Pielle-Salerno, le pagelle. Bonacini annienta Chaves, Venucci bombarda, Vedovato c’è
Bonacini, top scorer con 18 punti e vero mastino difensivo insieme a Del Testa e Campori (foto NOVI)
Partita in cui l'allenatore biancoblu non ha sentito neanche la necessità di chiamare una volta un time out e cinque dei suoi giocatori hanno chiuso con la doppia cifra in saccoccia. Ma bello è anche l'atteggiamento difensivo dove Bonacini e Del Testa si attaccano a Chaves (annientato) e Stanic e chiudono ogni spazio. Ed ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per la squadra che nel turno odierno ha l'onore di giocare davanti al pubblico amico del PalaMacchia
La Toscana Legno Pielle ritrova il sorriso e l’abbraccio dei suoi tifosi al PalaMacchia vincendo senza troppi patemi d’animo contro Salerno in un match mai in discussione con coach Campanella in pieno possesso dei 40 minuti di gioco (clicca qui per il tabellino). Partita in cui l’allenatore biancoblu non ha sentito neanche la necessità di chiamare una volta un time out e cinque dei suoi giocatori hanno chiuso con la doppia cifra in saccoccia. Ma bello è anche l’atteggiamento difensivo dove Bonacini e Del Testa si attaccano a Chaves (annientato) e Stanic e chiudono ogni spazio.
Ed ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per la squadra che nel turno odierno ha l’onore di giocare davanti al pubblico amico del PalaMacchia.
Bonacini 8 – Vi ricordate il telefilm “Il mio amico Ultraman” dove il protagonista si muoveva a 100X andando velocissimo e facendo cento cose in un secondo? Ecco Davide Bonacini è così. Lo si vede in ogni parte del campo in contemporanea stile mille uomini in un solo momento. Attacca come un indiano a Fort Apache e fa male al fortino di Salerno e alla fine porta 18 “piccoli indiani” in saccoccia, difende come un gatto tuffato in un pozzo che si attacca ai pantaloni di Chaves annientando il terzo miglior terminale offensivo della serie B abituato a portare a casa la bellezza di 17 punti a partita. Con il francobollo-Bonacini appicciato addosso è annullato. Zero. Ze-ro! Fate voi. La chiave di volta del match passa anche dalla sua difesa. ANNULLO FILATELICO
Del Testa 7 – Ma lo avete visto vero? Lo avete visto come difende sto ragazzo qua? Si narra che Stanic a metà notte si sia svegliato sudaticcio e incredulo ululando alla luna gridando il suo nome e piangendo in un angolo del letto abbia pregato il Dio del Basket di non farglielo trovare più sulla sua strada. Mau è come un pittbull a digiuno appena liberato con l’odore di un cosciotto di prosciutto nelle narici. E il cosciotto è giallo e blu e ha il numero 7 sulle spalle. IMPLACABILE
Venucci 7,5 – Quando Gotham-Pielle è in pericolo si accende in cielo il suo bat-segnale e Bat-Venucci risponde presente con il suo super-tiro che tiene a galla la sua squadra e scava il solco nei momenti chiave. “C’è una cosa che non cambia: non mi arrendo mai. Non posso. Io sono Batman. Proteggo questa città. Salvo la gente”. Neil Gaiman richiama Alan Moore per scrivere l’ideale ultima storia di Batman nel libro “Cosa è successo al Cavaliere Oscuro?” e scrive questo dialogo del supereroe pipistrello. Noi lo adattiamo al pistolero Venucci: non si arrende mai. Con la maschera e senza maschera. Perché non può. Protegge dall’arco questa Pielle. E salva le partite. SUPER HERO
Paesano 7,5 – Con Vedovato è a guardia dell’ingresso di Gondor come gli Argonath, le statue immense che vegliano sui confini nord del Lago di Nen Hithoel nella geografia Tolkeniana del Signore degli Anelli. Stasera è monolitico là sotto con 7 rimbalzi e 12 punti segnati con 4/5 da due e 4/4 dai liberi. Biondo era e bello e di gentil aspetto, recitava Dante nella Divina Commedia parlando di Manfredi nell’anti-purgatorio. E oltre che il gentile aspetto, oggi gli avversari hanno assaporato anche il lato duro, cattivo e progressivo di questo pivottone di due metri. Più che un purgatorio per Salerno oggi Paesano è stato un girone infernale. PAPE SATAN ALEPPE
Leonzio 6,5 – E facci un gol, Ennio Leonzio facci un gol… ah no quello era un altro Ennio… e si chiama Bonaldi. Ma il succo è lo stesso. Ennio Leonzio deve segnare. Fare la canestra, buttarla nel cesto. Ha lui la licenza di uccidere le retine avversarie. E stasera si risparmia un po’. Alla festa dei “magnifici cinque” in doppia cifra lui rimane fuori all’ingresso per poco e si mette sulle punte per sbirciare all’interno. Ma è comunque pedina fondamentale di questo scacchiere e anche stasera lo dimostra. IO NON SO STAR SENZA TE
Campori 6,5 – Si unisce alla Sagra della Difesa servendo brigidini caldi appena sfornati mentre i salernitani sono in fila con il biglietto pronti a prendersi un francobollone addosso senza fiato. Il capitano è tanto sudore e impegno come sempre. SICUREZZA
Cepic 6 – La sufficienza è per l’orgoglio, l’asprezza difensiva e la grinta che dimostra fino alla fine anche quando si lancia come un pesce spada di testa su di un pallone ormai perso, strappando una impensabile palla a due. Janko è spirito puro. Il tabellino non lo premia. Ma quelli sono freddi numeri. E in una serata così, giusto guardare cosa scorre nelle vene. SANGUE BIANCOBLU
Vedovato 7,5 – Come Boaz e Yakin, le due colonne di rame con capitelli a giglio dell’ingresso del Tempio di Salomone che raggiungevano i dieci metri di altezza, Vedovato con Paesano oggi regge l’architettura del gioco in area di Campanella. Impressionante il ritmo di gara della sua prima parte di partita. La Pielle trova soluzioni anche nel pitturato oltre che dall’arco e Vedovato c’è. Cresce di partita in partita. Sei rimbalzi, due stoppate date e dieci punti a registro. ARCHITRAVICO
Donzelli 7,5 – L’ala forte… è forte. Si mette il frac e mostrando il biglietto all’ingresso entra nell’esclusivo club dei “doppiacifristi” con il vizietto di una tripla che male non fa. Costringe la contraerei avversaria ad abbatterlo con 5 falli subiti e poi è monumento con 5 rimbalzi offensivi che significano altre 5 nuove occasioni per fare punti. Tra gli articoli che tira fuori dalla ventiquattrore come fa James Bond all’Ipercoop nella mitica scena del Nido del Cuculo con i missili per sparare ai Guzzoni in città, Danile tira fuori anche 5 assist. Mettili lì vai. MI CHIAMO DONZELLI… DANIEL DONZELLI
Campanella 7 – Partita in pieno controllo. Come sottolinea lo stesso coach nel post-gara non sente mai il bisogno di chiamare un time-out. Sintomo di avere con sicurezza le redini in mano del match. E così è. Il cowboy Campanella cavalca il rodeo senza paura. Alla fine, sfiancato il toro di Salerno, getta in aria il cappello per ricevere gli applausi. E tornano i bambini in campo a fine gara a battere sul parquet e a “vantarsene” con la Curva e con tutto il palazzo. Ah bene. SULLA BUONA STRADA
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