un premio internazionale di interior design. Questo però non era un concorso ma siamo stati selezionati tra migliaia di studi di tutto il mondo. Siamo andati quindi a Lubiana dove in un posto bellissimo, B.I.G. utilizzato per congressi ed eventi di grande rilievo, siamo stati premiati all’interno di quelli che vengono chiamati B.I.G. SEE Awards“.
E in questo caso per cosa siete stati premiati?
“Per un progetto relativo ad un salone di bellezza che abbiamo realizzato a Livorno, Little Venice Hair nel quartiere Venezia, in via Borra”.
Come siete stati “scovati” tra i tanti altri concorrenti?
“Molto probabilmente perché un’immagine, una foto che abbiamo fatto di questo esercizio commerciale fu ri-postata su Instagram da un canale che ha oltre un milione di follower. Loro la condivisero con il tag al nostro studio e la foto fece un sacco di like. Noi già eravamo onorati di essere finiti nel mirino di questa pagina così seguita. Ma il bello doveva ancora venire, perché poco dopo ci arrivò la convocazione per Lubiana per ritirare il nostro award internazionale”.
In che categoria siete stati premiati?
“Interior award per esercizi commerciali. Per noi è stato tanto inaspettato quanto bello ed emozionante poter parlare davanti ad esperti e professionisti di tutto il mondo dei nostri progetti”.
Parlami dello studio… siete solo te e Sondra?
“Lo studio Modo Architettura + design nato da circa tre anni è nostro, mio e di Sondra, ma ci avvaliamo anche della valida collaborazione di quattro colleghi esterni che lavorano a progetto”.
E prima di arrivare a “Modo” cosa c’è stato?
“Abbiamo avuto un percorso didattico e formativo molto simile. Prima di architettura entrambi ci siamo laureati in un’altra disciplina. Io mi sono laureato in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente a Pisa e lei in Scienze della Comunicazione a Bologna. Quando abbiamo finito la prima laurea, e non ci conoscevamo ancora, ci siamo resi conto in verità che volevamo diventare architetti. E così ci siamo buttati in questa nuova avventura con la laurea quinquennale in architettura a Firenze”.
Quindi vi siete conosciuti sui banchi dell’Università?
“In realtà è stata la musica a farci conoscere. Lei venne ad ascoltare qui a Livorno un concerto di Apparat, un big della musica elettronica, ed io ero a fare l’apertura in consolle. E’ stata quella sera che ci siamo conosciuti. E sicuramente Sondra, che è più grande di me di un anno e quindi era già iscritta ad architettura, è stata la molla per far compiere definitivamente questo passo anche a me che stavo finendo la prima laurea. E dopo l’ho seguita a Firenze”.
Vi siete laureati in tempo?
“In cinque anni con 110 e lode, tutti e due”.
E dopo la laurea?
“Sondra ha collaborato per qualche anno a Firenze con uno studio importante a livello internazionale, Archea Associati, che si è occupato tra l’altro anche della realizzazione della Cantina Antinori. Ed io ho collaborato, sempre a Firenze, con un altro studio che si chiama Q-Bic specializzato più sull’interor design. Uniti insieme quindi in Modo, è una perfetta sintonia tra queste due derive del nostro percorso formativo”.
Ma torniamo un attimo alla musica. Un legame forte anche in questo campo…
“Si, come ho detto poco fa, infatti, ci siamo conosciuti proprio grazie alla musica. Lei mi ha sempre molto appoggiato in questa mia passione. Prima dell’architettura era questo il mio lavoro. Ho suonato la batteria per dieci anni nei Taster’s Choice, adesso solo Tasters, dove ho composto album e suonato in giro per il mondo. Poi ho un po’ abbandonato perché volevo andare su un percorso un po’ più pop mentre il resto del gruppo voleva continuare a fare metal. E lì ho iniziato il progetto da solo nel mondo dell’elettronica prendendo il nome di Taster Peter. Anche qui mi sono tolto qualche soddisfazione facendo dei dischi e studiando nel frattempo”.
E Sondra dal punto di vista musicale, ti ha seguito?
“Mia moglie è sempre stata un’appassionata di musica e stando con me gli ho un po’ insegnato a suonare fino a che non è andata… con le sue gambe. Il nome d’arte? Beh… Sondra! Era perfetto già così”.
Prossimi progetti in campo lavorativo?
“Stiamo lavorando a progetti residenziali e commerciali, in particolare una pizzeria che aprirà presto a Livorno, ne sentirete parlare a breve. Ma la vera innovazione è che ci siamo buttati anche nel campo del product design, con oggetti progettati da noi e che saranno prodotti da marchi importanti tra cui, Pols Potten. Abbiamo fatto una lampada ed altre belle cose che usciranno prossimamente come articoli di design i quali potranno essere acquistati nei negozi o tramite shopping online”.
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