Livorno-Lecce 0-3. Sonora sconfitta
Brutto ko del Livorno che viene sconfitto pesantemente dal Lecce per 3-0 davanti al proprio pubblico. Amaranto mai in partita
Una figuraccia. Non può essere definita diversamente la sconfitta del Livorno conto il Lecce. Una partita che è stata in mano ai salentini dall’inizio alla fine con gli amaranto incapaci alle volte di superare addirittura il centrocampo. Così non si va da nessuna parte, specialmente in una serie B agguerrita come questa. Questa batosta deve far riflettere e molto: se davvero il Livorno si vuole salvare allora deve decisamente cambiare marcia. Sul banco degli imputati non può non finirci anche Lucarelli: il tecnico, complice il turno infrasettimanale, è ricorso ad un robusto turnover ma le scelte (Bruno e Bogdan su tutti) non lo hanno ripagato, anzi. E un punto in quattro partite è davvero un bottino troppo magro. Le prime due partite, nonostante le altrettante sconfitte, avevano rincuorato. Il pareggio di Cosenza e il 3-0 di questa giornata invece hanno fatto venire più di un dubbio sulla reale forza della squadra.
Fin dai primi minuti si è capito subito quale sarebbe stato il leitmotiv del match: assedio Lecce alla porta di Mazzoni. Tant’è che dopo un quarto d’ora i salentini si sono portati già in vantaggio con La Mantia. Lo stesso attaccante pochi istanti prima aveva fallito una clamorosa occasione a tu per tu con Mazzoni. E il Livorno? Il 3-5-2 di Lucarelli proprio non ha mai messo in pensiero il Lecce, anzi. I salentini hanno avuto ampie praterie e soltanto il palo ha fermato Palombi. L’unico guizzo amaranto è stato di Diamanti ma da solo davanti a Vigorito ha spedito altissimo. La ripresa poi è cominciata come peggio non si potrebbe: errore di Bogdan in mezzo al campo e Palombi si è involato da solo contro Mazzoni, battuto con un preciso tocco sotto. Mazzata terribile per il Livorno che non si è più ripreso. Lucarelli ha provato a cambiare passando al 4-2-3-1 prima e 4-3-3 poi ma la sua squadra è come se non fosse uscita dallo spogliatoio. Il Lecce non ha avuto problemi a chiudere la partita al 58′ con la terza rete ad opera di Palombi. La restante mezz’ora è stata pura accademia con i ragazzi di Liverani abili a gestire il risultato. Per restare in serie B serve altro, Lucarelli fai decollare questo Livorno.
Il tabellino
Livorno: Mazzoni, Albertazzi, Dainelli (38′ Murilo), Bogdan, Parisi, Bruno, Agazzi, Porcino, Diamanti, Kozak (64′ Luci), Giannetti (74′ Raicevic). A disp: Rima, Di Gennaro, Gonnelli, Iapichino, Maicon, Maiorino, Soumaoro, Valiani, Frick. All. Lucarelli
Lecce: Vigorito, Petriccione, Mancosu, Palombi (78′ Pettinari), Marino, Meccariello, La Mantia (83′ Torromino), Tabanelli, Venuti, Calderoni, Scavone (78′ Haye). A disp: Bleve, Cosenza, Arrigoni, Lepore, Dubiksas, Falco, Tsonev, Fiamozzi, Bovo. All. Liverani
Arbitro: Guccini di Albano Laziale
Reti: 15′ La Mantia, 47′ Palombi, 58′ Palombi
Note: angoli 8-6 per il Livorno, ammoniti Petriccione, Albertazzi, Venuti, Porcino, recupero 2′ + 3′, spettatori 5.768
Mazzoni 5,5: va giù forse troppo presto sul raddoppio, rischia la topica su un retropassaggio.
Bogdan 4,5: goffo e impacciato, apre la strada al Lecce a inizio ripresa. Prima da dimenticare per l’ex Catania.
Dainelli 5: se il Livorno marca a zona sui corner, La Mantia salta nella sua e lo sovrasta. Esce sia per un acciacco, sia per ridisegnare la squadra (38’ Murilo 5: non mostra niente che possa far rimpiangere Lucarelli di non averlo schierato dall’inizio).
Albertazzi 5: male come tutta la difesa, subisce senza opporsi le ripartenze ospiti.
Parisi 5: spesso approssimativo nelle giocate, non mette in mostra nemmeno il passo che lo aveva contraddistinto nelle prime uscite.
Diamanti 6: uno dei pochi che accende la luce, anche se con qualche pausa dovuta alla stanchezza e alle “carezze” dei mediani di Liverani.
Bruno 4,5: dopo mesi senza partite, rispolverato in una serata dai risvolti inattesi. Passeggia tra area di rigore e cerchio di centrocampo.
Agazzi 5: spesso in ritardo, sbaglia appoggi anche facili. In mezzo al campo gli amaranto la palla l’hanno vista poco.
Porcino 6: dal suo lato il Lecce spinge, lui cerca di tamponare e allo stesso tempo di portare qualche affondo.
Giannetti 6: non lesina impegno, dà il cento per cento anche quando viene spostato in fascia. Il pubblico apprezza e gli unici applausi sono per lui al momento della sostituzione (74’ Raicevic sv).
Kozak 4,5: due flash della sua partita: il colpo di testa da un metro fuori e il controllo difettoso da cui nasce il tris salentino (64’ Luci sv: gioca mezzora ma a giochi ampiamente chiusi).
All. Lucarelli 4,5: prima severa bocciatura. Formazione iniziale discutibile: le sue scelte a sorpresa Bruno e Bogdan sono tra i peggiori in campo, il Livorno per lunghi tratti è in balia del Lecce.
LE INTERVISTE
Difficile commentare questa partita, cos’è che non è andato?
“Oggi non ha funzionato nulla, abbiamo fatto “non pervenuti”. Difficile trovare giustificazioni. Perdevamo i contrasti, eravamo in ritardo sulle seconde palle e facevamo fatica nel contenere gli avversari nell’uno contro uno. Abbiamo cambiato molto ma stasera c’erano molti di quelli che a luglio erano titolari. Dobbiamo cancellare questa serata con una prestazione da uomini a Venezia”.
La Mantia è saltato da solo sul gol e il centrocampo oggi è stato molto sottotono.
“Mi aspettavo un approccio diverso dopo Cosenza, invece siamo stati molto timidi. Non siamo una squadra che domina un avversario per 95 minuti, ci sono momenti di difficoltà ma dobbiamo saperli gestire. Abbiamo preso dei gol brutti, su errori nostri. Dobbiamo proporre qualcosa di diverso nell’atteggiamento”.
Quanto ti infastidisce andare sotto i fischi della curva?
“Ci sono i momenti per gli applausi e altri per i fischi, oggi sono stati anche troppo buoni i livornesi. È giusto metterci la faccia di fronte a una sconfitta ingiudicabile sotto ogni punto di vista”.
Rifaresti le stesse scelte a centrocampo? E l’attacco continua a non convincere.
“Non ho la sfera di cristallo, ho cambiato rispetto a Cosenza e comunque il centrocampo non è piaciuto lo stesso. I giocatori sono questi, non possiamo condannarli per una prestazione meno buona. L’attacco va messo nelle condizioni di far male, oggi l’abbiamo fatto poco”.
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