Livorno-Pro Piacenza 3-0. Primi!

di Anna Campani e Simone Panizzi

Tre punti e primo posto in classifica (in fondo all’articolo la fotogallery) vista la netta sconfitta del Robur Siena per 3-0 contro il Monza (LA CLASSIFICA). Il vero Livorno è uscito fuori nella ripresa, quando dopo un primo tempo sottotono è riuscito a ribaltare la propria prestazione e conquistare la vittoria. Pro Piacenza che si è reso pericoloso in qualche occasione, senza però riuscire a concretizzare le proprie palle gol (clicca qui per l’intervista a mister Sottil nel dopo gara).

Primo tempo: primi 45’ minuti di gioco che vedono le squadre contratte, riuscendo soltanto ad ostacolarsi a vicenda. Il Livorno non si rende concretamente mai pericoloso; il Pro Piacenza basa la sua azione offensiva sulle conclusioni di Alessandro, che ci ha provato in più di un’occasione. Entrambe le formazioni sono risultate a tratti ferme, il centrocampo poco fluido nel gioco. Da segnalare qualche guizzo di Morelli sulla fascia e le conclusioni da fuori che però non hanno impensierito i portieri, chiamati poco in causa. Meglio gli ospiti.

Secondo tempo: Pronti via e il Livorno passa in vantaggio con il solito Murilo. L’attaccante raccoglie da Gasbarro e mette alle spalle di Gori. Dopo il vantaggio amaranto il ritmo della partita si alza, il Livorno va subito alla ricerca del raddoppio, portandosi in avanti. Il 2-0 arriva al 58’; a segno Doumbia servito in area da Vantaggiato. La partita da questo momento in poi ha un solo protagonista ed è il Livorno che prende campo e fiducia e non rischia quasi mai. Pro Piacenza che nonostante il doppio svantaggio cerca di costruire gioco senza però riuscirci. Il terzo gol amaranto arriva al 79’: Vantaggiato segna dopo essere stato servito magistralmente da Murilo. E’ il gol che chiude definitivamente la partita.

Livorno: Pulidori, Morelli (70′ Gonnelli), Pirrello, Gasbarro, Franco, Giandonato (70′ Bruno), Luci, Doumbia (80′ Maiorino), Murilio (80′ Hadziosmanovic) , Valiani, Vantaggiato (80’Montini). A disp. Romboli, Gonnelli, Marchi, Borghese, Hadziosmanovic, Gemmi, Bruno, Maiorino, Montini, Ponce, Perez, Baumgartner. All. Sottil

Pro Piacenza: Gori, Calandra (46′ Messina), Beduschi, Belotti, Belfasti, Aspas, La Vigna, Barba, Bazzoffia (46’Abate), Alessandro, Mastroianni (46′ Musetti). A disp. Bertozzi, Messina, Cavagna, Abate, Musetti, Cesari, Starita, Monni, Battistini. All. Pea

Arbitro: Proietti di Terni

Assistenti: Leonarduzzi, Zampese

Note: Angoli Livorno – Pro Piacenza 0-4 Spettatori: 5.188

Reti: 47′ Murilo, 58′ Doumbia, 79′ Vantaggiato

LIVORNO

Pulidori 6: poco lavoro, la Pro Piacenza tira ma senza inquadrare mai la porta. Sfiora la punizione di Aspas che finisce sul palo.

Morelli 6: parte col freno a mano tirato e davanti a sé trova la via intasata. Appena il motore ingrana, mette dentro cross interessanti come quello da cui nasce il gol di Doumbia (70’ Gonnelli 6: riciclato come esterno basso, gestisce con sicurezza gli ultimi minuti).

Pirrello 6: prova pulita, concreta, senza pericolose distrazioni. L’unico attaccante ospite non è una grossa preoccupazione.

Gasbarro 6,5: più intraprendente del solito, capisce che per sfondare il muro eretto da Pea possono servire anche i difensori. Si mette in proprio e offre a Murillo il cross che il brasiliano gira in porta.

Franco 6: Bazzoffia è un cliente scomodo, ma per sua fortuna ha le polveri bagnate.

Giandonato 6: ritmo da concerto classico quando ci sarebbe voluto il rock per svegliare il Livorno del primo tempo. Sale di tono nella ripresa (70’ Bruno 6: mette la sua esperienza al servizio della squadra).

Luci 6,5: ci vuole un po’ più del solito a prendere le misure in mediana, nella ripresa con la squadra in vantaggio diventa tutto più facile.

Doumbia 6,5: in un modo o nell’altro, sta trovando la porta con grande continuità. Blinda i tre punti con una conclusione sporca che tocca palo prima e rete poi (80’ Maiorino sv).

Valiani 6: lavoro oscuro alle spalle di Aspas, a cui toglie aria e spazio. Poi si sposta a sinistra e ha maggiori occasioni per entrare nel vivo del gioco.

Murilo 7: finalmente decisivo anche quando parte titolare. Primo tempo appannato, poi gira in porta di sinistro il vantaggio e regala il tris a Vantaggiato (80’ Hadziosmanovic sv).

Vantaggiato 6,5: partita sofferta e dai riflessi appannati in mezzo a due classici difensori di categoria, che badano molto al sodo. Alla prima palla buona buca Gori per la terza volta (80’ Montini sv).

All. Sottil 6,5: Livorno dai due volti: impacciato e lento per 45’, poi dopo l’intervallo entra in campo un’altra squadra che colpisce e stende l’avversario a suon di gol.

PRO PIACENZA

Gori 5,5: tre gol a referto, forse avrebbe potuto far di più su quello di Vantaggiato.

Calandria 6: i gol non nascono dalla sua zona, dove il Livorno sfonda di rado (59’ Messina 6: presidia la corsia di destra nella mezzora finale).

Beduschi 5,5: crolla come tutta la difesa dopo l’intervallo.

Belotti 5,5: è il più esperto dietro ma manca nei momenti decisivi, colpisce un palo di testa in proiezione offensiva.

Benfasti 5: anticipato da Doumbia sul raddoppia, fatica a star dietro all’esterno amaranto.

Aspas 5,5: è il motore della squadra, ma ha sempre un avversario addosso. Palo su punizione, ma non chiude come dovrebbe su alcune ripartenza livornesi (80’ Cavagna sv).

La Vigna 5,5: calcia dal limite in varie occasioni, ma mai senza la necessaria cattiveria. E sul piano fisico paga dazio agli avversari.

Barba 5,5: molto rapido e imprevedibile, ma non produce giocate decisive.

Bazzoffia 5: il gol fallito ad inizio partita avrebbe potuto cambiare la partita della Pro (59’ Abate 5,5: non lascia il segno nella mezzora che Pea gli concede).

Alessandro 6: parte largo e si accentra per calciare, sfiora il bersaglio a metà primo tempo.

Mastroianni 5: più fuorigioco che palla giocate, è troppo isolato al centro dell’attacco (59’ Musetti 5,5: ancora indietro di condizione, non si libera mai al tiro).

All. Pea 5,5: nel primo tempo la Pro Piacenza gioca con piglio e crea occasioni da gol in serie, ma si squaglia alla prima difficoltà. Le basi su cui lavorare ci sono, ma è dura se gli attaccanti non la buttano dentro.