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Derby, parlano le Curve. Rebels: “Esistete grazie a noi”. Sbandati: “A vincere sarà la città”

Mercoledì 7 Dicembre 2022 — 23:47

Mancano ormai poche ore all'inizio del derby tra Pielle e Libertas e le tifoserie scaldano i motori. Abbiamo dato parola alle due curve in vista di questa stracittadina. Ecco come stanno vivendo le ore prima della palla a due i Rebels e gli Sbandati

di Giacomo Niccolini

L’attesa è davvero finita. Oggi, giovedì 8 dicembre, alle 18, si accendono i riflettori al Modigliani Forum sul derby tra Unicusano Pielle e Marelli Group Libertas (biglietteria aperta a Porta a Terra dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16 in poi). C’è chi ha dormito poco e male, c’è chi ha passato i ritagli di tempo a sfottere e a deridere gli amici dell’altra sponda sui social, c’è chi ha passato il tempo gufando e c’è chi, come le due tifoserie protagoniste di questo derby, ha passato l’attesa come veri e propri ultras, tra misticismo e preghiera laica, tra veglia vigile e profumo di sogni. Perché questo derby non sarà una partita come le altre. Non ci credete se qualcuno proverà a dirvelo. Perché questo derby vale tanto. Vale tutto. Vale la vetta della classifica (in condominio con Vigevano che mercoledì 7 ha vinto contro Borgomanero per 85-75) , vale la rinascita del basket cittadino davanti a seimila persone (record assoluto per una stracittadina specialmente se pensiamo che il campionato su cui si accendono i riflettori è quello della serie B). Vale buona fetta della stagione, vale la credibilità, vale la dignità sportiva, vale l’orgoglio e anche il pregiudizio, la rabbia e il rancore. Questo signore e signori è IL DERBY. Tutto maiuscolo. E a raccontarlo non potevano che essere loro i protagonisti degli spalti, gli eroi di tutte le domeniche, quelli che non si arrendono mai, quelli che picchiano sul tamburo e che urlano duro, che sberciano e si fanno i chilometri per arrivare nei palazzetti con le luci a neon e il parquet sbucciato e i gradoni fatti di alluminio. Cosi abbiamo sbirciato dentro la pancia della balena e abbiamo cercato di capire come stanno vivendo queste ore che separano dalla palla a due le due tifoserie: i Rebels della Curva Sud Pielle e gli Sbandati della curva Nord Libertas. Partiamo da chi gioca in casa, quindi i Rebels biancoblù. Come state vivendo questi momenti che ci separano dalla palla a due? “Con entusiasmo e con la curiosità di rivedere una città in fibrillazione. Livorno città ha già vinto”. Il gruppo Rebels, si sa, è molto numeroso ed eterogeneo. Al suo interno ci sono vecchie guardie e giovanissimi che si riaffacciano ora a Basket City. Come convivono queste due anime nel gruppo? “Convivono benissimo ,la nostra curva abbraccia molte generazioni . Compito di chi ha vissuto quegli anni far capire ,ai più giovani , l’importanza di certi valori come un’ineguagliabile appartenenza si nostri colori ed alla nostra curva”. Ci sarà una coreografia particolare per il derby, visto che tra l’altro, siete la tifoseria di casa? “Venite a vederci”. E’ record di spettatori per la stracittadina. Secondo voi perché tutto questo entusiasmo? “Perché siamo Piellini e ce ne vantiamo”. Oggi è veramente il giorno della rinascita ufficiale della pallacanestro a Livorno?  “Oggi è facile affermare questo, ma da parte nostra c’è un lungo cammino fatto per arrivare qui con i soli risultati del campo”. Secondo voi Livorno può sognare in grande? “Noi guardiamo in casa nostra e quindi rispondiamo, sì, possiamo e dobbiamo sognare in grande”. Il derby è la medicina dei mali del basket livornese? O bisogna guardare oltre? “Riteniamo di no. Noi guardiamo oltre, degli altri non ci interessa”. Cosa vi sentite di dire alla vostra  squadra alla vigilia di questa grande partita che vale anche il primo posto in classifica? “Di onorare la nostra maglia lottando su ogni pallone ed ogni centimetro di campo fino alla fine”. Cosa volete dire alla curva avversaria? “Esistete grazie a noi”. E ora parola agli Sbandati… “Parliamo noi della vecchia guardia – spiegano i senatori degli Sbandati intervistati telefonicamente da QuiLivorno.it – quelli che hanno vissuto i primi derby negli anni ’70, quelli in cui i nostri genitori ci hanno portati subito dalla parte giusta del palazzetto: quella della Libertas ovviamente. L’adrenalina quando si arriva a poche ore dal derby è a palla, sopra le righe. Non solo per il derby in sé ma anche per quanto vale questa partita anche a livello di classifica e per la città che sta rispondendo come non mai. Oggi saremo tra le 6000 e le 6500 persone che per una partita di serie B è una cifra mostruosa. Sfidiamo qualsiasi piazza italiana a fare questi numeri ogni domenica. Anche per la città è un vanto fare questi numeri. Siamo tornati ai vertici e anche la stampa nazionale se n’è resa conto. Questo derby è finito sulla Gazzetta già prima di iniziare. Secondo noi è bellissimo”. Sulla coreografia potete dire qualcosa? “Chiaramente no, è top secret – spiegano gli Sbandati – ci siamo sicuramente adoperati e anche nella giornata dell’8 dicembre lavoreremo alacremente per offrire un bello spettacolo anche sugli spalti. Ma giustamente non possiamo rivelare niente”. Il ritorno di fiamma è anche grazie al derby, il derby vissuto così è la medicina per guarire questo grande malato che si sta rianimando del basket labronico? “Il derby senza dubbio è la fiammella che riaccende tutto. E sicuramente quello del 2017 ha rianimato in primis un movimento che da ambo le parti non se la stava passando bene. Abbiamo anche tanti amici di là, e diciamo sempre grandissima rivalità. Metaforicamente parlando diciamo sempre che i Piellini non si possono vedere ma non possiamo sicuramente stare senza di loro. È questo il gioco più bello in una piazza come Livorno dove la passione c’è sempre stata ma era risposta in un cassetto”. Come la state vivendo? “Sinceramente dopo la vittoria casalinga contro Vigevano molto più sereni. Il derby vada come vada sicuramente sarà un successo per Livorno”. Cosa avete detto ai giocatori in queste ore? Vi siete fatti vivi con loro, li state caricando? “Noi siamo spesso presenti alle sedute di allenamento. Si è creato un bellissimo rapporto personale, un ottimo feeling e una grande amicizia con i ragazzi. Li abbiamo seguiti fin dalla preparazione in Garfagnana e non li abbiamo mai mollati. I giocatori si devono sentire agguantanti anche nelle difficoltà. Non ci tiriamo mai indietro”. Sarà dunque una battaglia sul parquet? “Non pensiamo che nessuna delle due parti pensi di vincere facile. Loro sono davvero un’ottima squadra. Difendono bene e attaccano bene e rispetto allo scorso anno hanno molte più rotazioni e non sono dipendenti da un solo giocatore come è successo nella passata stagione. Ma anche noi puntiamo a vincere. Se dovessimo invidiare un loro giocatore diremmo sicuramente uno come Lo Biondo, un lungo atipico che va a tirare anche da molto lontano. Un giocatore che noi, ad esempio non abbiamo, anche se non abbiamo niente da invidiare nel nostro roster”. Per ultimo… ve la sentite di lasciare un messaggio a tifosi dell’altra sponda? “Sinceramente no. Quello che ci sentiamo di dire che la vittoria questo giovedì 8 dicembre sarà della città di Livorno”.

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