Livorno-Piacenza 2-2. Un pareggio che va stretto agli amaranto
Il Livorno non riesce a conquistare i tre punti in una partita che ha visto i padroni di casa esprimere un buon gioco. Nella ripresa Murilo protagonista di un rigore sbagliato. Sottil: "Non mi piace che un giocatore risponda ai tifosi"
di Anna Campani e Simone Panizzi
Il Livorno non va oltre il pareggio in un match caratterizzato dagli episodi. Un punto che va stretto agli amaranto che hanno espresso un buon gioco e soprattutto nel primo tempo sono stati costantemente padroni del campo (clicca sul link in fondo all’articolo per consultare le immagini all’interno della fotogallery). Accade quasi tutto nella ripresa, quando il direttore di gara s’inventa un rigore per gli ospiti e sventola il rosso davanti a Borghese. Prima del tiro dagli undici metri Montini spreca il possibile tris amaranto, che avrebbe chiuso i giochi. Livorno che ha la possibilità di tornare in vantaggio grazie a un rigore, poi sbagliato da Murilo, che “risponde” in malo modo ai tifosi a fine partita. Amaranto che continuano a guidare il girone con 43 punti a dieci lunghezze di distanza dal Siena. Cugini bianconeri che però hanno due gare in meno rispetto agli amaranto (LA CLASSIFICA).
PRIMO TEMPO – Un Livorno che domina per tutti i 45’ minuti di gioco, non lasciatevi ingannare dalla rete di Masciangelo all’ottavo, il classico gol della “domenica”, perché il Piacenza ha fatto davvero poco. Qualche spinta sulla sinistra nei minuti iniziali del match e una fase difensiva estenuate, con dieci giocatori a difendere, è questo quello che ha fatto la squadra ospite. Il Livorno ha schiacciato costantemente l’avversario nella propria metà campo, con un pressing serrato e una fase offensiva cresciuta di minuto in minuto, amaranto che spingono sulle fasce così come cercano i varchi anche per via centrali, senza lasciar respirare un Piacenza nettamente in difficoltà, incapace di reagire e costruire gioco. Il meritato pareggio arriva con un eurogol di Maiorino che replica sei minuti dopo e porta in vantaggio il Livorno, che raggiunge percentuali stratosferiche in fatto di possesso palla (62%).
SECONDO TEMPO – Sono questi i 45 minuti incriminati. Un episodio dopo l’altro e il Livorno non riesce a chiudere il girone di ritorno con una vittoria. Il Piacenza torna in campo con un atteggiamento completamente diverso rispetto al primo tempo e ci prova ad impensierire la retroguardia amaranto, rendendosi pericoloso con delle ottime incursioni, senza risultare però mai concreto. Gli amaranto soffrono, ma tengono il campo e vanno alla ricerca della terza rete. Montini si trova sui piedi la palla del possibile tris ma non realizza. Da questo momento in poi è tutto in salita. Il direttore di gara assegna un rigore inesistente al Piacenza e costringe il Livorno in dieci per l’espulsione di Borghese. A dieci minuti dal termine tocca ai padroni di casa beneficiare di un rigore (anche in questo caso da rivedere), si crea confusione intorno al dischetto, Pedrelli si avvicina ma Murilo sembra intenzionato a calciare, Gasbarro prova a dissuaderlo ma alla fine si piazza dagli undici metri e sbaglia. La partita è virtualmente chiusa, se non per un ultimo guizzo di Valiani che va vicinissimo alla rete.
Pulidori 6,5: poco da fare sulle reti subite, uno è un siluro da 25 metri e l’altro un rigore. Fa più del suo quando mette il piede su Romero salvando lo 0-2.
Pedrelli 5,5: messo in mezzo tra Masciangelo e Corazza si trova spesso in difficoltà, non trovando i tempi per le chiusure e gli affondi.
Borghese 5: il rigore fischiatogli contro è molto dubbio, paga con l’insufficienza soprattutto il doppio giallo che lascia la squadra in dieci.
Gasbarro 6,5: dietro è quello più sicuro, chiude diversi spifferi anche se spesso non è precisissimo negli appoggi.
Franco 6: ha di fronte il quasi omonimo Franchi, che infatti corre per due. Tante rincorse dietro, sale di tono dopo l’inferiorità numerica.
Luci 6,5: come al solito non perde mai la bussola e riesce sempre a tenere in mano la squadra indipendentemente da ciò che accade intorno a lui.
Bruno 6: meno pulito nel fraseggio, piazza qualche errore qua e là che finisce per rallentare la trama. Quando c’è da far diga però non è secondo a nessuno.
Doumbia 6: riscatta una prova incolore con la sponda di testa per il raddoppio di Maiorino. Per il resto pochi scatti e molti falli chiesti e non fischiati (72’ Pirrello 6: dentro per tappare il buco lasciato da Borghese, per assurdo con lui in campo il Piacenza crea poco).
Maiorino 7,5: è lui l’apriscatole del Livorno, che prima riprende e poi ribalta una partita complicatissima. Gol di classe e da trequartista vero (67’ Murilo 4: non pago di aver fatto la stessa scena a Siena nel campionato scorso, scippa il rigore al tiratore designato e la storia si ripete tale e quale. Destro centrale parato che non fa male e segno X al 90esimo).
Valiani 6: maestro del taglia e cuci, potrebbe aprire una sartoria. Chiude dove i compagni non arrivano, ovvio poi non sia lucidissimo davanti quando arriva al tiro.
Montini 5: sempre un attimo di ritardo sui cross o sui lanci, spara su Fumagalli quello che poteva essere il gol della tranquillità (78’ Ponce 6: guadagna il voto con il rigore nel finale).
All. Sottil 6,5: partita strana e dai due volti, sicuramente di carattere. Livorno impacciato nel primo tempo ma capace di ribaltare il risultato, poi soverchiante una volta rimasto in dieci contro undici e aver subito il pari ospite.
LE INTERVISTE
Mister Sottil, l’impressione che lascia questa partita è che il Livorno possa fare e disfare tutto con le proprie mani.
“Sono d’accordo. Non abbiamo iniziato bene, ma in cinque minuti l’abbiamo ribaltata. Loro si sono giocati la partita a viso aperto. Montini ha avuto la palla per chiuderla, poi ci sono stati i due rigori. Per assurdo in dieci siamo andati meglio, potevamo anche vincere e finire il girone d’andata con i tre punti. Piccola chiosa: non parlo mai degli arbitri, devo però sottolineare come da tre gare ci siano state decisioni molto discutibili. Oggi ci hanno fischiato contro un penalty generosissimo, poi compensato con quello a nostro favore. Non voglio sia un alibi, ma almeno ci diano il nostro”.
Alla fine a giocare un ruolo decisivo è stato l’egoismo del singolo rispetto all’interesse della squadra.
“Ci sono indicazioni precise sui rigoristi, poi magari intervengono interpretazioni sul momento, come nel caso di Murilo che si sentiva di tirare il rigore. Il rigore doveva tirarlo Pedrelli. Purtroppo non è andata bene, e non mi piace neanche che un giocatore risponda ai tifosi mentre rientra negli spogliatoi. Bisogna essere professionisti fino in fondo e ascoltare quel che dice l’allenatore. Se interverrà la società? Non lo so, vedremo domani”.
IL TABELLINO
Livorno: Pulidori, Pedrelli, Borghese, Gasbarro, Franco, Luci, Bruno, Doumbia (72′ Pirrello), Maiorino (67′ Murilo), Valiani, Montini (79′ Ponce).
A disp. Romboli, Hadziosmanovic, Baumgartner, Balleri, Giandonato, Gemmi, Marchi, Zhikiv, Pèrez. All. Andrea Sottil
Piacenza: Fumagalli, Di Cecco, Silva, Pregreffi, Masciangelo, Segre, Della Latta, Saccabarozzi, Franchi (86′ Zecca), Romero, Corazza (88′ Bini). A disp. Lanzano, Mora, Ferri, Carollo, Masullo, Bertoncini, Sarzi, Castellana, All. Arnaldo Franzini.
Arbitro: Andrea Mei di Pesaro (Santa Marinenza – Ruggieri)
Marcatori: 8′ Masciangelo, 30′ 36′ Maiorino, 70′ Corazza
Note: Angoli: 3-6 Ammoniti: 23′ Borghese, Scaccabarozzi, 91′ Della Latta. Espulso: Borghese Spettatori: 4.919
Riproduzione riservata ©
Cerchi visibilità? QuiLivorno.it mette a disposizione una visibilità di oltre 70mila utenti giornalieri: 68.900 su Fb, 7.200 su Ig e 4.700 su X. Richiedi il pacchetto banner e/o articolo redazionale a [email protected] oppure attraverso questo link per avere un preventivo
QuiLivorno.it ha aperto il 12 dicembre 2023 il canale Whatsapp e invita tutti i lettori ad iscriversi. Per l’iscrizione, gratuita, cliccate il seguente link https://whatsapp.com/channel/0029VaGUEMGK0IBjAhIyK12R e attivare la “campanella” per ricevere le notifiche di invio articoli. Ricordiamo, infine, che potete continuare a seguirci sui nostri social Fb, Instagram e X.