Livorno-Ascoli 0-3, esonerato Tramezzani: torna Breda
Gli ospiti passeggiano al Picchi con una doppietta di Trotta e un gol di Morosini. Il sindaco Salvetti nel dopopartita: "Ci sono tre realtà interessate a rilevare la società"
di Simone Panizzi
Terremoto Livorno. Gli amaranto cadono per l’ennesima volta al Picchi, sconfitti tre a zero dall’Ascoli in virtù della doppietta di Trotta (a pochi minuti dal via e nel recupero), e dal gol a inizio ripresa di Morosini (clicca sul link in fondo all’articolo per consultare la fotogallery).
Ma le notizie più importanti escono dopo il triplice fischio. Il presidente Spinelli esonera l’allenatore Tramezzani – che in sala stampa aveva ammesso davanti ai giornalisti presenti di non essere soddisfatto dalle operazioni di mercato svolte dalla società e di essersi aspettato più sincerità da parte dei suoi interlocutori – e dice di voler richiamare in sella Breda, a patto che quest’ultimo ancora sotto contratto accetti di ritornare alla guida del Livorno (pena la rescissione del contratto).
LA CRONACA DELLA PARTITA
Tramezzani, complici le cessioni dell’ultimo secondo di Gasbarro e Gonnelli e la squalifica di Agazzi, si trova costretto a schierare Morelli in difesa e Viviani in mediana.
Pronti via e l’Ascoli dopo 7′ passa con Trotta, che si fa beffe di Bogdan e batte Plizzari. Il gol a freddo mina le già scarse sicurezze degli amaranto, che rischiano di subire subito il raddoppio, ma Plizzari salva su Scamacca.
La reazione del Livorno è affidata a due tiri di Viviani, su cui Leali fa buona guardia.
Neanche il tempo di uscire dagli spogliatoi dopo l’intervallo che l’Ascoli raddoppia con Morosini, che da dentro l’area sfrutta una respinta maldestra di Porcino. Rocca ha la possibilità di riaprirla di testa ma trova sulla sua strada ancora Leali, poi Tramezzani prova a buttar dentro Brignola e Ferrari. La partita si trascina senza ulteriori emozioni fino al recupero, quando ancora Trotta in contropiede segna il tris. Si chiude con una scena ormai usuale: squadra fischiata e uno sparuto gruppo di giocatori (tra cui gli ultimi arrivati Ferrari e Awua, di sicuro tra i meno colpevoli) a prendere gli insulti dai tifosi.
LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO SALVETTI
Come se non bastasse, in sala stampa si è presentato poco dopo la fine della gara anche il sindaco di Livorno Luca Salvetti, che ha rilasciato dichiarazioni importanti: “In questo momento, un ambiente depresso, una squadra demotivata e un mercato ininfluente mi avrebbero spinto a non fare dichiarazioni alla stampa, mi sarei astenuto – esordisce Salvetti, riferendosi all’intervista uscita in tv a Spinelli – Anche perché qualsiasi cosa sia detta rischia di sembrare una presa in giro ai tifosi. La città sta vivendo un momento di rilancio, dispiace che il calcio non vada dietro a questa tendenza. A Livorno non è possibile vivere il calcio in questo modo, si può perdere ma sempre con spirito e orgoglio”
Il sindaco rivela poi l’esistenza di tre soggetti interessati a rilevare la squadra: “Bisogna ragionare con serietà e concretezza con la famiglia Spinelli e dar seguito a quella che è stata la volontà da parte loro di chiudere col Livorno Calcio. Io penso che in queste settimane si debba arrivare a una conclusione. Intorno al Livorno c’è un grosso interesse, le trattative uscite durante il mese di gennaio sono state seguite direttamente dalla famiglia Spinelli.
Personalmente ho incontrato tre realtà diverse che hanno espresso una loro volontà di aprire una trattativa con il Livorno, per il ruolo che svolgo ho facilitato il più possibile il contatto con la società. Spero vadano a incontrarsi a breve, io per il ruolo che rivesto non posso andare oltre”.
LIVORNO: Plizzari, Morelli, Bogdan, Boben, Porcino, Del Prato, Viviani (68′ Awua), Luci, Rocca (62′ Brignola), Braken (62′ Ferrari), Marras. A disposizione: Zima, Ricci, Ruggiero, Marie Sainte, Rizzo, Murilo, Pallecchi. All. Tramezzani.
ASCOLI: Leali, Andreoni, Ranieri (91′ Ferigra), Gravillon, Brlek, Cavion, Petrucci, Padoin, Morosini (57′ Beretta), Trotta, Scamacca (79′ Sernicola). A disposizione: Marchegiani, Novi, Valentini, De Alcantara, Matos, Covic, Pinto. All. Abascal.
Arbitro: Ros di Pordenone (assistenti Margani e Berti, quarto uomo Maggio)
Reti: 7′ Trotta, 47′ Morosini, 93′ Trotta
Note: ammoniti Boben (L), Luci (L), Padoin (A), Ranieri (A); calci d’angolo 6-4; recupero 0’+4′; spettatori 4009.
Plizzari 6: prende tre gol su cui può far oggettivamente poco, respinge bene su Scamacca nel primo tempo.
Morelli 4: timido, impacciato, si nasconde anziché appoggiare l’azione. Non adatto alla Serie B.
Bogdan 4,5: si fa saltare con troppa facilità (in tunnel) da Trotta sul vantaggio ospite. Un errore che indirizza subito la gara nel modo sbagliato.
Boben 5,5: il meno peggio dietro, ma soffre da matti la fisicità di Scamacca.
Porcino 4,5: continua a denotare tutti i suoi limiti difensivi, come la respinta centrale che permette a Morosini di segnare.
Del Prato 5,5: nella rotazione dei vari ruoli ha perso un po’ di sicurezza nei propri mezzi.
Viviani 5: tolti due tiri, combina poco altro. Errori anche elementari in appoggio e filtro inesistente davanti alla difesa (68′ Awua sv: entra a partita ormai compromessa).
Luci 5,5: il capitano si perde nel grigiore generale, giocando una partita densa di imprecisioni.
Rocca 5: solito incompiuto, non riesce a lasciare mai la sua impronta nelle azioni della squadra (62′ Brignola 5,5: rivede il campo dopo mesi, minuti utili a rimettere benzina nelle gambe ma senza lampi).
Braken 5: arruffone come sempre, non capisce quasi mai i movimenti di Marras (62′ Ferrari 6: prova a combinare qualcosa, ma quando entra la squadra non c’è più)
Marras 6,5: l’unico che prova a creare qualcosa che esca dai binari della noia, anche a costo di voler strafare. Ad oggi è l’anima della squadra.
All. Tramezzani 5,5: prova a fare il massimo con quel poco che la società gli ha messo a disposizione. Qualche idea si vede, ma è dura lavorare quando testa e piedi non ci sono.
LE DICHIARAZIONI DI TRAMEZZANI
Prima di essere esonerato da Spinelli, Tramezzani si è presentato in sala stampa, ignaro del destino ormai segnato della sua panchina.
“Non siamo mai stati in gara, ci metto la faccia e mi prendo le colpe perché non si può giocare in questo modo. Sapevo ci potessero essere delle difficoltà, ma vado avanti per i miei ragazzi. A Perugia avevamo perso ma c’erano cose positive da cui ripartire. Stasera è dura, è giusto resettare tutto”.
Parole dure anche sul modo in cui la società ha condotto il mercato di gennaio: “Io ho parlato con la società e fatto le mie richieste, a un certo punto ho preferito concentrarmi solo sul lavoro del campo. Alcune cose non sono andate come dovevano andare, sia in entrata che in uscita. Mi aspettavo più sincerità e onestà, ho dato troppa fiducia ai miei interlocutori durante questa sessione di mercato”. “Sapere di aver perso alcuni ragazzi alla fine non è stato facile”, conclude riferendosi alle cessioni di Gonnelli e Gasbarro, “semplicemente non sono d’accordo sul mercato che è stato fatto”.
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