Lucarelli, la corsa verso la Nord e l’abbraccio in lacrime tra Igor e Cristiano
Nella foto di NOVI il tiro vincente di Mattia Lucarelli che regala l'1 a 0 agli amaranto. Poi l'esultanza in campo e sotto la Nord
Chissà quante volte ha sognato lo speaker che grida il suo nome all’Armando Picchi. Il momento è arrivato in una giornata di inizio autunno dove la pioggia e il grigio investono tutto intorno. Ma per Mattia è estate. E’ estate piena. E' Castel Sonnino. E’ una siusky amaranto.
Succede anche questo all’Armando Picchi (Us Livorno 1915-Seravezza Pozzi 2-0. Cronaca e pagelle). Succede che quel nome sulle spalle lo senti. E’ inevitabile. Nonostante le parole di babbo che ti dice di giocare come nulla fosse. E senti anche quell’amaranto addosso. Una seconda pelle. Quella seconda pelle che ti spinge e quasi costringe a farti il coast to coast per andare a festeggiare sotto la curva Nord. Sotto la TUA curva. Mattia Lucarelli segna dopo un quarto d’ora dall’inizio della ripresa. Esplode lo stadio. E in tribuna c’è babbo Cristiano. Uno che la storia di questa squadra l’ha scolpita a suon di gol. Così un occhio che segue la cavalcata di Mattia verso l’abbraccio infinito della Nord e un occhio in tribuna dove l’ex bomber alza le braccia al cielo guardando da babbo il “su’ bimbo” che festeggia insieme a una città intera. E’ felice, e chi non lo sarebbe. Lo sguardo verso il rettangolo verde e quel sorriso di quando segnava lui quest’oggi è tutto per il suo Mattia. Addosso oggi ha un paio di occhiali da vista come chi ne ha viste tante, forse troppe, ma lo sguardo fiero è lo stesso di sempre. E l’amaranto sulla pelle. Quello non cambia mai.
E nel giorno del suo compleanno c’è anche un certo Igor Protti che, come ai vecchi tempi, corre verso il suo compagno di reparto e lo abbraccia forte. E si commuove. Il più bel regalo che potesse ricevere oggi nel giorno che per tanti tifosi livornesi viene chiamato “Il Natale amaranto”.
Ed ecco l’immagine più bella. Sugli spalti Cristiano e Igor che si abbracciano in lacrime e in campo Mattia che viene sommerso dalla gioia di uno stadio intero. Chissà quante volte ha sognato questo momento. Chissà quante volte ha sognato lo speaker che grida il suo nome all’Armando Picchi. Il momento è arrivato in una giornata di inizio autunno dove la pioggia e il grigio investono tutto intorno. Ma per Mattia è estate. E’ estate piena. E’ Castel Sonnino. E’ una siusky amaranto. Mattia esce al 75′. A bordo campo cammina verso la panchina. E’ zuppo di pioggia e di amore. E guarda in su con quel sorriso di chi ha trovato aperto il casello in autostrada dopo aver viaggiato da Trento a Napoli. Lo sguardo è verso babbo. E chi non lo farebbe… E con quell’indice indica Cristiano…
E quell’abbraccio sugli spalti tra i due “senatori” amaranto per i tifosi della “Vecchia Unione” vale più di un Picasso. La più bella cartolina di questo esordio nel tempio del calcio livornese.
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