Il direttore Otto Tausk e il violoncellista Brunello in concerto al Goldoni
Per la stagione sinfonica mercoledì 27 marzo alle 21 un appuntamento che si preannuncia eccezionale per la qualità degli artisti impegnati e per la bellezza delle opere che saranno proposte all’ascolto
Il talentuoso direttore olandese Otto Tausk, che vanta una luminosa carriera internazionale in cui ha dimostrato una straordinaria leadership artistica ed il violoncellista Mario Brunello, musicista affascinante dotato di libertà espressiva rara al giorno d’oggi, saranno i protagonisti con l’esperta Orchestra della Toscana del brillante prossimo concerto per la stagione sinfonica in programma al Teatro Goldoni mercoledì 27 marzo alle ore 21.
Un appuntamento che si preannuncia eccezionale per la qualità degli artisti impegnati e per la bellezza delle opere che saranno proposte all’ascolto; a tal proposito, l’Orchestra della Toscana informa che a causa di un improvviso problema di salute, la violinista Francesca Dego, precedentemente annunciata in Stagione, non potrà essere presente in questa produzione ed ha così provveduto ad aggiornare il programma della serata, che prevede pagine dei romantici Felix Mendelssohn-Bartholdy e Franz Schubert e del raffinato Camille Saint-Saëns, che appartiene agli autori del secondo romanticismo.
Otto Tausk, è direttore musicale della Vancouver Symphony e consulente artistico della VSO School of Music; nel 2011 ha ricevuto il prestigioso premio “De Olifant” della città di Haarlem, che riconosce i suoi risultati come direttore musicale della Holland Symfonia e il suo contributo alle arti nei Paesi Bassi. Tra i suoi pregi, una grande passione ed una eccellente capacità comunicativa: crede fermamente nel concerto come esperienza condivisa tra gli esecutori e il pubblico e con il suo approccio inclusivo, spazia il suo sguardo musicale dalle esecuzioni di Mozart e Beethoven alle partiture del primo Novecento di Prokof’ev, Stravinskij e R. Strauss, fino alle nuove opere dei compositori di oggi. Per la prima volta alla guida dell’ORT, incontra Mario Brunello, artista destinato a una carriera che avrebbe potuto correre lungo i soliti binari del concertismo internazionale (Primo premio “Čajkovskij” di Mosca nel 1986), ma Mario non ama le strade battute. Porta a suonare il suo violoncello sulle Dolomiti, sulle Apuane o nel deserto; in una fabbrica dismessa nella sua Castelfranco Veneto, ha creato un’officina artistica per sperimentare nuove forme di spettacolo e di condivisione culturale. Ed è per questa sua curiosità insaziabile che sconfina in altri generi musicali e si trova a collaborare sul palcoscenico con Vinicio Capossela, Uri Caine, Gianmaria Testa, con l’attore Marco Paolini, lo scrittore Alessandro Baricco, il fisico Carlo Rovelli. Al Goldoni lo ascolteremo nel Concerto n.1 in la minore per violoncello e orchestra op.33 composto da Saint-Saëns nel 1872 a 37 anni, quando rappresentava una figura di riferimento nella vita musicale francese; il Concerto è caratterizzato da particolare rapporto che si instaura fra lo strumento solista e la compagine orchestrale, un rapporto non conflittuale, volto a mostrare non la prepotente individualità del violoncello, ma piuttosto solidale, fatto di continui scambi e intrecci del materiale melodico, fino all’ultimo movimento in cui il violoncello sale nel registro più acuto della sua tessitura, con i suoni armonici, mostrando uno sfruttamento completo delle proprie risorse tecniche ed espressive per arrivare alla coda vera e propria, concepita secondo una animazione progressiva e perfettamente calcolata per scatenare l’applauso del pubblico.
In apertura una breve e suggestiva incursione nel mondo delle favole con l’Ouverture Märchen von der schönen Melusine op.32, con cui Mendelssohn-Bartholdy trasporta l’ascoltatore tra boschi fatati ed acque ridenti, dove la Fata delle acque Melusina viene sorpresa dal suo sposo nell’atto di trasformarsi in sirena. La felice scrittura compositiva di Mendelssohn, con una serie di colori orchestrali, evidenzia l’amore tra i due giovani che attraverserà vari momenti fino alla tragica conclusione della leggenda sotto il segno della poetica dolcezza e della serena consolazione.
Nella seconda parte del concerto, la Sinfonia n.3 in re maggiore D 200 di Schubert, opera giovanile pervasa di grazia ed eleganza: fu eseguita probabilmente la prima volta in ambito privato con lo stesso compositore diciottenne alla viola e dovette attendere oltre cinquanta anni dopo la morte prematura del suo autore la prima esecuzione pubblica che ebbe luogo a Londra nel 1881; la terza sinfonia conquista fin dal primo ascolto con il suo delicato e progressivo gioco di alternanze musicali che portano ad una chiusura in crescendo con l’orchestra a sottolineare la joie de vivre contenuta nella partitura.
Biglietti ancora disponibili presso il botteghino del Teatro Goldoni (tel. 0586 204290) martedì e giovedì ore 10/13; mercoledì, venerdì e sabato ore 16.30/19.30 ed online su goldoniteatro.it e ticketone.it; prezzi posto unico € 10 – € 5 ridotto under 20. Tutte le info su www.goldoniteatro.it
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