“Iris”, un’opera nippo-labronica al Goldoni
L'opera sarà in scena sabato 16 dicembre alle 20,30 e domenica 17 alle 16,30. Sul palco un connubio di culture che unisce Livorno al Paese del Sol Levante. La presentazione nel giorno del compleanno del celebre compositore
Un connubio di culture che unisce Livorno al paese del Sol Levante è alla base del nuovo allestimento dell’opera ‘Iris’ di Pietro Mascagni (in fondo all’articolo la fotogallery), melodramma ambientato in Giappone, presentata nel giorno del compleanno del celebre compositore (7 dicembre 1863). La nuova produzione vede infatti la collaborazione della Fondazione Goldoni con il Kansai Nikikai Opera Theater di Osaka, oltre che col teatro del Giglio di Lucca e il teatro Verdi di Pisa. ‘Iris’ viene rilanciata in una nuova, rivoluzionaria veste alla soglia dei 120 anni della premiére. Il regista è Hiroki Ihara, personaggio di successo giapponese già noto in Italia per numerose produzioni. La parte musicale, invece, è curata dal direttore Daniele Agiman, direttore principale per il repertorio italiano all’Opera di Osaka. Il progetto nasce nell’ambito del Mascagni Opera Studio della Fondazione Goldoni in collaborazione col Rotary Club, un’accademia di perfezionamento per giovani artisti lirici che ha come obiettivo l’approfondimento del repertorio musicale verista. L’opera verrà presentata al Goldoni sabato 16 dicembre alle 20,30 e domenica 17 dicembre alle 16,30. “Per la prima volta – sostiene Marco Leone, direttore generale del teatro Goldoni – Italia e Giappone collaborano per la realizzazione di un’opera unica, inusuale, che accoglie diversi tipi di utenza. Una favola esotica, non immediata, che riesce a ripagare ascoltatori ed interpreti”. “E’ un sogno che si corona – dice Alberto Paloscia, direttore artistico della stagione lirica – L’idea registica è di un autore giapponese, un progetto strategico che ha riscosso un notevole successo. Abbiamo fatto una scommessa: 30 persone da tutto il mondo hanno partecipato allo stage formativo dell’Opera Studio. La qualità delle voci è altissima, c’è stato un grande lavoro in cui abbiamo creduto fortemente, insieme allo staff amministrativo ed organizzativo del teatro. Speriamo che tutto questo ci porti ad una realizzazione artistica adeguata“. “L’Iris è molto speciale per me – afferma Hiroki Ihara, regista – è difficile capirne il valore fino a che non lo metti in pratica. E’ complicato costruire uno spettacolo con artisti di varie nazionalità ma qui c’è la volontà di fare qualcosa di bello: l’abbiamo fatto”. In occasione del giorno in cui ricorre la nascita di Pietro Mascagni (7 dicembre 1863) e nel 120esimo anniversario della prima rappresentazione di Iris è stata donata al teatro Goldoni una statuetta in legno del compositore realizzata dallo scultore livornese Umberto Bartoli. Rappresenta Mascagni durante la direzione d’orchestra dell’opera ‘Isabeau’.
E domenica 17 il bis con un nuovo cast – Il Teatro Goldoni di Livorno per le imminenti festività e per salutare l’ultima rappresentazione di “Iris”, il capolavoro di Pietro Mascagni coprodotto con il Giappone atteso per domenica 17 dicembre alle ore 16.30, rivolge un particolare invito al pubblico a seguire e conoscere questa raffinata opera, con i preziosi costumi originali provenienti da Osaka, attraverso la promozione “Passione Mascagni”: con un euro in più si avrà infatti diritto ad un secondo biglietto acquistando il primo al prezzo speciale di € 20; biglietto under 25 € 12. Il melodramma mascagnano, di cui nel 2018 ricorrerà il 120° anniversario della sua prima apparizione, presenta nella replica domenicale un cast di grande qualità e diverso rispetto alla prima di sabato sera: nel ruolo della protagonista, la sfortunata eroina Iris umiliata e maltrattata dalle persone che più le stavano vicino, Valentina Boi, il soprano livornese in rapida ascesa, già applaudita al Goldoni come protagonista in una recente Aida, e reduce dai successi al Teatro Lirico di Cagliari ne La Bohème pucciniana, al Carlo Felice di Genova in Falstaff di Verdi, Tosca all’Opera di Skopje ed al Festival Verdi di Parma in Jerusalem di Verdi. Al suo fianco il giovane e brillante tenore ucraino Denys Pivnitskyi formatosi all’Accademia musicale di Claudio Abbado, che vestirà i panni del cinico ed annoiato Osaka; nel ruolo dello sfruttatore Kyoto, il baritono giapponese Keisuke Otani reduce dal grande successo di pubblico ricevuto da questa produzione al Teatro di Osaka, con due rappresentazioni sold out accolte da oltre 4.000 spettatori. Con loro il basso Fulvio Fonzi, che sarà il Cieco, padre di Iris, la cui cecità fisica è certamente collegata in questa favola crudele a quella affettiva: negli ultimi anni, Fonzi ha sostenuto ruoli solistici e cameristici in sale importanti in Italia e all’Estero, con repertorio che va da Mozart a Wagner. Nel doppio ruolo di Dhia e una Guècha il soprano Kaoru Kiichi, affermatasi oltre che in importanti ruoli del repertorio lirico, in molti concorsi, come quello per solisti della High School della Hyogo Prefecture; anche lei già impegnata nelle recite in Giappone così come il giovane tenore nipponico Daisuke Fuijta, diplomatosi al Wiener MusikSeminar dopo la formazione al Kansai Nikikai Opera Studio (ruoli di Cenciaiolo e Merciaiolo). Gli artefici della produzione sono gli stessi, a cominciare dal direttore Daniele Agiman, responsabile principale per il repertorio italiano proprio all’ Opera di Osaka, che sarà sul podio dell’Orchestra Filarmonica Pucciniana ed il regista proveniente dal paese del Sol Levante, Hiroki Ihara, uomo di teatro già noto in Italia per alcune produzioni operistiche di successo. Le scenografie sono di Sumiko Masuda, i costumi originali di Tamao Asuka e le coreografie di Rina Ikoma. Coro Ars Lyrica, Maestro del Coro Marco Bargagna; Coro aggiunto per Inno del sole istruito da Luca Stornello. Tutte le informazioni su www.goldoniteatro.it.
Doppio il cast impegnato, con alcuni interpreti mutuati dalle rappresentazioni ad Osaka. Manrico Signorini / Fulvio Fonzi (Il Cieco), Paoletta Marrocu/Valentina Boi (Iris) a cui si aggiungerà Filomena Fittipaldi a Lucca, Paolo Antognetti/Denys Pivnitskyi (Osaka) con Samuele Simoncini ancora per il Giglio, Carmine Monaco d’Ambrosìa/Keisuke Otani (Kyoto), Alessandra Rossi/Kaoru Kiichi (Dhia/Una Guècha) con Maria Salvini e Chiara Milini negli altri due teatri coproduttori, Didier Pieri/Daisuke Fuijta (Un Cenciaiolo/Un Merciaiolo) con Federico Bulletti al Verdi di Pisa, Tommaso Tomboloni, Marco Innamorati (Due Cenciaioli).
Orchestra Filarmonica Pucciniana, Coro Ars Lyrica, Maestro del Coro Marco Bargagna; Coro aggiunto per Inno del soleistruito da Luca Stornello.
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