Lutto nel mondo del rugby: ci ha lasciati Franco Mazzantini
Si è spenta all'età di 84 anni una istituzione del rugby livornese. Negli ultimi 70 anni ha rappresentato l’anima dello sport della palla ovale labronica e non solo
Gravissimo lutto per lo sport cittadino. Il 4 ottobre ci ha lasciati Franco Mazzantini, una vera istituzione del rugby livornese. Mazzantini, classe ’37, negli ultimi 70 anni ha rappresentato l’anima dello sport della palla ovale labronica e non solo labronica. È stato giocatore di mischia (pilone e terza linea) nel Rugby Livorno, nel Rugby Buscaglione (poi Cus Roma) e nella squadra militare dell’Esercito a Napoli, allenatore (Rugby Livorno, Fides Rugby Livorno e Casale sul Sile) e dirigente. Ha avuto tra i suoi allievi, oltre al figlio Matteo, altri atleti che poi si sono ritagliati spazio in nazionale: da Massimo Goti a Marzio Innocenti, da Andrea De Rossi a Stefano Saviozzi, oltre a centinaia di ragazzi nazionali giovanili. Impossibile descrivere la figura di Franco – 3 i suoi ‘caps’ in nazionale tra il 1965 e 1967 – con le classiche parole di circostanza. Per comprendere il suo carisma e quello che ha lasciato nel cuore di tantissimi rugbisti, è significativo ricordare quella indimenticabile cerimonia svoltasi domenica 7 giugno 2015, quando, ovviamente a Livorno, si tenne una manifestazione di ringraziamento in suo onore. La festa andò in scena con un “flash mob” a insaputa dello stesso protagonista, con centinaia di giovani giocatori da lui allenati e da giocatori meno giovani, suoi ex compagni di squadra, provenienti da tutta Italia. Tutti quanti pronti a indossare un basco commemorativo, per rendergli il tributo e consegnargli un trofeo di ringraziamento.
Il trofeo fu consegnato da Marzio Innocenti, all’epoca presidente del comitato regionale Veneto della FIR e attualmente Presidente FIR, uno degli ex “bimbi” di Franco, alla presenza di una folla che intonò più volte il “grido di battaglia” tipico del Mazzantini: batàn, batàn, batàn. Una lettera di ringraziamento fu infine letta e consegnata da Fabrizio Bernini, ex giocatore del Rugby Livorno e organizzatore dell’omonimo Memorial dedicato al figlio Alessandro, giocatore prematuramente scomparso nel 2009. La serata, che ebbe tanti momenti di commozione e ricordi, si concluse con un terzo tempo nel corso del quale fu proiettato un video con i momenti più significativi della carriera di Franco. Alla fine della proiezione del video, Mazzantini regalò ai molti presenti ancora un prezioso insegnamento: nello sport e nella vita “può capitare a chiunque di piangere ma l’importante è farlo stando in piedi, con la schiena dritta”. Batàn, batàn, batàn!
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