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Pielle-Caserta: le pagelle. Diouf, il risolutore. Chiarini-Lo Biondo, un tandem che balla la cumbia!

Domenica 11 Febbraio 2024 — 23:57

Loschi e Diouf a colloquio sul parquet (foto Bellaveglia)

Ci pensa il sangue freddo di Diouf con un doppio canestro a due minuti dal termine e i punti in cascina di Lo Biondo e Chiarini che fanno da cuscino per dormire sogni tranquilli e per tenere in mano la vetta (in condominio con Herons) scrollandosi di dosso i cugini della Libertas che inciampano a Rieti

di Giacomo Niccolini

La Caffè Toscano Pielle Livorno domina i primi due quarti (47-31 sulla sirena dell’intervallo lungo). Atteggiamento iniziale da grande capolista. Da squadra a cui devi chiedere il permesso. Poi nella seconda metà del match subisce un po’ il ritorno di fiamma della Paperdì Caserta, come,, era prevedibile. Ma solo in parte. La partita si complica più del previsto tanto da mangiarsi il massimo vantaggio di +20 che si assottiglia a +3 (75-72) a una manciata di giri di lancetta dalla fine. Ci pensa il sangue freddo di Diouf con un doppio canestro a due minuti dal termine e i punti in cascina di Lo Biondo e Chiarini che fanno da cuscino per dormire sogni tranquilli e per tenere in mano la vetta (in condominio con Herons) scrollandosi di dosso i cugini della Libertas che inciampano a Rieti. E adesso un San Valentino da innamorati a Cassino per il turno infrasettimanale.  Ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per il team che, nella giornata in corso,  gioca il match tra le mura amiche.

Chiarini 8 – Che gli vuoi dire. Quando decide di prendere il joypad in mano gli altri player vanno in pausa e lui diventa Candela, voilà doppio passo e se ne va, come cantava Brusco inneggiando alla sua A.S. Roma che vinceva gli scudetti. Ma lui più che Candela è il Bati-Gol della Pielle. Chiarini è di un altro universo mondo. Undici falli subiti. Un-di-ci. Roba che la difesa di Caserta alla fine piangeva peso dopo aver utilizzato tutto il flit a sua disposizione per fermare la mosca atomica, la miglior contraerea della RAF per abbattere il mig biancoblu, le mine anti-uomo e le reti per farfalle per intrappolare le sue ali. Top scorer con 19 punti, 4 assist, circolazione di palla stile globulo rosso di Siamo Fatti Così con tanto di ossigeno sul groppone che porta al cuore Piellino. UN DUE TRE… STELLA!
Lo Biondo 8 – Ora… parliamone dai. Trovatemi uno in serie B  di 204 centimetri che strappa 11 rimbalzi dalle plance prendendo e dando botte là sotto come in un incontro di sumo e che abbia una manina fatata dalla lunga che toglie le castagne e il castagnaccio dal fuoco con uno spettacolare 3/5 in momenti hot stile Colpo Grosso di Umberto Smaila in fascia protetta. Segna 15 punti e si replica come Mr. Smith in un Matrix biancoblu dove, appena ti volti, lo trovi. È ovunque. Ed è fondamentale, come l’acqua e il caffè come cantava Britti, come il ponce dopo una cena di Natale per spiombare, come un etto di torta con pepe e melanzane in un grigio pomeriggio di inverno. Ma poi… gioca 30 minuti e nel post partita non è neanche sudato. Ma di cosa stiamo parlando? Insieme a Chiarini fanno ballare la cumbia alla Pielle. Ma la noia la lasciano fuori. Tutto il resto… è noia. IL CALIFFO
Rubbini 7 – Deve sobbarcarsi i minuti di ossigeno di Laganà che questa sera è ai box per un problema di pubalgia. All’inizio parte splendido splendente (l’ha scritto anche il giornale e io ci credo ciecamente cit), come cantava Donatellona Rettore. Poi il sovraminutaggio dovuto al testimone da dividersi come una fetta di cheesecake con un cucchiaio solo con Chiarni all’ombra della Tour Eiffel in una fuga romantica davanti ai 2800 tifosi, alla fine pesa. Ma non si dà per vinto. Fa girare bene la squadra. Segna 11 punti. Regala 4 assist. E nella sagra del tiro libero sprecato indetta al PalaMacchia dalla Pielle (19/34 la brutta percentuale di squadra), lui ne mette 4/4. Alla fine, come hanno cantato i Santi Francesi in questo Festivàl, lascia… L’AMORE IN BOCCA
Loschi 6,5 – Che bello è…! Loschi segna due triple fondamentali e confeziona tre assist di pregio. Federico, come direbbero i Negramaro, si fa interprete del Rincominciamo Tutto e guardando la curva Pielle mentre segna si sente anche un po’ Ghali pensando che questa sì, è bella ed è Casa Mia. Il PalaMacchia lo ricopre d’affetto in venti minuti di gioco e lui si incastra alla perfezione in questa macchina studiata da quel gran genio del mio amico, come cantava Battisti, di Cardani che con un cacciavite in mano fa miracoli. Lui, al posto del cacciavite, ha una una palla a spicchi. Forse miracoli è un po’ troppo. Però, come Locatelli, fa le cose per bene. PERO’ MI PIACI, COSA CI POSSO FARE
Diouf 7,5DioufDioufDioufDioufDioufDiouf! Non non è il rumore di una locomotiva. (O forse sì) Ma è il suo nome ripetuto con impeto e garra. Immaginatelo urlato da 2800 persone dopo uno schiaccione fondamentale o dopo un doppio canestro che vale la vittoria. Brividi. Come direbbero Blanco e Mamhood. Perché alla fine il pennellone black della Pielle è come il pompiere: paura non ne ha. Mai. Si butta dentro prendendo cespugli di schiaffi che però rimbalzano sulla sua corazza da pivot di razza. Sempre più fondamentale nello scacchiere di Cardani. Sette rimbalzi e 4/5 da sotto imbeccato da Chiarini o da Rubbini. Nel pitturato si sente Caravaggio e dipinge i chiaroscuri della vittoria. Alla fine appende la sua Medusa negli Uffizi del PalaMacchia. ARTISTA
Ferraro 6 – Percentuali non nitide anche se in campo mette tutta la sua muscolarità difensiva pulita, cristallina. Segna una bomba e si gira come chi ha appena vinto il Leone d’Oro alla carriera e la dedica lassù, in tribuna. È uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare. Lascia le paillettes ad altri palcoscenici. Stasera c’è da vestire i panni de “il buono, il brutto e il cattivo”. E lui, nel duello del mezzogiorno di fuoco, si volta per primo e spara. E porta a casa lo scalpo del sioux casertano. AUGH!
Campori 6,5 – Difende duro. Il capitano è Bruce Willis Die Hard, l’ultimo ad arrendersi. Si appropria di 6 rimbalzi e si fa vivo quando il polso Pielle viene meno a causa di pochi zuccheri in corpo. Lui è la zolletta imbevuta di assenzio, il cordiale che tonifica, il balsamo curaferite che il chierico distribuisce alla truppa prima di entrare nel dungeon. Recupera un pallone e serve tre assist. Segna un 2/3. Abbiamo visto cose peggiori. BOTTA BOTTA FIO SECCO
Pagani 5,5 – Partecipa alla sagra del tiro libero sbagliato prendendo un bel menù completo con uno 0/4 che contribuisce alla buona riuscita della festa al contrario dalla lunetta. Segna 4 punti. Poi si eclissa nelle pieghe del black out piellino. E come una particella di sodio in acqua Lete lancia il suo “C’è nessunoooo?”. MINERALE

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