Nogarin scrive a Spinelli: “Vediamoci”
Il collegio di garanzia del Coni incredibilmente non ha tolto neanche un punto al Lanciano condannando il Livorno alla retrocessione
Il collegio di garanzia del Coni ha messo la parola fine all’avventura del Livorno in serie B e la sua decisione sa di beffa perché al Lanciano non è stato tolto nessun punto. Ne servivano tre per far tornare gli amaranto ai playout invece ecco arrivare l’amara sorpresa. Amara sì perché ci si attendeva almeno una penalizzazione. A nulla sono valsi i proclami di Nogarin e del senatore Filippi. Ecco il comunicato che condanna gli amaranto: “La Seconda Sezione del Collegio di Garanzia dello Sport, presieduta dal prof. Zimatore, ha respinto il ricorso presentato dalla Procura Generale operante presso il CONI e dalla Procura Federale FIGC contro Claude Alain Di Menno di Bucchianico nonché contro la Società S.S. Virtus Lanciano 1924 s.r.l. Ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura Federale FIGC relativamente al motivo proposto contro il sig. Angelo Castrignanò. Infine, ha compensato per intero tra le parti le spese del giudizio. Ciò premesso, rimane inalterato quanto disposto, sul piano sanzionatorio, dalla decisione della Corte Federale d’Appello FIGC, Sezioni Unite, il 13 maggio“.
Sta di fatto che il Lanciano ha vinto la sua battaglia, ma a perdere è stato l’intero sistema che premia soltanto i furbetti. Già perché con questa sentenza qualunque squadra sarà legittimata a non pagare i contributi Inps e Irpef tanto al massimo avrà una penalizzazione e un bel po’ di soldi saranno risparmiati. Quindi se siete una squadra che punta alla salvezza ma non volete spendere troppo non vi preoccupate. Fate per sicurezza una cinquantina di punti così state al riparo da qualunque penalizzazione. Quindi non importa avere il miglior bilancio d’Italia, pagare puntualmente giocatori e staff e versare contributi rimettendoci ogni mese. Per il sistema a sbagliare non è la signora Maio, ma Spinelli che retrocede in favore di una squadra che, a differenza del Livorno, non ha pagato regolarmente i propri giocatori. Fermo restando che l’indiziato principale per il ritorno in Lega Pro è e resta il presidente amaranto, fa rabbia vedere che chi è onesto alla fine viene sempre sconfitto in favore di chi trova tutti i modi per aggirare le regole. D’altronde non è un caso se si dice “trovata la legge, trovato l’inganno”.
E Nogarin scrive, su Fb, a Spinelli – Carissimo Aldo, durante i 17 anni della sua presidenza come livornesi ci siamo tolti parecchie soddisfazioni calcistiche. Un’avventura che, partita dai campi del San Donà e di Montevarchi, ci ha condotti a disputare i sedicesimi di finale di contro l’Espanyol a Barcellona, con i tifosi amaranto festosi sulle ramblas. Nella nostra memoria rimane, scolpita, quella frase “non c’è più tempo di morire” che un giornalista dal colore amaranto come non mai ha pronunciato durante la telecronaca di Piacenza – Livorno che valse dopo 55 anni, il ritorno in serie A. E poi l’esordio nella massima serie nella trasferta, ormai mitica, contro il Milan.
Profetico, più che mai, uno striscione apparso, durante l’ultima gara di serie B contro il Palermo: “Ampliate San Siro stiAmo Arrivando”. Un glorioso amarcord per il quale la città di Livorno le sarà sempre grata. Ma oggi che siamo retrocessi, senza appello, in LegaPro, ci ritroviamo, praticamente, nella stessa serie (allora c’era la serie C1) dove questa avventura ebbe inizio e la città, che l’ha così tanto seguita e sostenuta, merita e necessita di conoscere i suoi progetti. Pertanto le chiedo pubblicamente un incontro, alla presenza di una rappresentanza dei tifosi, uno della curva, un altro del coordinamento dei club. Un tavolo dove lei ci possa esporre, qualora lei avesse la volontà di restare al comando, i suoi progetti per il futuro. Restando in attesa di un suo cordiale riscontro, le porgo i saluti più cordiali.
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