Goldoni, lunedì e martedì Baliani e Costa in “Human”
Perché si mettono in viaggio sapendo in partenza che forse moriranno? Per quel forse”. In questa frase di Marco Baliani e Lella Costa, cruda quanto inesorabilmente forte, è racchiusa la sintesi di “Human”, lo spettacolo teatrale da loro scritto ed interpretato, atteso lunedì 28 e martedì 29 Novembre, alle ore 21 al Teatro Goldoni per la stagione di prosa.
Con questo nuovo lavoro, i due artisti, attori, autori e registi tra i più affermati nel panorama teatrale italiano, si interrogano ed interrogano il pubblico sul significato più profondo di Umanità a partire dal titolo stesso, con quella linea nera che l’attraversa sbarrandolo: allusione inequivocabile alla presenza dell’umano ed alla sua possibile negazione. La prima ispirazione è stata l’Eneide, il poema di Virgilio che celebra la nascita dell’impero romano da un popolo di profughi: si parte dal mito per affrontare il senso profondo del migrare. Poi l’incontro e la reminiscenza di un altro mito, ancora più folgorante nella sua valenza simbolica e profetica: Ero e Leandro, i due amanti che vivevano sulle rive opposte dell’Ellesponto. Prende avvio così “Human”, dal tema delle migrazioni e dalla volontà di raccontarne l’ “odissea ribaltata”; poi la storia del nostro Novecento ed ancora, in misura più ampia, le vicende di questo primo millennio, con il loro racconto di intolleranze e persecuzioni, individuali o di massa, nei confronti degli inermi e degli innocenti, barbarie che continuano a perpetrarsi senza sosta.
Utilizzando le forme teatrali, lo spettacolo, indaga quanto sta accadendo in questi ultimi anni, sotto i nostri occhi, nella nostra Europa, intesa non solo come entità geografica, ma come sistema “occidentale” di valori e di idee: i muri che si alzano, i fondamentalismi che avanzano, gli attentati che sconvolgono le città, i profughi che cercano rifugio.
“Non è uno spettacolo che denuncia – spiega Baliani che firma anche la regia dello spettacolo – o che indigna, informa, spiega, prende posizione, lancia messaggi o appelli. No, è piuttosto un teatro che inquieta, che pone domande e non conosce risposte, che lascia disorientati. È uno spettacolo che ci interroga su quella parola troppo abusata, Umanità, e interroga prima di tutto il gruppo degli attori e attrici, il nostro stare in scena dentro quella parola”. Prende così forma una narrazione multiforme, costruita da tanti quadri a sé stanti che aprono e chiudono una situazione, senza rimandi a quella successiva se non per analogie, o per trascinamento, ma così facendo non rinuncia ad incantare e divertire, con ironia e perfino con umorismo: perché forse solo il teatro sa toccare nodi conflittuali terribili con la leggerezza del sorriso, la visionarietà delle immagini, la forza della poesia. Con Baliani e Costa protagonisti sulla scena saranno David Marzi, Noemi Medas, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu; musiche originali di Paolo Fresu con Gianluca Petrella; scene e costumi di Antonio Marras. Martedì 29 novembre, alle ore 17.30 presso la Sala Mascagni del Goldoni, la Compagnia con Marco Baliani incontrerà il pubblico, intervistato dalla giornalista Maria Teresa Giannoni: un’occasione per affrontare direttamente con i protagonisti dello spettacolo gli importanti temi sollevati. Ingresso libero fine esaurimento posti.
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