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Venezia-Livorno 1-1. Gli amaranto muovono la classifica

Sabato 29 Settembre 2018 — 20:20

I padroni di casa riagguantano la partita al 12esimo della ripresa con una zampata di sinistro di Citro. Nel primo tempo gli amaranto erano passati in vantaggio grazie al gol su rigore di Diamanti. Nel finale salva il risultato un grande Mazzoni

di Giacomo Niccolini

Venezia -Livorno 1-1
Venezia: Vicario, Coppolaro (27′ pt Segre), Domizzi, Modolo, Garofalo, Suciu, Bentivoglio (71′ st. Litteri), Falzerano, Bruscagin, Citro (38′ st Marsura), Di Mariano.
A disposizione di mister Stefano Vecchi: Facchin, Lezzerini, Andelkovic, St Clair, Schiavano, Cernuto, Zampano, Migliorelli, Vrioni.
Livorno: Mazzoni, Gonnelli (11′ st. Gasbarro), Bogdan, Di Gennaro, Iapichino, Maicon, Valiani, Luci (12′ st Agazzi), Porcino, Diamanti, Murilo (40′ st Giannetti).
A disposizione di mister Cristiano Lucarelli: Albertazzi, Zima, Bruno, Soumaoro, Frick, Parisi, Raicevic, Kozak, Maiorino.
Reti: al 21′ pt Diamanti (rig.), al 13′ st Citro.
Ammoniti:
 Gonnelli, Luci, Falzerano, Modolo.
Recupero: 1′ nel primo tempo e 4′ nella ripresa.
Aribitro:
Fabio Piscopo.
Assistenti: Chiocchi, Bercigli.
Quarto uomo: Bitonti.

Peccato. Peccato perché gli occhi iniettati di sangue si erano visti. Si era visto un grande Livorno nei primi 45 minuti di calcio in laguna. Si era visto gioco, ma soprattutto voglia di giocare e di far bene. Quarantacinque minuti in cui gli amaranto, trascinati da Alino Diamanti, avevano messo ai ferri corti i nero-arancio-verdi costringendoli di fatto a un “niente da segnalare”.
Così ci pensa Diamanti che realizza un rigore con freddezza e precisione dal dischetto al 22esimo del primo tempo battendo Vicario con una bomba alla sua sinistra. E poi ancora al 35esimo è Murilo che colpisce la traversa su una girata al volo di testa che spiazza tutti ma si infrange sul legno alto della porta. Un Venezia che fa poco o niente per reagire e impensierire Mazzoni. Amaranto tonici e vivaci. Ecco. Prendete questa immagine e conservatela per i giorni più neri, prendete questo regalo da scartare davanti al camino quando farà freddo in questo autunno. Lucarelli deve ripartire da qui. Prendere e immagazzinare perché il volto amaranto del secondo tempo è tutta un’altra faccia. Timido, impacciato e forse privo della verve cannibalizzata nei primi quarantacinque minuti. Così ci prova il Venezia. Un Venezia che cinicamente ne approfitta subito dopo 12 minuti della ripresa quando Citro tira fuori un coniglio dal cilindro, trovando la zampata perfetta di sinistro che, uscendo da una selva di gambe, spiazza difesa e Mazzoni incastonandosi nell’angolo alla destra del portiere amaranto. E’ il pareggio che riporta i lagunari sul binario giusto.
Per il resto della ripresa il Livorno riesce a produrre poco o niente. Occasionissima al 31esimo per il Venezia quando “San” Mazzoni salva su un diagonale ben pensato e ben realizzato da Garofalo innescato dopo una progressione sulla sinistra del solito Citro.
Gli amaranto muovono così la graduatoria dopo il punto strappato in quel di Cosenza prendendosi il secondo punto della stagione (LA CLASSIFICA).

LE PAGELLE
Mazzoni 7 – Inattivo per gran parte della gara trova una cabina telefonica al 31esimo del secondo tempo per mettersi la tuta da Superman e volare sulla conclusione di Garofalo che poteva fare male. Molto male. SALVIFICO.
Gonnelli 6 – Gestisce senza troppi grattacapi (Gasbarro 6: prima apparizione in maglia amaranto per lui).  NEVER MIND.
Bogdan 6,5 Fa a sportellate. Spartanamente, con fisico e muscoli, ci mette la testa. In tutti i sensi. MUSCOLARE.
Di Gennaro 6 – Tanta corsa, tanto fiato e chilometri. TACHIMETRO.
Iapichino 6+ – Ci prova, si inserisce, ci crede e scarica anche dalla lunga. Da apprezzare l’entusiasmo. Ma deve ancora crescere. VERSO IL FUTURO.
Maicon 5,5 – Si vede poco, un po’ in disparte rispetto al ruolo che potrebbe e dovrebbe ricoprire. NELL’OMBRA.
Valiani 5,5 – Vedi sopra. Non incide come dovrebbe. IMPALPABILE.
Luci 6,5 – Finché c’è porta acqua al mulino con la solita grinta e la solita precisione nel disegnare le trame. Poi è costretto a guadagnarsi la doccia in anticipo (Agazzi 6). CUORE E SUDORE.
Porcino 6,5 – E’ lui il gas che dà brio. E’ particella di sodio in acqua Lete. E’ lui il pepe, specialmente nel primo tempo, con cui condire il piatto amaranto. E’ lui che innesca la prima emozione amaranto quando, con il suo pallonetto, sfiora la rete del vantaggio. Ci prova sempre. A TUTTO GAS.
Diamanti 7,5 – Chiamateci romantici, chiamateci idealisti, chiamateci amanti del bel calcio e un po’ nostalgici. Ma ogni conclusione, ogni trama, ogni gioco offensivo (e anche qualche sportellata là dietro) passa da lui. Inevitabilmente. Immensamente. “Ogniovunquemente“. Semplicemente: DIAMANTI.
Murilo 6,5 – Parte benissimo nel primo tempo. E’ dinamite innescata dalla miccia “diamantesca”. Trova anche la traversa facendo saltare sul divano la tifoseria amaranto incollata davanti allo schermo. Poi nella ripresa si affievolisce. Ma la fiammella c’è sempre (Giannetti: S.V.) . SPIRTO GUERRIER CH’ENTRO GLI RUGGE.
Allenatore: Cristiano Lucarelli 6,5 – Ha il merito di scuotere gli animi, di suonare la carica dopo la figuraccia fatta in casa contro il Lecce. Compito non facile. Ma si sa, su questo aspetto, quello fatto di cuore e passione, il mister amaranto gioca sempre in casa. Sul piano tattico si appiattisce troppo nella ripresa sul pareggio non cercando di invertire la rotta, compito più che possibile. Smuove la classifica. NOCCHIERO.

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