Livorno-Siena 1-0. Derby e vetta amaranto!
Il primo Livorno di Foschi comincia con il piede giusto e batte il Siena riconquistando la vetta della classifica. Decide una rete di Valiani
Il Livorno si riappropria di quanto gli spetta: la vetta della classifica (la partita con l’Arezzo verrà recuperata il 3 aprile). E la riconquista sconfiggendo proprio chi gli stava davanti, il Siena (in fondo all’articolo potete trovare il link alla fotogallery). Esordio migliore per Foschi non ci poteva essere dal momento che ha avuto soltanto un giorno e mezzo per lavorare con la squadra. L’1-0 finale vale oro anche dal punto di vista mentale. Dopo le ultime uscite poco felici serviva una prova di carattere e di spessore per far vedere che questa squadra non è quella vista da inizio gennaio in poi e che può ancora arrivare alla promozione diretta. Guai però pensare che tutti i problemi siano svaniti all’improvviso. Foschi dovrà lavorare molto per ridare smalto alla squadra anche perché alla prossima è prevista un’altra sfida delicatissima: a Viterbo. Mantenere a debita distanza l’undici laziale sarà di fondamentale importanza (LA CLASSIFICA).
Foschi, con soltanto poche ore di lavoro a disposizione, non ha stravolto più di tanto il Livorno ma ha rimesso semplicemente gli uomini nei posti giusti (leggi Valiani). Il suo 4-3-3 ha imbrogliato il Siena soprattutto a centrocampo dove Luci, Valiani e Giandonato hanno agito perfettamente come filtro davanti la difesa. I bianconeri infatti non sono quasi mai riusciti a rendersi pericolosi se non con qualche giocata individuale di Marotta. Gli amaranto sono stati bravi nell’attendere il momento giusto per colpire e questo è arrivato all’inizio del secondo tempo con Valiani, abile a raccogliere un cross dalla sinistra di Maiorino. Una volta in vantaggio, il Livorno si è limitato a contenere le inevitabili sfuriate degli avversari senza però correre nessun rischio. Il fortino ha retto e così al triplice fischio è stata festa grande sotto la curva.
Il tabellino
Livorno: Mazzoni, Perico, Pirrello (78′ Borghese), Gonnelli, Franco (77′ Bresciani), Valiani, Luci, Giandonato (56′ Bruno), Maiorino (77′ Perez), Murilo (71′ Doumbia), Vantaggiato. A disp: Pulidori, Morelli, Gemmi, Kabashi, Montini, Manconi. All. Foschi
Siena: Pane, Rondanini, Sbraga, D’Ambrosio, Iapichino, Bulevardi (78′ Emmausso), Gerli, Vassallo (65′ Cristiani), Guberti, Marotta, Santini. A disp: Crisanto, Brumat, Dossena, Cleur, Panariello, Mahrous, Damian, Cruciani, Guerri, Neglia. All. Mignani
Arbitro: Maggioni di Lecco
Rete: 49′ Valiani
Note: angoli 5-2 per il Siena, ammoniti Rondanini, Santini, Vantaggiato, Marotta, D’Ambrosio, Mazzoni, recupero 0′ + 4′, spettatori 7.112
Mazzoni 6,5: il Siena tira poco nello specchio, ma nelle uscite basse e alte è un fattore determinante.
Perico 6: stilisticamente non è sempre perfetto, ma a un difensore viene chiesta praticità. Bene o male riesce spesso a metterci una pezza.
Gonnelli 6,5: più preciso e pulito negli interventi del collega, dal suo lato gli ospiti sfondano di rado.
Pirrello 6: inizio con qualche incertezza di troppo, e i due attaccanti del Siena sono brutti clienti. Cresce nella ripresa (77’ Borghese 6: nel quarto d’ora finale ringhia sul viso ai senesi a toglie qualche cross pericoloso).
Franco 6,5: molto bene in affondo, nei primi 45’ corre su è giù come la Lam sul viale Italia. Paga dazio quando le energie calano e infila qualche imprecisione di troppo (77’ Bresciani 6: stoppa le iniziative della corsia destra del Siena).
Luci 6,5: soffre il fraseggio stretto dei mediani di Mignani, su cui impiega un po’ a prendere le misure. Nel finale è uno dei pochi che ha la lucidità per gestire palloni pesantissimi.
Giandonato 6: un arcobaleno che mette Vantaggiato in porta e molto lavoro di rammendo davanti alla difesa (56’ Bruno 6: porta fisicità e concretezza nel cuore del centrocampo dopo il vantaggio amaranto, poche cose ma sempre utili).
Valiani 7,5: un giorno spiegherà come fa a giocare sempre al top indipendentemente dal ruolo in cui viene schierato. La rete segnata ha un peso specifico enorme.
Maiorino 6,5: messo a sorpresa sull’esterno sinistro si vede a fasi alterne, in uno dei momenti sì regala l’assist a Valiani per il gol partita (77’ Perez 6: si impegna molto, ma è leggerino quando c’è da andare a far la guerra).
Vantaggiato 6: con gli esterni che si sacrificano in copertura soffre spesso di solitudine, ma riesce a tenere sul chi vive la difesa ospite.
Murilo 6: bel duello con Iapichino, le prende e le dà. Non ha spazi per finte e controfinte, ma è sempre presente in campo (71’ Doumbia 6: ancora una prova incolore, ma a sua scusante si fa male pochi minuti dopo essere entrato e a cambi esauriti).
All. Foschi 6,5: trasmette concretezza e piglio battagliero alla squadra nelle poche ore avute a disposizione, nella vittoria c’è anche il suo timbro.
LE INTERVISTE
Mister Foschi, quali impressioni a caldo al termine della sua prima partita alla guida del Livorno e come ha influito il suo lavoro?
“Stasera ho capito che la curva non mi permette di parlare con i miei giocatori, ho perso la voce. Ho visto carica agonistica sin da subito. In questi due giorni avevo parlato singolarmente con i giocatori, il mio obiettivo era capire quali sono le loro qualità. Ho dato dei concetti, cercando di trovare le giuste distanze tra i reparti e in mezzo al campo, cosa che mi era sembrata mancare nelle ultime uscite. Ho chiesto di non avere il timore di poterla vincere, sapevo che potevamo creare qualcosa, come successo nell’azione del gol”.
La reazione era lecito attenderla dopo il cambio, c’era stata anche con il ritorno di Sottil ma poi è arrivata la prestazione incolore di Piacenza. Come proseguire ora?
“Per farla semplice, oggi e domani ci godiamo la vittoria. Prendiamo le cose buone di questa prestazione, seppur consapevoli che possiamo migliore. Io ho fatto 3 punti, il resto è merito di chi c’era prima. L’anno scorso al Renate giocavo con un 4-3-3 molto arioso, era la mia convinzione e ho cercato di darla ai giocatori. Io ho vinto su quello su cui sono riuscito a lavorare in questi due giorni: grinta, determinazione, spirito di gruppo”.
Perché Giandonato e non Bruno nella formazione iniziale?
“Ho puntato sulla freschezza di chi aveva giocato meno nelle ultime, come Valiani, Franco e Luci che rientrava dalla squalifica”.
A chi dedica la vittoria?
“Indico senza ombra di dubbio Igor Protti, per l’uomo e le qualità che conosco. È giusto che prenda le sue decisioni, ma farò di tutto per averlo con me a lungo”.
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