Livorno, il pagellone. Pochi “6”
La stagione si è chiusa con l'amara retrocessione in Lega Pro. Ecco il pagellone di fine anno. Tra gli allenatori a Mutti il voto più basso. Lambrughi il migliore (Foto Trifiletti)
La mancata penalizzazione del Lanciano ha posto definitivamente la parola fine alla stagione del Livorno che l’anno prossimo sarà costretto a ripartire dalla Lega Pro. Una fine ingloriosa, ma purtroppo meritata per come è stata gestita questa stagione. Bastava veramente pochissimo per salvarsi, invece ora dobbiamo ripartire da dove tutto è cominciato. Come ogni anno è arrivato il momento di fare il pagellone finale, ben consapevoli che saranno pochi quelli che si salvano.
Pinsoglio 3: fino ai pasticci commessi con Perugia e Lanciano la sua stagione non era stata poi così male. E’ vero che non si era mai finito una partita dicendo “abbiamo vinto o pareggiato grazie a Pinsoglio” ma neanche “abbiamo perso per colpa sua” (salvo rari casi). Poi il patatrac: l’errore con il Perugia, la lite con i tifosi, la frittata con il Lanciano. E dire che per Panucci avevamo il miglior portiere della B.
Ricci 6: di stima. Quando è stato chiamato in causa non ha sfigurato e si è fatto sempre trovare pronto. Chissà… Se Nasca non lo espelleva a quest’ora si starebbe parlando di playout.
Emerson sv: infortuni e incomprensioni con gli allenatori ne hanno limitato il dosaggio. Solo sette presenze per lui. Il suo matrimonio con il Livorno doveva finire in maniera diversa.
Gonnelli sv: stagione da dimenticare a causa dei tanti, troppi infortuni. Soltanto sei apparizioni.
Gasbarro 6,5: una delle poche note piacevoli. Dimostra di sapersi adattare a diversi ruoli e non ha risentito del salto di categoria. Uno come lui non bisogna lasciarselo scappare.
Lambrughi 7: il migliore di tutta la stagione. Sempre costante nelle sue prestazioni, è stato uno dei pochi a sputare sempre sangue.
Borghese sv: aveva cominciato benissimo. Poi al primo errore è stato fatto fuori e dopo si è infortunato.
Ceccherini 6,5: il voto sarebbe stato anche più alto ma alcuni suoi comportamenti (leggi la lite con Comi e il ritardo nel ritiro post capodanno) non giocano a suo favore. Quando è stato schierato però ha dimostrato tutto il suo valore.
Antonini 5: doveva essere l’arma in più invece non ha mai fatto la differenza.
Morelli sv: due apparizioni poi è stato fatto fuori dopo la trasferta di Crotone. Infortunato per il resto della stagione.
Vergara 5: stagione altalenante la sua. Dopo tanta panchina, ecco una buona continuità. Si perde nel finale di campionato e non vede più il campo.
Regoli sv: altro grande mistero. Due presenze e poi addio. I colpi alla “Spinelli”.
Schiavone 6: all’inizio del campionato è stato sempre tra i migliori. Dopo ha avuto un vistoso calo ma si è ripreso nel finale dimostrando anche il suo attaccamento alla maglia.
Moscati 5: dispiace perché l’impegno c’è ma le sue prestazioni hanno lasciato molto a desiderare. Soltanto un gol a Perugia e poi tante insufficienze.
Luci 6: ha corso e lottato per due in più di una circostanza ma a volte non è stato il Luci che tutti noi conosciamo. La situazione che vive extracalcio sicuramente non lo aiuta. Coraggio capitano.
Vajushi 4,5: fortemente voluto da Panucci, all’inizio del campionato sembrava imprendibile. Poi un infortunio, il rifiuto di entrare in campo, le folli corse con la macchina e una leggera ripresa nel finale con Gelain. Anche troppo grazie.
Valoti 4: non ricordiamo una sua sufficienza in tutte le pagelle che abbiamo fatto. E pensare che al suo posto abbiamo dato via Pasquato.
Jelenic 6: ha cambiato ruolo 150 volte, ma ha dimostrato di essere a suo agio da esterno. Lotta e corre, è stato uno dei pochi a non mollare mai. Speriamo si riprenda presto dall’infortunio al legamento.
Rafati sv: ci viene quasi da ridere al pensiero dell’unica presenza fatta quest’anno. Sorvoliamo.
Biagianti 6,5: chi l’avrebbe mai detto. Tutti a dire “ormai è finito, è inutile” invece ha dimostrato che lontano dagli infortuni è affidabilissimo. Da incorniciare la sua seconda parte di stagione.
Palazzi 4: doveva essere la stagione della sua consacrazione invece è stato l’esatto contrario. Schierato pochissimo e forse anche in posizioni a lui non congeniali.
Aramu 6: ha aspettato le ultime due partite per far vedere le sue qualità. La sufficienza viene proprio da questo. Peccato perché se avesse giocato come contro Ascoli e Lanciano il suo apporto sarebbe stato migliore.
Cazzola 6: se in forma è l’uomo in più grazie anche alla sua esperienza. Purtroppo gli infortuni lo hanno condizionato ma anche lui è stato uno dei pochi a salvarsi.
Schetino sv: ha fatto più minuti Rafati e questo è tutto dire.
Comi 4,5: due gol (di cui uno su rigore). Decisamente troppo poco. E’ vero non è quasi mai partito titolare ma anche quando è stato chiamato in causa non ha lasciato il segno.
Vantaggiato 6,5: se non era per lui a quest’ora eravamo retrocessi a febbraio. Però il toro di Brindisi ha accusato una flessione a metà campionato che è stata fatale. E qualche gol sbagliato ha dell’incredibile.
Baez 4: terribilmente acerbo per la categoria. Innamorato del pallone e mai incisivo. E’ giovane magari avrà modo di rifarsi.
Fedato 4,5: altra grande delusione. Ha iniziato con il botto segnando a raffica poi si è spento lentamente. D’accordo che un brutto infortunio lo ha condizionato ma poi quando è tornato è stato come giocare con uno in meno. E adesso può rimettere su Facebook l’esultanza sotto la curva del Bari.
Bunino 5: altra grande intuizione di Panucci. Non si è ancora capito che ruolo abbia. Segna un gol e poi salta tutto il girone di ritorno.
ALLENATORI
Panucci 4: come le sue vittorie iniziali. Poi ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare. Ha cambiato schemi e ruoli ai giocatori ad ogni partita, ha preteso innesti che poi si sono rilevati un fiasco. Due sue manovre: voler a tutti i costi Pinsoglio e rifiutare Palladino in favore di Bunino. Non andava confermato dall’anno scorso quando mancò l’accesso ai playoff.
Mutti 3: vera e propria sciagura. Ripescato da Mogg.. scusate da Spinelli. Tre punti in otto gare e la sensazione che andava cambiato prima. O forse non andava proprio chiamato.
Colomba 3,5: mezzo voto in più perché la fortuna gli ha voltato sempre le spalle. Quattro sconfitte arrivate in altrettante gare di cui tre con gol preso in pieno recupero.
Gelain 6: l’unica mossa indovinata da Spinelli. Lo aveva già bloccato a dicembre ma poi qualche ex dirigente juventino gli ha fatto cambiare idea. Durante la sua gestione abbiamo visto finalmente i giocatori nei loro ruoli naturali e una parvenza di gioco. Ha sbagliato solo la partita con la Salernitata ma se non era per Nasca e Pinsoglio a quest’ora si stava giocando i playout contro la Salernitana.
SOCIETÀ
Spinelli: per lui abbiamo scritto un editoriale apposito (clicca qui).
Signorelli 4,5: d’accordo che non è facile fare il mercato con pochissimi euro. Tuttavia facciamo un paragone: anche il Crotone investe pochissimo e gioca molto sui prestiti. Ma laggiù è andata gente come Cataldi, Bernardeschi, Ricci, Florenzi. Qui invece arriva di tutto. Con l’arrivo di Ceravolo è stato confinato al settore giovanile.
Ceravolo sv: arrivato a pochissimi giorni dalla chiusura del mercato, può far poco o nulla.
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