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Goldoni. Domenica il “Messiah” di Hendel apre la stagione dei concerti

Giovedì 6 Dicembre 2018 — 11:25

Per i suoi contenuti, con la sua complessa e raffinata scrittura contrappuntistica e per la sua grandiosità celebrativa, l’opera è spesso eseguita in occasione delle festività natalizie e pasquali

Forse appartiene solo alla leggenda la notizia secondo cui Re Giorgio II di Inghilterra balzò in piedi per l’agitazione ed emozione, seguito da tutti i presenti, ascoltando per la prima volta a Dublino “Hallelujah” di Georg Friedrich Händel: vero è che questa pagina celeberrima, uno dei brani corali più famosi e conosciuti in tutto il mondo, da quel lontano 13 aprile 1742 vede ancora oggi in alcuni Paesi il pubblico alzarsi durante  la sua esecuzione che è soltanto uno dei momenti che compongono la meravigliosa opera del “Messiah”, l’Oratorio in tre parti per soli, coro e orchestra tra i più celebri della storia della musica.

Questo capolavoro assoluto della musica barocca arriva al Teatro Goldoni con un’ampia selezione (la partitura completa è notevole, composta da 51 momenti) domenica 9 dicembre, alle 17 nell’ambito della XV Rassegna di Polifonia “Città di Livorno” e spettacolo inaugurale della stagione concerti. Protagonisti dell’evento saranno Ars Cantica Choir, Milano con Form, Orchestra Filarmonica Marchigiana compagini artistiche molto attive ed apprezzate in campo concertistico presso importanti istituzioni teatrali e musicali in Italia ed all’estero. Sul podio il M° Marco Berrini, fondatore e direttore stabile di Ars Cantica, oggi uno dei più attivi direttori di coro in Italia: svolge intensa attività concertistica internazionale (ha diretto anche in Medio Oriente e in Sud America), vanta incisioni per prestigiose etichette discografiche ed è docente in direzione di coro presso il Conservatorio di Castelfranco veneto. Le parti soliste vedranno impegnati Zuccaro Ilaria (soprano), Roberta Sollazzo (alto) e Massimo Altieri (tenore); Luca Scaccabarozzi, maestro del coro.

Prodigio di freschezza inventiva, il Messiah fu composto da Händel (“Il più grande compositore che sia mai vissuto” come lo definì Beethoven) in appena tre settimane sul finire dell’estate 1741, quando ormai da un trentennio era diventato il protagonista assoluto della vita musicale inglese e non solo. Autore del libretto in lingua inglese fu un suo fervido ammiratore e membro della Church of England, Charles Jennens, che lo trasse interamente dalla Bibbia. Al suo centro si colloca il tema della redenzione dell’umanità attraverso la nascita di Gesù (mai nominato e per il quale non si evoca alcun riferimento storico preciso), la sua passione morte e resurrezione, la sua venuta trionfante nella gloria celeste alla fine dei tempi. Privo di carattere narrativo, il Messiah è un’opera dunque che coinvolge l’ascoltatore nella riflessione e contemplazione del mistero della venuta del Cristo e del dramma della redenzione dell’umanità, evento centrale della cristianità.

Per i suoi contenuti, con la sua complessa e raffinata scrittura contrappuntistica e per la sua grandiosità celebrativa, l’opera è spesso eseguita in occasione delle festività natalizie e pasquali.

Tutte le informazioni su www.goldoniteatro.it

 

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