“Il nome della rosa” al Goldoni
Tredici attori di altissimo livello, impegnati a portare in teatro il best seller di Umberto Eco, mercoledì 15 novembre alle 18, nella Sala Mascagni del Goldoni, incontreranno il pubblico
Un kolossal con un cast di 13 attori di altissimo livello portano per la prima volta sulle scene “Il nome della rosa”: il best seller di Umberto Eco arriva al Teatro Goldoni di Livorno martedì 14 e mercoledì 15 novembre alle 21 nella versione teatrale realizzata Stefano Massini, scrittore e drammaturgo, autore di Lehman Trilogy, quale titolo di apertura della stagione di prosa sezione “Classica”.
Una sfida appassionante per Leo Muscato, che firma regia ed adattamento di uno spettacolo che proverà a raccontare con una lieve leggerezza un capolavoro della letteratura del ‘900 tradotto in 47 lingue (Premio Strega nel 1981), reso ancora più celebre dalla splendida trasposizione cinematografica di Jean-Jacques Annaud con un indimenticabile Sean Connery nel 1986.
Incontro con il pubblico – Tredici attori di altissimo livello, impegnati a portare in teatro il best seller di Umberto Eco Il nome della rosa, mercoledì 15 novembre alle 18 nella Sala Mascagni del Teatro, incontreranno il pubblico intervistati dalla giornalista Maria Teresa Giannoni. Saranno presenti all’incontro (in ordine alfabetico): Eugenio Allegri, Giovanni Anzaldo, Giulio Baraldi, Luigi Diberti, Marco Gobetti, Luca Lazzareschi, Bob Marchese, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Alfonso Postiglione, Arianna Primavera, Franco Ravera, Marco Zannoni. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Prodotto da ben tre Teatri Stabili (Torino, Genova e del Veneto), “Il nome della rosa” rappresenta un omaggio al grande intellettuale italiano nel primo anniversario della sua scomparsa: “Dietro ad un racconto avvincente e trascinante, il romanzo di Umberto Eco nasconde una storia dagli infiniti livelli di lettura – ha spiegato Muscato, che alterna regie di prosa a quelle liriche – la struttura stessa del romanzo è di forte matrice teatrale. Su uno sfondo storico-politico-teologico, si dipana un racconto dal ritmo serrato in cui l’azione principale sembra essere la risoluzione di un giallo”.
La scena si apre sul finire del XIV secolo. Un vecchio frate benedettino, Adso da Melk, è intento a scrivere delle memorie in cui narra alcuni terribili avvenimenti di cui è stato testimone in gioventù. Sotto i suoi (e i nostri) occhi si materializza un se stesso giovane, poco più che adolescente, intento a seguire gli insegnamenti di un dotto frate francescano, che nel passato era stato anche inquisitore: Guglielmo da Baskerville. Siamo nel momento culminante della lotta tra Chiesa e Impero, che travaglia l’Europa da diversi secoli e Guglielmo da Baskerville è stato chiamato per compiere una missione, il cui fine ultimo sembra ignoto anche a lui.
“Abbiamo immaginato uno spettacolo in cui la dimensione del ricordo del vecchio Adso, potesse diventare la struttura portante dell’intero impianto scenico –dice il regista Muscato – Questo è concepito come una scatola magica in continua trasformazione che possa evocare i diversi luoghi dell’azione dell’abbazia: una biblioteca, una cappella, una cella, una cucina, un ossario, una mensa. Delle musiche originali, frammiste a canti gregoriani eseguiti a cappella dagli stessi interpreti, contribuiranno a creare dei luoghi di astrazione in cui la parola possa farsi materia per una fruizione antinaturalistica della vicenda narrata”.
Se è vero che al centro dell’opera di Eco vi è la feroce lotta fra chi si crede in possesso della verità e agisce con tutti i mezzi per difenderla, e chi al contrario concepisce la verità come la libera conquista dell’intelletto umano, è altrettanto vero che non è la fede a essere messa in discussione, ma due modi di viverla differenti. Uno guarda all’esterno, l’altro all’interno; uno è serioso, l’altro fortemente ironico.
Protagonisti sul palcoscenico (in ordine alfabetico) Eugenio Allegri, Giovanni Anzaldo, Giulio Baraldi, Luigi Diberti, Marco Gobetti, Luca Lazzareschi, Bob Marchese, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Alfonso Postiglione, Arianna Primavera, Franco Ravera, Marco Zannoni. Scene Margherita Palli, costumi Silvia Aymonino, luci Alessandro Verazzi, musiche Daniele D’Angelo, video Fabio Massimo Iaquone, Luca Attilii
Mercoledì 15 novembre, con inizio alle 18, sarà possibile incontrare la compagnia nella sala Mascagni del Goldoni in un incontro con il pubblico condotto dalla giornalista Maria Teresa Giannoni. Ingresso libero.
Info: 0586-20.42.90 dal martedì al sabato ore 17 – 20 e www.goldoniteatro.it
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