Da capo ultras a candidato sindaco. “In politica con la stessa passione che metto sugli spalti”
Emanuele Marcis, 44 anni, agente immobiliare nella vita e per passione capo ultras della Pielle Livorno. Da sabato 3 marzo però è qualcosa di più per il territorio colligiano: il candidato sindaco della lista civica Cittadini in Comune per Collesalvetti. "Il tifo? Smetterò di urlare al megafono ma la passione rimane"
Maglia bianca a strisce orizzontali celesti, megafono in una mano, l’altra usata per grattare il cielo dal suo immobilismo fin troppo statico, una gamba verso il parquet e una gamba in curva a testimonianza delle sue radici. E poi fiato per creare, voce per raccontare e tanta passione da servire calda quando tutto il mondo intorno si congela per il poco vivere.
E’ questa la diapositiva di una normale domenica pomeriggio di Emanuele Marcis, capo ultras da una vita della Pielle Livorno. Una passione che va oltre ogni cosa e che lo ha portato non solo a tifare con sudore e corde vocali sfilacciate la sua squadra di basket del cuore in ogni dove, ma che lo ha visto in prima linea anche con operazioni di beneficenza, realizzate proprio grazie al gruppo di tifosi bianco-azzurri, come regalare un defibrillatore allo Chalet della Rotonda, oppure con progetti di educazione al tifo dando in mano i megafoni in curva ai più piccoli per insegnare il rispetto degli avversari non mancando di sostenere i propri colori.
Ed è con questa stessa passione, quella viscerale per una cosa che si ama, che Emanuele Marcis, presidente della Pro Loco di Stagno per 7 stagioni, 44 anni compiuti lo scorso novembre, ha deciso di lanciarsi in un’avventura del tutto nuova e stimolante allo stesso tempo. Correre alle prossime amministrative di Collesalvetti per diventare il primo sindaco di una lista civica del territorio colligiano. “Cittadini in Comune per Collesalvetti”. Così si chiama il progetto culturale e politico messo insieme ormai nel maggio scorso in vista di questo appuntamento con le urne. Sabato 3 marzo ha scoperto finalmente le carte e ha presentato la sua squadra alla cittadinanza una squadra giovane, di circa 40 persone, che ha dalla sua la carta dell’entusiasmo mista alla competenza professionale in vari ambiti: da quello giuridico a quello medico-sanitario al civilistico.
“C’è stata una bella partecipazione per la presentazione del nostro progetto politico – spiega Marcis – una buona risposta di pubblico fortunatamente non solo parentale ma di persone curiose e desiderose di capire il nostro progetto (per chi volesse capire di più del programma elettorale della lista può cliccare sul link in fondo all’articolo, ndr)”. Adesso bisogna solo lavorare”.
Marcis, la prima domanda che viene spontanea… è… chi glielo ha fatto fare di candidarsi a sindaco di un territorio così complesso come quello di Collesalvetti?
“Chi me lo ha fatto fare eh? (ride, ndr). Me lo ha fatto fare la passione. La passione che in questi anni ho speso nel volontariato come presidente della Pro Loco di Stagno e in prima linea in tanti altri fronti. Non è certo un percorso individuale ma collettivo. Mi sono e ci siamo confrontati per cercare di capire quali problemi ci fossero sul territorio, cercando di capire come affrontarli dando un contributo maggiore e diverso, di spessore. Nei rapporti interpersonali e nei risultati ottenuti che il volontariato ha ottenuto in questi anni, per esempio, ci siamo detti: ci stiamo mettendo pancia a terra e grande cuore e oltre a questo scalino non si riesce ad andare. Cerchiamo quindi di vedere cosa si può fare di più. Ed eccoci qua”.
Un “eccoci qua” che parte qualche mese fa…
“Si, l’associazione culturale-politica Cittadini in Comune nasce a maggio scorso con la lungimiranza di poter costruire qualcosa, con passione, a lungo raggio per questo territorio. Siamo adesso una realtà con 40 persone operative coinvolgendo un sacco di persone giovani”.
Come li avete coinvolti?
“Una semplice parola: passione”.
Come vi descrivete agli occhi dei vostri elettori?
“Con un termine che manca, secondo me, nella politica da anni: siamo persone credibili. Persone che in questi anni hanno fatto un percorso. Al di là della simpatia o antipatia personale c’è da riconoscere che se Stagno ha un servizio pre-scuola e una Pro Loco che ha messo 2500 libri in una sala lettura è perché la Pro Loco ha lavorato in una certa maniera con me alla guida in questi ultimi 7 anni”.
Gente comune per la gente comune. E’ così?
“Amo definirci e vederci come una piramide rovesciata. Noi siamo gente che, tra virgolette, viene dalla strada. Non abbiamo segreterie nazionali, dobbiamo pensare solo al nostro territorio. Esclusivamente al nostro territorio”.
Qual è il primo problema che Le viene in mente se pensa al Comune di Collesalvetti?
“Quello di andare a reperire risorse. Da quel che ci risulta, secondo le nostre informazioni, non c’è una figura all’interno della macchina amministrativa che abbia le competenze necessarie dirette per reperire risorse. Allora mi sono detto: possiamo iniziare a cercare un affidamento diretto finalizzato ad individuare una figura che abbia questa competenze e che ne sappia più di noi che, con molta umiltà, viene qui dentro e ci insegna come si fa a reperire le risorse necessarie al territorio. Queste sono le risposte concrete che servono al territorio. E questo potrebbe servire, sin da subito, a migliorare la qualità della vita degli abitanti di Collesalvetti”.
Un’ avventura elettorale che parte proprio dall’esperienza della Pro Loco di Stagno dunque?
“Parte da lì. Da una Pro Loco che ad oggi gestisce un’area pubblica e si è interfacciata in questi anni con l’amministrazione. In questi sette anni, dal febbraio 2012 al gennaio 2019, in quei 20mila metri di Stagno ero il responsabile legale e civile insieme e oltre al sindaco”,
Si è dimesso?
“Si, a fine gennaio. Quando avevo ben chiaro in testa il cammino per rispetto del volontariato e per rispetto dell’impegno politico ho fatto un passo indietro. Sono rimasto attualmente nel direttivo ma senza alcuna carica”.
E per quanto riguarda l’altra passione che la contraddistingue da sempre e che la vede in prima fila in curva Pielle? Smetterà di tifare per la sua squadra del cuore?
“La curva non si può negare. Ma soprattutto non si può rinnegare. Fa parte di me, del mio essere. Una grandissima passione che non posso assolutamente sopire o trattenere. Per ovvie ragioni mi devo fare un po’ da parte come ho già fatto da un mese a questa parte. Credo però che sia anche giusto che una persona che viene dal basso come sono io possa mantenere le sue passioni sportive. Penso che sia una cosa normalissima continuare a tifare per i colori biancoazzurri”.
Forse non la vedremo più a cavalcioni della balaustra?
“Assolutamente no. E’ giusto che sia così. Spesso la parola ultras può essere fraintesa da molti anche se chi conosce questa realtà sa benissimo cosa c’è di bello dietro: solidarietà, donazioni benefiche, progetti sportivi e tanta tanta passione. Io ho sempre sostenuto la mia squadra con questi valori qua. E continuerò sempre a sostenerla anche senza megafono in mano. Ma adesso non sarebbe rispettoso continuare ad essere il capo ultras per rispetto degli elettori e per rispetto del mio gruppo di lavoro”.
Quindi l’abito in questo caso fa il monaco?
“Un certo tipo di immagine è giusto darla. Rimanendo sempre noi stessi, non snaturandosi. Non rinnegando mai chi siamo. Ma forse questo tipo di ruolo, in questo momento, per me risulta fuori luogo”.
Ha già individuato a chi passare il testimone o meglio, il megafono?
“Ancora no. In tanti mi hanno chiesto di continuare ma adesso è giusto il momento di trovare qualcun’altro. E al momento non è stata trovata la figura necessaria per questo ruolo”.
Torniamo alla politica. Quale sarà il primo passo da candidato sindaco?
“Lavorare all’organizzazione del calendario per questa campagna elettorale e quindi incontri con le associazioni, con le persone. Battere strada per strada, buca per buca, come mi piace dire a me. Ripartendo dal basso, dalle persone. La cosa più semplice da fare ma che negli ultimi anni è stato abbandonato. Torniamo ad ascoltare le persone. Credo che la politica sia soprattutto questo”.
Paura per questa esperienza che le si prospetta davanti? Le tremano un po’ le gambe?
“No, paura no. E’ una sfida avvincente. Quello sicuramente. Dopo che ho passato tanto tempo nei letti di ospedale e ho avuto esperienze di vita molto forti legate alla mia salute, questa è un’esperienza che mi accingo a vivere con il massimo entusiasmo. Sono stato operato al cuore da bambino, sono stato il primo caso di mononucleosi che è andato a due ore dalla morte a Livorno nel 1992. Quando esci da queste cose una battaglia elettorale la affronti con serietà ma con massima serenità direi”.
Riproduzione riservata ©
Cerchi visibilità? QuiLivorno.it mette a disposizione una visibilità di oltre 70mila utenti giornalieri: 68.900 su Fb, 7.200 su Ig e 4.700 su X. Richiedi il pacchetto banner e/o articolo redazionale a [email protected] oppure attraverso questo link per avere un preventivo
QuiLivorno.it ha aperto il 12 dicembre 2023 il canale Whatsapp e invita tutti i lettori ad iscriversi. Per l’iscrizione, gratuita, cliccate il seguente link https://whatsapp.com/channel/0029VaGUEMGK0IBjAhIyK12R e attivare la “campanella” per ricevere le notifiche di invio articoli. Ricordiamo, infine, che potete continuare a seguirci sui nostri social Fb, Instagram e X.