Dallo Zen Club ai Mondiali di corse estreme
Hanno ottenuto il passaporto per Londra Marco Milan e Sara Bartoli mentre in Polonia andranno Michele Silvestri (il leader del gruppo), Nicola Gini, Francesca Godani, Marco Manno, Cristian Andreini
Dalla Ninja cave dello Zen Club ai campionati del mondo ed a quello d’Europa, rispettivamente in Gran Bretagna e Polonia.
E’ stata impegnativa ma anche fruttuosa l’estate degli atleti di via Pera. Quelli della Ninja cave, il settore estremo, hanno gareggiato in ogni parte d’Italia nelle “corse estreme” Ocr (Obstacle Course race). Ed alla fine hanno ottenuto il passaporto per Londra Marco Milan e Sara Bartoli mentre in Polonia andranno Michele Silvestri (il leader del gruppo), Nicola Gini, Francesca Godani, Marco Manno, Cristian Andreini.
Gli altri, gli atleti delle arti marziali li abbiamo visti ed anche applauditi sugli stabilimenti balneari, ad Effetto Venezia, alle selezioni delle Miss ed in tante altre manifestazioni. “Ora che riprende l’attività tocca ai livornesi venirci a trovare – dicono gli atleti dello Zen club – Li aspettiamo per allenarsi con noi, studiare insieme difesa personale attraverso il ju jitsu moderno (metodi Clark e krav maga), antico (yamato); il free style (il parkour, ninja warrior), prepararsi per le corse Ocr e “Spartan race” oltre alla pesistica olimpionica. E magari passare qualche ora nell’Osteria del Pirata, il nuovo bar-ristorante della nostra struttura”.
La proposta di quest’anno nel settore self defence è lo studio di tecniche anti bullismo e di contrasto al femminicidio. “Due temi, purtroppo, di grande attualità – dice il Dt dello Zen club, Maurizio Silvestri, il più alto grado al mondo di ju jitsu nonché titolare di una agenzia di sicurezza– due temi che hanno in comune la volontà dell’individuo di imporsi sugli altri con la violenza”. Il lavoro è sviluppato nei vari corsi che si tengono durante tutta la giornata a cura di un pool di esperti guidati da Silvestri. “I corsi sono misti ed hanno lo scopo di sviluppare da un lato le capacità istintive tipiche di ognuno, dall’altro di riuscire a vincere la paura. Conoscere centinaia di “mosse” serve a poco se in situazioni di pericolo ci paralizziamo”.
Dunque preparazione psicologica (con un professionista) oltre a tecniche di meditazione. Nell’area Ninja Warrior, l’unica in Italia attrezzata con percorsi aerei ad ostacoli resi noti da tante trasmissioni Tv di sport estremi “Si impara ad affrontare e cercare di superare superare ogni tipo di ostacolo – afferma Michele Silvestri, personal trainer, stunt man docente di ju jitsu e protagonista della finale di Ninja warrior – E di ostacoli nella vita quotidiana ne incontriamo molti ogni giorno”. La preparazione psico fisica delle arti marziali e quella acquisita nella Ninja cave (è il nome della sala attrezzata) si fondono nelle dure Ocr (dove lo Zen ha riscosso i successi estivi) e nel free style, le competizioni di arti marziali acrobatiche.
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