“A che servono gli uomini”, ce lo spiega Nancy Brilli al Goldoni
“A dispetto del titolo, questa non è una commedia femminista – afferma la regista Lina Wertmüller - A che servono gli uomini è più attuale che mai, toccando un tema caro a molte donne sole: il desiderio di avere un figlio"
Leggerezza, ironia, equivoci e tante risate con “A che servono gli uomini”, la brillante commedia musicale attesa venerdì 7 febbraio, alle 21 al Teatro Goldoni di Livorno per la Stagione di prosa con protagonista Nancy Brilli e la regia di Lina Wertmüller.
Scritta da Iaia Fiastri, commediografa di successo e storica collaboratrice della premiata ditta “Garinei e Giovannini” (con la quale firmò, tra gli altri, Aggiungi un posto a tavola), “A che servono gli uomini” racconta l’avventura di una donna determinata, che ritiene di poter vivere felicemente sola e che decide, prima che sia troppo tardi, di mettere al mondo un figlio sfruttando le possibilità della fecondazione artificiale. Ma sarà proprio la gravidanza a metterla di fronte alla sua solitudine e a mettere in discussione la sua visione del mondo.
Attrice di gran talento famosa al grande pubblico per i suoi ruoli nel cinema, teatro e televisione, Nancy Brilli si confronta ora con un ruolo che – come lei dichiara – l’aveva sempre affascinata fin dalla sua prima messa in scena: “Avevo 23 anni quando Jaja terminò questo testo – ricorda – l’unico per il quale Giorgio Gaber abbia scritto le musiche, e mi aveva continuato a chiedere, nel tempo, di portarlo in scena. Lo faccio ora. Questa non è solo una commedia, è un atto d’amore”.
“A dispetto del titolo, questa non è una commedia femminista – afferma la Wertmüller – A che servono gli uomini è più attuale che mai, toccando un tema caro a molte donne sole: il desiderio di avere un figlio. Nata nella tradizione a me molto cara del teatro di Garinei & Giovannini, per me è come un ritorno a casa, agli anni in cui muovevo i miei primi passi nel mondo dello spettacolo, sotto le ali leggere e musicali dello storico duo. Ed è anche un affettuoso omaggio a chi dopo di me è stata al loro fianco, e al grande musicista Giorgio Gaber, autore delle canzoni”.
Ecco che sulla scena rivivrà la vicenda di Teodolinda, Teo per gli amici, una donna in carriera stufa del genere maschile, che si definisce soddisfatta della sua vita da single ma rimpiange di non aver mai avuto un figlio; un giorno scoprirà che il suo vicino di casa, timido e terrorizzato dalle donne, lavora presso un istituto di ricerche genetiche dove si pratica l’inseminazione artificiale. Con il pretesto di una visita all’istituto, Teo ruberà la provetta numero 119, riuscendo a diventare madre senza avere i fastidi di un rapporto con l’altro sesso, che finora si è rivelato solo fonte di delusioni. Durante la gravidanza, spinta dalla curiosità, cercherà però in tutti i modi di conoscere il nome del donatore, e con uno stratagemma riuscirà a scoprirlo, con un grande colpo di scena che innescherà una serie di situazioni comiche ed offrirà numerosi spunti di riflessione.
Insieme a Nancy Brilli (che firma anche la direzione artistica), saliranno sul palcoscenico Daniele Antonini, Nicola D’Ortona, Giulia Gallone, Igi Meggiorin e Fioretta Mari; luci di Iuraj Saleri, scene di Sissy Granata, costumi di Andrea Sorrentino, coreografie di Irma Cardano, coordinamento artistico Pierluigi Iorio, regista assistente Valerio Ruiz; lo spettacolo è realizzato da Primoatto produzioni.
INFO: tel.0586204290; www.goldoniteatro.it.
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