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Zanotti nella storia: è sua la prima schermitrice indiana alle Olimpiadi

Domenica 14 Marzo 2021 — 16:15

Zanotti: "Abbiamo scritto una pagina di storia dello sport indiano. Un grazie speciale ad Angelo Carnemolla, il nostro mental coach, e al preparatore atletico Renato Burani"

Impresa sportiva per il maestro livornese di sciabola Nicola Zanotti che, grazie alla sua atleta indiana Bhavani Devi, si guadagna il pass per Tokyo 2021

di Giacomo Niccolini

Il valore di un’impresa è dato da un’equazione non sempre matematica fatta da un minimo comune denominatore che chiameremo cuore, moltiplicato per la determinazione e ostinazione di raggiungere un sogno, meno i fattori ostili e contrari che gravitano sempre intorno ad un percorso, diviso il tempo di allenamento e il tutto sommato al talento puro. Il risultato che otterremo non è certo un freddo numero ma pelle e sudore, tenacia e risultati.
Il detentore di questa formula magica è il maestro livornese, del Circolo Scherma Fides, Nicola Zanotti (in foto di Augusto Bizzi), alchimista della scherma, talent scout di giovani lame e maestro vincente di sciabola. Con lui sono salite alla ribalta internazionale le atlete livornesi Irene Vecchi e Ilaria Bianco che hanno portato in alto i colori dell’Italia alle Olimpiadi di Pechino nel 2008, Londra nel 2012 e Rio nel 2016.
Adesso però Zanotti ha compiuto un vero e proprio miracolo sportivo che da oggi ha un nome, un cognome e una bandiera diversa dal nostro tricolore: l’indiana Bhavani Devi, 28 anni da compiere ad agosto, che nella giornata di domenica 14 marzo 2021 ha conquistato, a Budapest nel recupero delle gare per la qualificazione olimpica, uno storico pass per Tokyo 2021. E’ lei infatti il primo atleta indiano ad ottenere, nella scherma, una qualificazione a Cinque Cerchi.
“Abbiamo davvero compiuto un’impresa – commenta il maestro livornese Nicola Zanotti contattato telefonicamente da QuiLivorno.it mentre è alla guida in ritorno da Budapest – Non ci crediamo ancora. E’ difficile razionalizzare in questi momenti ma è successo davvero. Oggi coroniamo un percorso lungo cinque anni che termina con questo risultato storico. Bhavani è qui accanto a me in auto e non fa altro che rispondere al telefono. La stanno chiamando dall’India tutti i giornalisti di laggiù e ha avuto anche i complimenti del Ministro dello Sport che ha scritto un post ufficiale sulla pagina Facebook del ministero”.
Bhavani conosce Nicola Zanotti in giro per il mondo a qualche gara a cui lei, ancora giovanissima e appena maggiorenne, partecipava a sue spese per la passione di questo sport che aveva imparato a scuola. Vedeva Nicola trionfare con le sue atlete e gli chiede se, ogni tanto, può venire in Italia per allenarsi con lui al Fides. Nicola accetta la sfida, vede del buono. Ci crede. Così ogni tanto un paio di settimane, poi un mese, poi qualche giorno in più fino a gettare tutte le fiches sul panno verde e andare in All-In: “Voglio andare alle Olimpiadi”, dice Bhavani guardando negli occhi Zanotti. E come succede nei film scatta qualcosa. Così Bhavani, dopo le Olimpiadi di Rio nel 2016, dalla sua città nel sud est dell’India, Chennai, decide di trasferirsi in pianta stabile a Livorno per vivere a pieno il suo sogno. “Non è stato facile – spiega Zanotti – Sapevamo sin dall’inizio che per qualificarci dovevamo piazzarci dietro i tre grandi colossi dell’Asia: Corea, Cina e Giappone. La concorrenza era questa qua. Mica banale. Sapevamo sin da quando abbiamo iniziato questo percorso nel 2016 che dovevamo aggrapparci con le unghie e con i denti a questo quarto gradino. Un grande grazie va a Angelo Carnemolla, il nostro mental coach, che in questo periodo ha lavorato tantissimo con la nostra sciabolatrice soprattutto da un punto di vista culturale. Pensate che da loro non è pensabile che una ragazza vada in giro con i pantaloni corti e le scuole hanno ancora le classi separate tra maschi e femmine. Dovevamo colmare prima questo gap culturale e poi lavorare su tutto il resto. Un altro special thanks – conclude il maestro – va a Renato Burani, il preparatore atletico del Circolo Fides, con il quale Bhavani ha lavorato sodo tutti i giorni, e alla GoSports che ha creduto in lei accompagnandola in questa avventura. Ultima, ma non per ultima, la famiglia di Bhavani che ha accettato il trasferimento in Italia sostenendo la ragazza senza se e senza ma”.
Domenica 14 marzo è il momento di incontrare il sogno, dopo averlo accarezzato e sudato per anni. Bhavani è sugli spalti ad attendere una serie di risultati utili. La sua parte l’aveva fatta conquistando l’obiettivo sulla pedana. Adesso però, come spesso accade, è il momento di attendere dei risultati favorevoli. Per guadagnarsi le Olimpiadi infatti serve anche una serie di tasselli che si incastrino alla perfezione. Ed è la cosa peggiore. Non poter più incidere con una stoccata, non poter più dare una “botta e risposta” ma aspettare che qualcuno finisca di cucinare il sogno per te. Bhavani non ce la fa a reggere lo stress, esce dal palazzetto. A guardare gli altri sulla pedana combattere ci rimane Zanotti. Poi lei rientra, guarda il suo maestro che al posto del sorriso ha un portone spalancato sull’infinito. Intuisce, ma non ci crede. Gli chiede se è successo. Nicola la guarda e le dice: “Ce l’abbiamo fatta, andiamo a Tokyo”. Lei è stupita, stordita, incredula. Se lo vuol far ripetere ancora. “Ma sei sicuro? Nicola sei sicuro?”. Nicola, l’alchimista, ancora una volta non ha sbagliato la formula magica. Il ferro si è trasformato in oro. La guarda ancora, l’abbraccia e Bhavani non regge più l’emozione: scoppia a piangere. “Ha pianto per mezz’ora circa. Non ci credeva – commenta Nicola Zanotti – Alla fine è successo davvero. E’ tutto vero. Abbiamo firmato una pagina di storia”.
E adesso valutate voi… quanto vale quest’impresa? Sicuramente non basta un numero per dirlo, ma basta guardare i loro sorrisi per capire quanta vita c’è dentro. E non c’è cosa più bella.

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