Sul palco del Goldoni “La bottega del caffè”
Martedì 24 e mercoledì 25 gennaio, alle ore 21, uno dei più noti registi a livello internazionale quale Maurizio Scaparro porterà sul palco del Goldoni una splendida nuova edizione de La bottega del caffè
Goldoni al Teatro “Goldoni”: a riportare il grande commediografo veneziano sul palcoscenico del teatro livornese martedì 24 e mercoledì 25 gennaio, alle ore 21, è uno dei più noti registi a livello internazionale quale Maurizio Scaparro con una splendida nuova edizione de La bottega del caffè. “Tra i motivi che mi hanno spinto a mettere in scena oggi La bottega del caffè – afferma il decano dei registi italiani – il primo credo sia il piacere e il desiderio di tornare a parlare di Venezia e del suo Carnevale, durante il quale la commedia si svolge, dalle prime luci dell’alba a quando scende la notte. Una Venezia che già allora rischiava di dimenticare la sua grandezza e di cedere alle tentazioni di una progressiva mercificazione della città, delle sue bellezze e dei suoi carnevali.”
Su una direttrice di ricerca artistica che parla di Firenze, Napoli e della Serenissima, Scaparro segue rigorosamente i canoni goldoniani di una commedia dei sentimenti e dell’agire degli esseri umani, in un perfetto equilibrio fra la parola e l’azione scenica. Disegna così uno spettacolo classicissimo, ricco di vivacità ed umanità, grazie alla bravura ed eleganza dei suoi interpreti su cui spiccano Pino Micol (attore con cui vanta un lungo sodalizio teatrale) e Vittorio Viviani, impreziosito dalle musiche originali del premio Oscar Nicola Piovani, le belle scene ed i costumi di Lorenzo Cutùli, vincitore dell’International Opera Awards 2014 per la scenografia. Una lettura che è ambientata nella metà del Settecento ma sembra rivolgersi ai tempi di oggi, con le sue debolezze e problemi, come la piaga del gioco d’azzardo e il pettegolezzo che pervade ancora tanta parte delle nostre trasmissioni televisive. Ecco che nell’arco di una giornata, in una suggestiva piazzetta veneziana, si dipana la storia del caffettiere Ridolfo che ha preso a cuore la sorte del giovane mercante di stoffe Eugenio, da qualche tempo assiduo frequentatore della casa da gioco di Pandolfo. Lì Eugenio ha subìto perdite ingenti giocando a carte con Flaminio, un giovane torinese che si spaccia per nobile. Il desiderio di ricondurli sulla retta via da parte delle loro mogli, viene ostacolata da Don Marzio, un nobile napoletano prepotente, ambiguo e chiacchierone. Una commedia che era stata pensata da Goldoni per il teatro di maschera, capace di far cogliere attraverso queste tutte le sfumature che affollano ed agitano l’animo umano, con travestimenti, bugie ed inganni, sentimentalismo, scene rapide e godibili trattate con una penna leggera intrisa di comicità ma anche di malinconia. Elementi che vengono resi con efficacia e realismo da Scaparro per uno spettacolo prodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana ed incluso nella stagione di prosa della Fondazione Goldoni. Al fianco dei due protagonisti un’ottima compagnia composta da Ruben Rigillo, Maria Angela Robustelli, Ezio Budini, Pietro Masotti, Marta Nuti, Giulia Rupi, Alessandro Scaretti; le musiche sono eseguite dalla violinista Lisa Green, le luci sono realizzate da Maurizio Fabretti.
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