Lucchesi, è tutto vero! Il Leone amaranto è nell’Olimpo del rugby
Il giovane tallonatore scuola Lions Amaranto è stato ingaggiato dalla Benetton Treviso, unica squadra italiana insieme alle Zebre di Parma, dove peraltro gioca un altro livornese Federico Mori, a disputare il campionato internazionale della Guinnes Pro-14
Il rugby italiano ad alto livello parla sempre più livornese. Lo avevamo lasciato con “Eat, sleep, rugby repeat” ed ecco che Gianmarco Lucchesi, 20 anni da compiere a settembre prossimo, continua a stupire ed essere sempre più una certezza nel mondo della palla ovale. Il tallonatore scuola Lions Amaranto, infatti, è stato ingaggiato come permit player dalla Benetton Treviso (nella grafica tratta dalla pagina Instagram della società), unica squadra italiana insieme alle Zebre di Pama, dove peraltro gioca un altro livornese Federico Mori, a disputare il campionato internazionale della Guinness Pro-14. Per capirci, il permit player è il giovane tra i più promettenti del circuito a cui viene fatto, appunto, uno specifico contratto “supplementare” rispetto agli altri in maniera tale da avere la possibilità di misurarsi, allenarsi e, perché no, esordire con gli atleti della prima squadra. Questo tipo di contratto, oltre alla consapevolezza di essere un giocatore di valore, gli permetterà di non avere vincoli, nel caso non trovasse spazio, ed avere la possibilità di giocare in prestito con un club di Top12 (la serie A italiana) per acquisire minutaggio e tornare poi a casa-base più preparato e pronto.
FEDERICO MORI INSIEME AL COMPAGNO DI MAGLIA AZZURRA GIANMARCO LUCCHESIUn bel riconoscimento per il classe 2000 che, raggiunto telefonicamente, non ha nascosto la gioia di questa nuova opportunità: “E’ una bella rivincita (si era infortunato gravemente la scorsa stagione, ndr), quando mi hanno chiamato ho detto ci penso ma in realtà ero emozionatissimo, non sapevo cosa dire, ero spiazzato – ci ha raccontato emozionatissimo “Giamma” – Fare il permit a Treviso è il meglio che potessi chiedere, non avrei mai pensato di poterlo fare ed invece eccomi qui. Adesso inizia il lavoro duro ma sono pronto, quando hai queste occasioni devi sfruttarle al massimo, divertirti e lavorare. Quando il gioco si fa duro…”. Piedi per terra dunque per uno dei tanti gioielli sportivi della città di Livorno che si conferma fucina di talenti non solo dal punto di vista “del gioco” ma anche dal lato umano perché, se non hai la testa, la mentalità professionista e l’umiltà di non pensare di “essere arrivato” ogniqualvolta viene raggiunto un traguardo importante, questo tipo di soddisfazioni non arriveranno mai. A Gianmarco vanno i nostri complimenti con la speranza che sia solo l’inizio di una carriera florida e ricca di risultati.
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