“Caleidoscopio”, pianista russa in Goldonetta
Lunedì 23 gennaio, ore 21 in Goldonetta per la rassegna “Classica con gusto” si esibisce la pianista russa Sofya Gulyak: suonerà Bach, Ravel e “Quadri di un’esposizione” di Moussorgsky
E’ un programma di incredibile varietà ed appeal musicale quello che una pianista di altissima caratura internazionale quale la russa Sofya Gulyak offrirà lunedì 23 gennaio, alle ore 21 alla Goldonetta agli spettatori di “Classica con gusto”, la rassegna di musica da camera della Fondazione Teatro Goldoni di Livorno in collaborazione con Menicagli Pianoforti ed il Maestro Carlo Palese.
Sofya Gulyak ha vinto i più grandi concorsi internazionali (tra tutti il Leeds in Inghilterra) e da molti anni si esibisce regolarmente nei maggiori teatri, sale da concerto del mondo e con le più prestigiose orchestre. Docente al celeberrimo Royal College di Londra, è spesso in giuria di importanti concorsi pianistici e presenterà una serata che già dal titolo scelto per l’occasione, “Caleidoscopio”, fa presagire la visione di un gioco di colori sonori all’interno di figure simmetriche e ricche di sfumature cromatiche. Così sarà, infatti, per i brani in programma, dove ciascuno a suo modo rimanderà ai concetti di ricomposizione, colore e simmetria. In apertura la Ciaccona per violino di Johann Sebastian Bach che conquista una sorta di “terza dimensione” basata sulle possibilità coloristiche offerte dalla ricchissima riscrittura pianistica che ne fece Ferruccio Busoni all’interno delle meravigliose simmetrie dell’edificio bachiano. Ricomposizione invece, e di altissimo livello creativo, quella che Maurice Ravel operò nella Valse: un “ incrocio di temi di valzer detti, accennati, ripresi e sovrapposti con dissolvenze quasi cinematografiche – spiega Palese – indirizzate verso un grande unico punto di tensione. Fra queste due opere troverà spazio un brano velato di dolce malinconia, il Preludio, Fuga e Variazione di Cèsar Franck.
Spazio, infine, ad un capolavoro della letteratura musicale russa quale i Quadri di un’Esposizione di Modest Moussorgsky. Sarà emozionante scoprire la lettura che la Gulyak darà delle vivide e potenti immagini musicali scaturite dalla fantasia del compositore, ispirate da una collezione di bozzetti raffiguranti situazioni e luoghi, reali o immaginari, della tradizione russa che ne ispirò la realizzazione. Fu Moussorgsky stesso ad indicarne l’origine nella visita che fece ad una mostra di acquarelli e disegni del pittore Victor Hartmann, suo buon amico, scomparso nel 1874. Nacque così un’opera magistrale per varietà e ricchezza timbrica, dieci pezzi ognuno dei quali ha il titolo del quadro che lo ha ispirato, con la celebre “Passeggiata” con cui si apre l’opera e che si alterna spesso tra un brano e l’altro. La versione per pianoforte rimase incredibilmente ignorata per anni ed il successo e la grande notorietà dell’opera si deve alla versione orchestrale che fu realizzata cinquanta anni dopo da Ravel.
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