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Cavalleria Rusticana chiude “Opere in corso d’Opera”

Mercoledì 7 Aprile 2021 — 12:31

Registrata nei giorni scorsi in forma scenica ed in costume sul palcoscenico del Teatro livornese, questa nuova proposta lirica si è avvalsa della regia di Danilo Capezzani, segnalato dalla prestigiosa Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico di Roma

Venerdì 9 aprile dalle ore 18 sul canale YouTube del Goldoni, si potrà seguire liberamente tutte le fasi che hanno portato alla realizzazione di “Tu qui Santuzza?”, l’intenso quanto drammatico confronto tra lo “spergiuro” Turiddu e la straziata Santuzza

Tre scene che rappresentano il cuore del melodramma verista per eccellenza, Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, concludono la quarta ed ultima produzione della Fondazione Goldoni per la rassegna “Opere in corso d’Opera”: venerdì 9 aprile dalle ore 18 sul canale YouTube del Goldoni, si potrà seguire liberamente tutte le fasi che hanno portato alla realizzazione di “Tu qui Santuzza?”, l’intenso quanto drammatico confronto tra lo “spergiuro” Turiddu e la straziata Santuzza, sua amante (foto Bizzi/Trifiletti).

Registrata nei giorni scorsi in forma scenica ed in costume sul palcoscenico del Teatro livornese, questa nuova proposta lirica si è avvalsa della regia di Danilo Capezzani, segnalato dalla prestigiosa Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma e vede protagonisti Rosa Suarez Perez (Santuzza), Gianni Mongiardino (Turiddu) e Maria Salvini (Lola); al pianoforte il M° Flavio Fiorini.

Tu qui Santuzza?” è un duetto di rara quanto cruda efficacia, incalzante nelle parole e nei ritmi, che rende vano fin dalle sue prime battute quel “debbo parlarti” con cui la protagonista cerca di riportare a sé l’uomo amato da cui è stata tradita: non c’è però alcun dialogo, né ravvedimento o pentimento in Turiddu, capace solo con le sue parole di aumentare l’angoscia di Santuzza fino a portarla, esasperata, alla maledizione della “Mala Pasqua” urlata tra le lacrime. In tutto questo, l’apparizione tra loro della bella e giovane Lola con la sua melodia stornellante e primaverile, è solo l’ulteriore elemento che contribuisce irrimediabilmente a far precipitare la situazione: un momento breve musicalmente ma che racchiude in sé tutti gli elementi che porteranno al tragico epilogo. Ed è proprio su questo veloce quanto affannoso dipanarsi della vicenda, che il giovane regista Capezzani è intervenuto quasi con taglio cinematografico per offrire al pubblico una lettura rispettosa della tradizione ma facendo scorrere idealmente la macchina del tempo sulla scena per far percepire quanto accaduto prima (e non visto) tra Lola e Turiddu e soprattutto a cosa condurrà tutto questo da lì a breve. Ricordi, sensazioni ed emozioni laceranti, si intrecciano così tra recitazione e canto, con un senso di ineludibilità di un destino forse già scritto ma che nessuno dei protagonisti è riuscito a mutare. “L’organizzazione di Cavalleria rusticana da remoto è stata una gran bella sfida – spiega Capezzani – ci siamo coordinati da lontano con i vari reparti: scene, luci, costumi fino a ritrovarci finalmente sul palcoscenico per realizzare questo allestimento che ho volutamente pensato con taglio tradizionale perché Cavalleria è indiscutibilmente un classico del melodramma. Secondo me il classico è tale perché l’autore è riuscito a vedere l’uomo in una situazione eterna e non andrebbe mai attualizzato. Per me è stata una fortuna e un privilegio essere chiamato dal Teatro Goldoni per far rivivere Cavalleria proprio qui, nella sua città”.

Concludiamo dunque questa rassegna con le parole del direttore Mario Menicagli: “Sono soddisfatto del bilancio di Opere in corso d’opera, quattro appuntamenti che ci hanno dato molte soddisfazioni; un progetto innovativo che ci ha piacevolmente sorpreso per il successo di visualizzazioni che sinceramente non ci aspettavamo in questi termini; un grazie a tutto il nostro pubblico”.

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