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Akern Libertas-Pall. Crema: le pagelle. Tozzi cuore e qualità. Williams, leone addormentato

Domenica 22 Ottobre 2023 — 23:34

Nella foto di Giulia Bellaveglia, Luca Tozzi dalla linea della carità

Arriva la terza stecca consecutiva nel pentagramma di un campionato che si dimostra difficile come il palcoscenico del Teatro alla Scala. Ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per il team che, nella giornata in corso, gioca il match tra le mura amiche

di Giacomo Niccolini

La Akern Libertas si presenta al PalaMacchia con il nuovo title sponsor sulla maglia ma non riesce a invertire la rotta di un percorso ad ostacoli che dura ormai da tre turni. Arriva la terza stecca consecutiva nel pentagramma di un campionato che si dimostra difficile come il palcoscenico del Teatro alla Scala. Ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per il team che, nella giornata in corso, gioca il match tra le mura amiche.

Tozzi 7,5 – L’occhio di bue del teatro del PalaMacchia si accende su di lui. È la sua serata. Andreazza lo capisce forse troppo tardi ma nella seconda parte del match se gli amaranto stanno ancorati agli avversari è anche grazie a lui. Il classe ’99 ci mette cuore e qualità. Una grinta che vorremo vedere negli occhi di molti ma che troviamo in pochi. Ne mette a segno 20. Ma al di là del tabellino duro e crudo Tozzi è la bella faccia di un basket che ci piace. Dà tutto. In attacco e in difesa (7 rimbalzi difensivi e 9 totali). E come cantava il suo omonimo cantante: Nell’aria c’è polline di te. Ma le altri api amaranto trovano troppo spesso i fiori dei canestri chiusi. EYE OF THE TIGER
Lucarelli 6,5 – A corrente alternata. Prima parte del match in sordina. Finale on fire. E nonostante questa AC/DC ne mette a segno 17 esaltando come solo lui sa fare il PalaMacchia grazie a due triple consecutive a un passo dalla sirena che accendono come fuoco in un pagliaio i tifosi amaranto e sembrano spazzare via le nuvole facendo intravedere un raggio di sole divino. Il tempo è però  tiranno. Manca ormai troppo poco per rianimare la partita. Qualche decisione dubbia dei fischietti nel finale consegnano il biglietto di sola andata per il terzo ko di fila. Lui però ci prova. Sempre. L’ULTIMO A MOLLARE
Allinei 6 –
Conferma che c’è del buono in quei 19 anni. Una tripla a segno in otto minuti. Dipinse l’anima su tela anonima in un tempo piccolo, come cantava il Califfo. ROTOLA IN SALITA 
Williams 4,5 – Il leone si è addormentato paura più non fa, cantava il famoso motivetto. Il problema è che Leon forse non si è mai svegliato e che paura, ad onor del vero, non l’ha mai fatta. Anche contro Crema si mangia il boccone amaro dei cacciatori avversari che lo imbrigliano nella rete, ma sarebbe meglio dire che si imbriglia da solo: 18 minuti giocati, uscito per 5 falli, 4 palle perse e un solo assist a segno. Numeri impietosi per un sogno coccolato all’ombra di un tulipano e infranto all’alba del salmastro. IL RUGGITO DEL CONIGLIO (citando il titolo di una nota trasmissione di RAI Radio 2).
Buca S.V. – 4 minuti in campo e 0/1 da 2. All’appuntamento con il voto Dorin stasera… dà buca. ALLA PROSSIMA
Ricci 4 – Quello 0, tondo tondo sotto la dicitura “punti” fa male. Ma anche quel -9 polare alla voce “valutazione” fa indossare cappotto e sciarpa e sognare l’estate caraibica che purtroppo, dalle mani di Amos, non arriva. Prestazione incolore, senza anima e confusionaria. Venti minuti di vuoto cosmico. Ground control to major Tom, cantava il Duca Bianco. La torre di controllo amaranto lo chiama più volte ma la radio, questa domenica, gracchia senza risposta. HOUSTON… ABBIAMO UN PROBLEMA 
Bargnesi 5 – Troppo poco. Tra i “piccoli” serve qualcosa di più. Non lo dà lui. Non lo dà Williams. Manca circolazione di palla, manca l’assist (8 totali oggi sono davvero pochi), manca la vision di un orologio che fino allo scorso anno sembrava svizzero e ora sembra acquistato sui banchetti di un mercatino di Caracas. L’olio a questo motore dovrebbe iniettarlo anche e soprattutto lui. Ma oggi no. Il motore scoppietta. E il meccanico è chiuso. IN RISERVA
Fantoni 5,5- Parte bene. Sotto il temporale del primo quarto è l’unico che prova ad aprire l’ombrello segnando e sportellando. Poi si eclissa, pasticcia in fase offensiva in pieno stile Bake Squad. Nel finale ci vorrebbe la sua intensità. Ci vorrebbe la sua esperienza. Ci vorrebbero anche i suoi punti. Ci vorrebbe il mare, cantava Masini, per andare a fondo. La Libertas annega. E a Fantoni mancano le bombole. IN APNEA
Fratto 6 – Ultima parte di gara in cui spinge forte. Recupera palloni, penetra, subisce fallo e realizza. Si accorda in LL maggiore per suonare il leitmotiv della remuntada che, quasi quasi, riesce. E’ la prima parte del match in cui però si mescola alla fantastica confusione degli Arcadi libertassini nella mischia spartana, parafrasando “300”. E non sempre, purtroppo, ci esce con tutte le ossa intatte. GENERALE DELIO
Saccaggi 5,5 – Si allinea sulla corda come trapezista in bilico del circo amaranto. I suoi guizzi sono fin troppo sporadici. Luci troppo fioche per illuminare la brughiera in un notturno senza stelle. Sacca-bomb è solo la copia cache di un browser da aggiornare. INTERNET EXPLORER 
Coach Andreazza 4 – Avvisiamo il Guinness dei primati. Tre espulsioni in altrettante partite casalinghe. C’è della poesia. Purtroppo però a scriverle sembra il poeta maledetto Charles Baudelaire con la raccolta I Fiori del Male. Se la barca affonda, spesso, la colpa è anche di chi la governa. O in questo caso la governa poco. L’Arcadia del “Pirata Tutto Nero che per casa ha solo il ciel” è alla deriva. CAPITAN HARLOCK

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