Cerca nel quotidiano:

Condividi:

Libertas-Verona, le pagelle. Nazzareno tu vuoi fa l’Americano? E ci riesci

Lunedì 2 Dicembre 2024 — 00:24

Ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per la squadra che gioca in casa nel turno odierno. Italiano è a stelle e strisce. Fantoni non molla mai e ci mette sempre la faccia. Bene Allinei e Buca dimostra a sprazzi belle giocate. Male Hooker e Filloy. Banks? Odi et amo

di Giacomo Niccolini

Partita dai due volti per la Libertas. Quello dei primi due quarti dove una squadra con coraggio ha affrontato una sua pari livello se pur costruita sulla carta per palcoscenici maggiori. E poi, e poi c’è la seconda parte (clicca qui per consultare il tabellino del match). Quella in cui Verona si fa un sol boccone dei padroni di casa e si porta a casa un match che doveva tingersi di amaranto. Sugli spalti è bolleggiume, come si dice a Livorno. La tifoseria è spaccata. C’è chi dà ragione a chi contesta, c’è chi inneggia all’unità verso un unico bene comune che è la salvezza. Le parole di Fratto di due settimane fa non sembrano essere digerite bene. O per lo meno, già fin troppo digerite e dimenticate.  Ogni partita è una battaglia durissima. Certo è che la classifica non sorride. Penultimi con 8 punti che significano 4 vittorie su 14 partite giocate. Che fosse ardua si sapeva. Ora però, anche per il morale, c’è bisogno di far punti. Di tornare a vincere. Domenica 8 dicembre alle 19 arriva al PalaMacchia la terza forza del campionato: Udine. Servirà l’apporto di tutti. Chi è in campo, chi è sugli spalti, chi pulisce per terra, chi prepara i caffè, chi apre i cancelli e chi accende le luci. Tutto deve profumare di Libertas. Come quando è Natale e in casa l’albero irradia di sottobosco tutto l’ambiente intorno. Serve un abete amaranto pronto a donare la maglia libertassina.
E ora proviamo a sorridere un pochino, alla fine è un gioco non dimentichiamocelo mai, con le pagelle che la nostra redazione confeziona  per chi gioca in casa durante il turno odierno.

Italiano 8 – Controlliamo il passaporto a questo ragazzo. No, guardate per bene. A luogo di nascita non c’è scritto Serra San Bruno, Vibo Valentia, Calabria. No, no. Ma San Antonio, Texas, Stati Uniti d’America. In una serata in cui la pallacanestro a stelle e strisce manca nelle vene libertassine si traveste da americano e dopo la prestazione maiuscola di Bologna dove è stato uno dei pochi a piantare la bandiera LL sulla luna del PalaDozza compiendo un piccolo passo per l’uomo ma un grande passo per il tabellino, stasera il Nazzareno si alza e cammina, volteggia e palleggia, si arresta e tira. E la mette. Sempre. O quasi. Sfiora la perfezione. Cinque su cinque fino a 3 secondi dal termine dall’arco dei 6,75, 30 minuti di gioco tirato a pallettoni, 2/3 dalla media. Unica pecca i liberi. Ma quando si mette gli occhiali con le dita per sognare in grande, fa sognare anche noi. SOGNA RAGAZZO SOGNA
Fantoni 7 – Il Capitano c’è. Ci mette la faccia. A muso duro, come cantava Pierangelo Bertoli, con un piede nel passato/E lo sguardo dritto e aperto nel futuro (cit.) Lo sguardo è fiero come chi non ha da recriminare niente. Ne tira giù 9 dal ferro, smanacca, stoppa, segna 8 punti. Si alza dalla panchina e arringa i suoi. A fine gara affronta i fischi. Va sotto la curva. Parla con tutti e continua a dare i cinque a chi è li che lo aspetta. Bertoli cantava così in quella bellissima canzone: Ho speso quattro secoli di vita/E fatto mille viaggi nei deserti/Perché volevo dire ciò che penso/Volevo andare avanti ad occhi aperti. E Tommaso Fantoni, che è guida sherpa, gli occhi li ha apertissimi. FARO
Allinei 7 – Piacere sono Gregorio Allinei. E sono tornato. Scusate il ritardo. Torna a far male dall’angolo Greg, torna a segnare e a difendere forte limitando Pullen che, abituato a viaggiare con una media di 18,6 punti a partita, sta sotto al suo standard e non dilaga. Allinei gli sporca molti tiri e gli rende la vita difficile. Nella prima parte del match tiene a galla gli amaranto con i suoi punti. Gioca per 34 minuti. Praticamente è sempre in campo. E non sfigura. Segna anche la tripla del +5 (53-48) al 25′ che ha il sapore del cioccolatino a fianco del caffè, della ciliegia nel Manatthan, del 5e5 di Fiorella quando fuori fa meno due e ti fa sembrare il mondo meno cattivo. Soprattutto se ci metti le melanzane. Ma poi Verona chiede la “cecìna” e Fiorella sbrocca. E lì si rompe il giochino. QUANDO TUTTO IL MONDO SEMBRA BUONO ANCHE IL PROFESSORE 
Buca 6,5 – Fino alla fine del terzo quarto, cioè fino a che il Fosso di Helm amaranto regge all’attacco agli Uruk Hai del Verona, si guadagna la pagnotta. Ottimo staffettista di Fantoni alza le manone a mo’ di antenna radio e capta tutte le frequenze avversarie. Autore di un canestro tecnicamente di pregevole fattura con giro dorsale, finta e appoggio a tabella per il piacevole rumore del soffice ciuf. Tecnicamente cresce di domenica in domenica. Si toglie lo sfizio di uno stoppone ma ce lo leveremmo anche noi con i suoi 2,16 addosso. SULLA STRADA GIUSTA
Hooker 5,5 – Partiamo dai pregi. Per lo meno lui decide di non partecipare all’esclusivo party del “Dai sbaglia un tiro libero anche tu”, gli arriva la partecipazione a casa ma fa come fosse quella per un matrimonio il 15 di agosto a Fornacette e fa finta di non vederla nella buca della posta. Così decide di fare 8/9 dai liberi che, in una serata come questa, è come trovarsi davanti la Madonna a Međugorje senza aver prenotato. Dall’altra parte della barricata però troviamo un Hooker lontano parente dell’Alieno catturato e studiato nell’Area 51 di via Pera che chiudeva con 37 di valutazione e segnava 24 punti. Le percentuali sono da casa infestata e i ghostbuster sono in ferie: 2/8 da due e 0/1 da 3. SLIMER
Banks 6,5 – Alla fine il tabellino è dalla sua. E quindi il suo voto non può essere malevolo. Chiude con 21 di valutazione, 10 punti fatti, 3 palle recuperate e 7 assist forniti. I numeri, quelli freddi e senz’anima, sono suoi complici in una partita dove il cuore, però, ha traballato su di una montagna russa: da chi gli gettava baci e rose con il coro Banks, Banks, Banks Adrian Banks a chi a fine partita gli avrebbe mangiato i rasta a colazione dentro un cappello con un po’ di sale in pieno stile Rockerduck per l’atteggiamento. Perché sto giochino qua è anche, e soprattutto, una questione di cuore. Qui a Livorno poi! Il cuore di chi ha fine gara “snobba” i tifosi con un gesto della mano quando il resto della squadra comunque ci mette la faccia mentre lui prende l’altra via, quella dello spogliatoio. Genio e sregolatezza. Sembra però che a volte se ne approfitti mettendo e portando spesso e volentieri l’ago della bilancia sulla metà della sregolatezza. Quella che ti fa battere il cuore ma ti fa anche maledire il giorno in cui ti ho incontrato. Odi et amo, come scriveva Catullo. Stasera è più Odi. Anche se in tanti preferirebbero urlargli amo. EROS E THANATOS
Filloy 4,5 – Oggi il gaucho italo-argentino si perde nella pampa del PalaMacchia. Cavalca a pelle senza sella, ma soprattutto cavalca a vista, senza meta. Diciannove minuti di poco o niente. Di solito mette la sveglia al 30esimo regalando rush finali degni da raccontare ai nipoti. Stavolta il cellulare però è scarico e la sveglia non parte. E il finale ai nipoti si racconterà. Si vede dal primo tiro che prende dalla lunga nell’ultimo tempino: sbilenco come il suo umore questa sera. Accanto al suo nome c’è virgola, che non è il cane con le orecchie a sventola cantato da Bruno Lauzi ma il totale dei punti realizzati. Sul palcoscenico del PalaMacchia stavolta Ariel stecca. SI BEMOLLE
Bargnesi 5,5 – Tre minuti in campo, 2 palle perse. Bilancio amaro. Come quello del Capo. Ma senza ghiaccio. Che voi mi insegnate essere sacrilegio. Si butta dentro con un sottomano che trova il ciuf. In lunetta fa 1/2. Ma è troppo poco per sperare di trovare un gratta e vinci vincente. GIRA LA RUOTA
Fratto 6 – Ci prova. Ci crede. Sportella come sa far lui. Porta acqua. Si cala nella battaglia. Ne esce con qualche livido e una prova dove non sfigura. Per 13 minuti prova a tenere alta la bandiera. Nonostante tutto. E alla fine, tra i fulmini e gli strali dei tifosi, tra chi si inerpica e grugnisce, lui applaude e riceve applausi. CLAP CLAP
Andreazza 5 – “I ragazzi hanno dato tutto. Se c’è da trovare un colpevole sono io”. Se lo dice un po’ per conto suo. Senato… come direbbe Achille Lauro… che famo? Gli diamo retta?
Time out a 3 secondi dalla fine quando siamo sotto di 9 punti. Rosicchia, con questa mossa, due punti in una fantomatica corsa in classifica con Verona. Italiano un po’ impolverato in panchina nel periodo più caldo del match quando aveva la mano on fire che poteva, come avrebbe detto Borghese, confermare o ribaltare il risultato. Ristoratori, mano alla cloche. Cosa vi lascia più scontenti? Il prezzo. Il prezzo da pagare è un’altra sconfitta. BIRRA E CAMOGLI

Condividi:

Riproduzione riservata ©

Cerchi visibilità? QuiLivorno.it mette a disposizione una visibilità di oltre 70mila utenti giornalieri: 68.900 su Fb, 7.200 su Ig e 4.700 su X. Richiedi il pacchetto banner e/o articolo redazionale a [email protected] oppure attraverso questo link per avere un preventivo

QuiLivorno.it ha aperto il 12 dicembre 2023 il canale Whatsapp e invita tutti i lettori ad iscriversi. Per l’iscrizione, gratuita, cliccate il seguente link https://whatsapp.com/channel/0029VaGUEMGK0IBjAhIyK12R e attivare la “campanella” per ricevere le notifiche di invio articoli. Ricordiamo, infine, che potete continuare a seguirci sui nostri social Fb, Instagram e X.