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Livorno-Spezia 1-3. Lucarelli allontanato. Ordine pubblico: tutto ok

Domenica 7 Ottobre 2018 — 18:40

Il Livorno, ancora a secco di vittorie, continua nel suo momento nero. Fischi a fine gara. Traballa la panchina di Lucarelli allontanato per proteste nel primo tempo. Rosso per Murilo. Nessun problema sul fronte ordine pubblico

Non pervenuti. Basterebbero queste due parole per descrivere la prestazione offerta dal Livorno contro lo Spezia. Una squadra, quella amaranto, spenta, svogliata e con poca cattiveria. Che subisce tre reti nel giro di 25 minuti con Mazzoni bravo ad evitare un passivo maggiore. Se il primo tempo fosse finito 4 o 5 a uno per i liguri nessuno avrebbe osato dire nulla perché sembrava di assistere all’allenamento di un pugile con il suo sparring partner. Cosa sta succedendo a questo Livorno? La sensazione è che pochi lo sanno. Lucarelli (allontanato per proteste nel primo tempo) continua a dire che questa squadra è come un aereo in attesa del decollo, ma oggi è sembrato che questo aereo non avesse né i piloti né la benzina. L’ultimo posto in classifica è lo specchio attuale della situazione in casa amaranto. La fortuna è che siamo soltanto all’inizio della stagione e che c’è ancora tutto il tempo per rimediare.

A fine primo tempo si poteva già scrivere la parola fine su questo match. Spezia in totale controllo e Livorno in balia degli avversari. Lucarelli ci ha messo molto del suo schierando una formazione sbagliata con Gonnelli spesso e volentieri a fare l’ala e Murilo a rincorrere gli avversari a centrocampo. Se a questo aggiungiamo che il terzetto difensivo formato da Bogdan, Iapichino e Di Gennaro non è mai riuscito a prendere le contromisure agli avversari ecco spiegato l’1-3 finale. I gol di Crimi, Okereke e Bartolemei sono l’esatta fotocopia l’uno dell’altro e la rete del momentaneo 1-2 di Giannetti è stata soltanto una goccia nell’oceano. Per onore di cronaca c’è da dire che il terzo gol dello Spezia è stato viziato da un fallo non visto ai danni di Valiani ma questo non cambia la sostanza: il Livorno non è sceso in campo. La domanda ora viene lecita: Lucarelli traballa? Impossibile rispondere no. L’impressione è che se la società decidesse di cambiare questo potrebbe essere il momento giusto vista la pausa per le nazionali.

Il tabellino
Livorno
: Mazzoni, Gonnelli, Bogdan, Di Gennaro, Iapichino (60′ Raicevic), Agazzi (65′ Soumaoro), Valiani, Porcino, Diamanti, Giannetti (79′ Kozak) Murilo. A disp: Zima, Romboli, Gasbarro, Albertazzi, Parisi, Maiorino, Bruno, Rocca, Maicon. All. Lucarelli
Spezia: Lamanna, Vignali, Terzi, Giani, Augello, Bartolomei, Ricci, Crimi, Gysaj (86′ Gudjohnsen), Okereke (53′ Maggiore), Bidaoui (72′ Mora). A disp: Manfredini, Barone, Crivello, Capradossi, Bachini, De Francesco, Bastoni, Acampora. All. Marino
Arbitro: Fourneau di Roma 1
Rete: 5′ Crimi, 10′ Okereke, 19′ Giannetti, 24′ Bartolomei
Note: angoli 5-0 per lo Spezia, ammoniti Agazzi, Diamanti, Gyasj, Giani, Crimi, espulso Murilo al 91′, recupero 1′ + 5, spettatori 6.500

Mazzoni 6: subisce tre gol da distanza ravvicinata sui quali neanche l’uomo ragno avrebbe potuto fare qualcosa. Evita un passivo maggiore.

Gonnelli 5: spesso e volentieri si ritrova a fare l’esterno di destra e viene da chiedersi il perché, lui che nasce difensore puro. Si arrangia come può.

Bogdan 4: più in difficoltà di Martina nel tenere unito il Pd. Gli attaccanti gli vanno via con una velocità disarmante. Forse non era la partita più adatta alle sue caratteristiche.

Di Gennaro 4: a fine partita gli hanno fatto una flebo di Aulin per farlo riprendere dal mal di testa. Sempre anticipato dagli avversari.

Iapichino 4: affonda con tutto il reparto difensivo. Saltato con costanza, non riesce mai a prendere le misure agli avversari (60’ Raicevic 5: tocca forse due palloni. Rimandato ancora una volta).

Agazzi 4,5: il centrocampo è il reparto che più è andato in difficoltà e anche l’ex Foggia va in affanno fin dai primi minuti (60’ Soumaoro 5,5: rischia di combinare una frittata pochi minuti dopo il suo ingresso in campo. Debutto in chiaroscuro).

Valiani 5: mezzo voto in più per l’assist offerto a Giannetti in occasione dell’1-2. Anche lui non può nulla di fronte alle numerosissime incursioni spezzine.

Porcino 5,5: si conferma uno dei meno peggio. A sinistra offre una buona spinta anche se i suoi spunti si perdono spesso e volentieri nel vuoto.

Diamanti 5: ci mette l’anima ma sbaglia una quantità infinita di passaggi. Nel secondo tempo cala vistosamente e sparisce dal gioco.

Giannetti 6,5: magari tutto il Livorno giocasse con la sua grinta. Segna il gol che poteva riaprire i giochi, si batte come un dannato finché rimane in campo (79’ Kozak sv).

Murilo 4: avulso dal gioco. Prima va destra, poi a sinistra, poi in profondità ma di reali pericoli creati dalle parti di Lamanna neanche l’ombra. Condisce il tutto con l’espulsione nel finale.

All. Lucarelli 4: l’impressione è che non abbia ancora ben chiaro come questo Livorno debba giocare. Mette in campo una formazione non all’altezza della partita e il risultato è che la sua squadra prende tre gol in 25 minuti.

LE INTERVISTE

Mister, difficile commentare una partita così.
“Partire due a zero dopo dieci minuti non è mai bello soprattutto se quando provi a riaprirla poi subisci nuovamente gol. Penso sia evidente che ci siano delle difficoltà che faccio fatica a capire perché durante gli allenamenti la squadra va più che bene. Dirò la verità: ero molto fiducioso sul fatto che la squadra potesse offrire una buona prestazione ma così non è stato”.

Qual è il problema?
“Penso sia tutto un problema a livello mentale. È difficile entrare nella testa dei giocatori quando non riescono neanche a fare un passaggio di 5 metri. E’ come se ci fosse il freno a mano tirato e poca autostima”.

La difesa non è parsa all’altezza del compito.
“I test fisici dicono che giocatori più veloci di quelli messi in campo non c’erano. Albertazzi? La sua presenza non avrebbe cambiato nulla”.

Come si esce da questa situazione?
“Sicuramente con il lavoro e senza scordarci quale è il nostro obiettivo. Non c’è vergogna nel salvarsi soffrendo però oggi non ho visto neanche una squadra disposta a soffrire. Se c’è qualcuno che non se la sente abbia l’umiltà di chiamarsi fuori”.

 

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