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Derby, le pagelle. Fantoni è eterno sotto canestro, Lo Biondo non delude mai

Lunedì 8 Gennaio 2024 — 00:06

Tommaso Fantoni sotto canestro. Tra i migliori in campo (foto Bellaveglia)

Tra i migliori in maglia Akern il senatore Tommy Fantoni e Luca Tozzi. Lucarelli è Iceman dai liberi nel finale e Bargnesi con le due triple consecutive nel momento topico incanala la Libertas alla vittoria. In sponda Pielle Lo Biondo vuol dire garanzia. Chiarini macchia la prestazione con troppi errori dai liberi. Bene anche la vena realizzativa dalla lunga di Laganà

di Giacomo Niccolini

Una partita bellissima che ha tenuto con il fiato sospeso fino all’ultimo secondo tutti gli appassionati che hanno riempito ancora una volta il Modigliani Forum. Che spettacolo. Alla fine l’ha spuntata la Akern Libertas per 77 a 80 contro la Caffè Toscano Pielle. Ecco le pagelle delle due squadre di questo derby infuocato.

Le pagelle della Akern Libertas 1947 

Fantoni 8 – Il derby è per lui una macchina del tempo. Come nell’Uomo dei Sogni dove Burt Lancaster è il vecchio dottor Archibald “Moonlight” Graham che varca il diamante e si trasforma nel suo “giovane” se stesso di qualche anno fa, Tommy Fantoni respira il parquet del Modigliani Fourm ed è subito elisir della giovinezza. È lui il capitano di lungo corso che tiene la barra dritta e conduce in porto il veliero amaranto. Grinta, canestri, freddezza dai liberi (che propriamente non sono la sua specialità nel menù di giornata), botte sotto le plance, batti batti e corde vocali. Subisce 7 falli e si immola con il quinto personale a fine gara speso bene. Serata da incorniciare. PIVOT DEI SOGNI
Lucarelli 7 – Dal campo non brilla con le percentuali da due e da tre (1/5 e 1/3) ma ha la freddezza di Robert “Bobby” Drake, aka L’Uomo Ghiaccio della Marvel quando a una manciata di secondi dalla fine sul 77 pari subisce il fallo di Laganà mentre tira da tre e si guadagna la linea dei liberi. In mano non più un pallone da basket ma un pallone medicinale, una palla da demolizione in stile Miley Cyrus. Ma lui, macché, tira con la facilità di chi sta sorseggiando un Estathè al moletto di Antignano prima di tuffarsi per fare un bagno. Ne inzuppa tre. E consegna le vittoria chiavi in mano ai suoi. ICEMAN
Tozzi 7,5 – Questo è un giocatore di livello. Lo ha dimostrato anche in un derby che è un gelato al veleno, una finta sul ring, una camera a gas, come questo amore cantatato dalla Nannini qualche annetto fa. Luca Tozzi non è solo un’emozione è un intero disco di Battisti, un festival di Sanremo, un tour di Tiziano Ferro. Lucido e mortifero con le sue conclusioni, con le sue incursioni là sotto e con i canestri dalla media. Tozzi è spina nel fianco. Ne mette a segno 16, prende anche 7 rimbalzi. FOTOROMANZA
Bargnesi 7,5 – Si alza Maverick in volo e mette nel mirino il caccia della Pielle. Dal 69-66 per i biancoblu al 69-71 con due missili consecutivi in un momento topico. Buona fetta dei due punti Libertas hanno scritto il suo nome su quelle bombe che hanno bruciato la retina e concesso il parzialone Libertas di 14 a 0. Se la Akern riesce a stare in piedi e a non perdere la trebisonda quando imperversavano i fulmini Pielle è anche merito suo. BUSSOLA AMARANTO
Allinei 5,5 – In ombra rispetto ai suoi standard. Mette una bomba. Poco altro. Lascia il palcoscenico ad altri attori protagonisti in una serata tutta fragole, panna e champagne. FRAGOLE SOTTO LA LUNA
Williams 6 – Il leone olandese inaugura l’anno con una prestazione da gatto spettinato più che da criniera al vento della savana. Il fiuto da predatore forse si perde nei corridoi fin troppo larghi del Modigliani Forum e si confonde con il profumo di croccantini. Contribuisce alla sagra del tiro libero realizzato con un 2/2. Aveva chiuso il 2023 in crescendo. Lieve flessione nel grafico cartesiano delle prestazioni. Lo salva, solo parzialmente, una buona difesa che mette in difficoltà anche Lo Biondo. GATTO DIETRO LE BOTTI
Buca S.V. – L’idolo delle folle si ritaglia pochissimi istanti nel finale da battito accelerato. Lo aspettiamo protagonista al PalaMacchia. IN PAUSA
Ricci 7,5 – Cinque assist su un totale di 13 di squadra. In campo apre la regista, si mette in mano il megafono e il ciack e inizia a girare. Non disdegna anche di spalmare un po’ di cazzimma su un match vietato ai deboli di cuore, qualche punto per un totale di 11, una pizzico di difesa. Insomma la ricetta, quella giusta per vincere un derby. OLIVE NEL MARTINI
Fratto 7 – Si accorda come violino in un’orchestra d’archi alla sinfonia amaranto che regala il derby e il primato alla Akern. Lo dimostra con le sue bombe, con i suoi muscoli, con la sua grinta. FRATTO C’E’

Le pagelle della Caffè Toscano Pielle 

Laganà 7,5– Si mette in carlinga in postazione anti-aerea e inizia a sparare le sue mortifere bombe. Devastante dalla lunga. L’uno-due dalla linea dei 6,75 mette alle corde la Akern come Ivan Drago contro Rocky. È lui che con il suo gioco da 3 infiniti lutti addusse agli Achei, per prendere in prestito giusto un verso dell’Iliade e adattarlo in maniera anacronistica ad una partita di basket (ma che partita, scusate!).  ACHILLE
Chiarini 7 – La sua prestazione se pur di spessore è macchiata, purtroppo, da troppi errori dalla linea della carità, cosa che, tra le altre cose, non è nel suo Dna di cestita fin troppo preciso nel gioco da 1. Il suo 4/9 dai liberi grida vendetta in un match dove comunque realizza 19 punti portando per mano la squadra come una mamma farebbe al parco giochi con il figlio. Purtroppo, però, in una partita da duello in stile mezzogiorno di fuoco tutto ha un peso specifico raddoppiato. Stavolta il pistolero dai liberi spara a salve. BANG BANG
Lo Biondo 7,5 – Era lui il “sorvegliato speciale” della Libertas e si è dimostrato degno Frank Leone interpretato da Sylvester Stallone dell’omonima pellicola del 1989. Fa male da ogni lato. Preciso dai liberi, pericoloso dalla lunga, temibile sotto le plance. La Pielle si affida spesso a lui come era logico che fosse e lui non delude. Termina il match come top scorer assoluto con 22 punti segnati e 24 di valutazione. DIO PERDONA LO BIONDO NO
Loschi 6 – Torna in campo. E questa di per sé è una bellissima notizia. Da mesi ai box, si era allenato da tempo con i compagni. Nel match più delicato del girone d’andata Cardani lo butta nella mischia un po’, a nostra veduta, come agnello in mezzo ai lupi rischiandolo, e rischiando l’equilibrio, in una gara dall’alto tasso di difficoltà. Il popolo piellino lo accoglie con grandi applausi e sirene. Rompe il digiuno dai liberi non prendendosi però mai la responsabilità del tiro dal campo nonostante il minutaggio non banale (13:29). La sufficienza è di incoraggiamento. WELCOME BACK TIPO LOSCHI
Campori 5,5 – Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore. Il capitano stasera soffre un po’ della sindrome del “cervo in mezzo alla corsia di sorpasso dell’autostrada” rimanendo pietrificato davanti ai fari abbaglianti delle difficoltà di questo super derby svegliandosi soltanto nel finale. Troppo poco. Serata sotto tono per lui. LOW BATTERY
Rubbini 5 – Era stato l’eroe dell’ultimo match contro la Herons con 29 punti segnati. Stasera però il Rubbino non brilla nella teca. Questa mano può esse fero o può esse piuma. Stasera è stata decisamente fero come direbbe Mario Brega. DALLE STELLE ALLE STALLE
Ferraro 4,5 – Aggiungiamo mezzo punto al fantasma del Conte Max. Zero dal campo. Pochi spazi presi. Quando li prende si stampano sul ferro (0/3 da tre). In un match come questo può e deve dare sicuramente di più. IMPALPABILE
Diouf 6,5 – Per lo meno regala spettacolo. La sua schiacciata dura il tempo di una sigaretta e caffè. Si arrampica su quel ferro mandando in visibilio la Sud. È bello e potente anche quando stoppa Ricci a un minuto dalla fine potenzialmente mettendo in mano alla Pielle un pallone d’oro. Fondamentale a rimbalzo con 8 palloni strappati via dalle plance diventando il miglior rimbalzista del derby. SHOWMAKER
Pagani 5,5 – In 13 minuti segna sei punti ed esce per cinque falli. Tiene banco a rimbalzo e sotto la colonna stoppate date esce fuori un numero “1”. Cerca di pattinare dritto sulla linea della sufficienza ma sbanda fuori dai bordi. ALBERO FUORI SAGOMA

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