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Akern-Avellino, le pagelle. Saccabomb sembra un angelo caduto dal cielo, Fantoni riporta in vita i suoi

Domenica 24 Marzo 2024 — 23:37

Tommaso Fantoni sotto le plance in una foto di Giulia Bellaveglia

Saccaggi la risolve con una bomba a fil di sirena. Fantoni è il palombaro che va a riprendere i suoi negli abissi. Ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per il team che, nella giornata in corso, gioca il match tra le mura amiche

di Giacomo Niccolini

Quando tutto sembrava perduto ecco la parabola che non ti aspetti. A due secondi dalla fine il suono è dolce, il pallone si sposa con la retina, il ghigno di paura si scioglie in euforia allo stato puro e tutto intorno sembra buono, anche il professore, canterebbe Venditti. E così è. La Libertas si regala due punti che sono un gelato al veleno per Avellino che con il canestro di VaŠl aveva già pregustato il blitz, i pasticcini e i ricchi cotillons della festa sul pullman. E invece c’è un tipo, Andrea Saccaggi, che in una partita anonima, firma la bomba delle bombe, allo scadere, sul fil di sirena. È un delirio di Marchiniana memoria (per chi l’ha visto e per chi non c’era, finale playoff di qualche annetto fa contro la Pielle). Esplode il PalaMacchia. Tommy Fantoni si mette le mani nella barba dalla gioia e abbraccia tutti. La Libertas è brutta sporca, cattiva e perché no… anche un briciolo fortunata. Stasera i due punti fanno comodo così. Con un tuffo al cuore e una gioia data da un soffice “ciuf” sulla sirena.
Ed ora ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per il team che, nella giornata in corso, gioca il match tra le mura amiche.

Fantoni 7,5 – Si mette il casco e la tuta da palombaro e recupera la Libertas dagli abissi in cui stava sprofondando. Si immerge come nel film Men of Honor davanti ad un inflessibile capo addestratore interpretato da Robert De Niro e dimostra che la stoffa non si compra un tanto al chilo ma è quella cosa che batte dentro. Inizio non brillante, finale scintillante. Difende da urlo, si carica la squadra sulle spalle da vero capitano, tap-in, canestro e grinta, costringe i Lupi ad azzannarlo con sette falli che non lo fermano. Anzi lo galvanizzano. Alla fine emerge dalle acque come il sottomarino USS Nautilus. E con lui c’è sopra tutta la sua Libertas. PASTA DEL CAPITANO
Saccaggi 7Sembra un angelo caduto dal cielo… lui quella sera era un lampo e guardarlo era quasi uno shock. Cantava così Nada Malanima dal Gabbro nel suo Amore Disperato, proprio quello che ha messo in campo stasera Saccabomb, un amore disperato e infinito recapitato in quella tripla last second con 23 mani addosso e un macigno d’ansia sul cuore, un messaggio d’amore racchiuso in una parabola che sembrava non finire mai. Un arco immenso lassù nel cielo del PalaMacchia. Un lampo. Uno squarcio. E poi il silenzio di un millisecondo che precede il dolce “Ciuf”. E poi il delirio. Gente che cammina sulle mani, bambini che si arrampicano sui cornicioni, abbracci rubati al vicino sconosciuto, baci scambiati con il primo che si incontra. La bomba di Saccaggi è una bomba d’amore. E il PalaMacchia esplode. Poco importa se prima, in un match un po’ dannato, il 14 amaranto è rintanato come i gatti tra le botti. Quando esce è un fuoco d’artificio. E’ un inno all’amore. LOVE SONG
Bargnesi 6,5 – Protagonista assoluto nella prima parte del match quando nel secondo quarto è furore furore furore na-na-na-na quando recupera palloni, smista assist e penetra dentro come un freccia rossa senza fermarsi alla stazione di Tombolo. Si perde un po’ quando la Libertas spegne la luce e gioca a nascondino con se stessa. Alla fine trova l’assist-vittoria innescando la miccia a Saccabomb. L’INNESCO
Buca 6 – Basta che alzi le mani e serve alzare il soffitto del PalaMacchia. Ne stoppa due che è una meraviglia con il pubblico che va in brodo di giuggiole e con il jingle che parte deciso: “Ti piace vincere facile? Bongi bongi bom-bom-bom”. L’uomo rivelazione di Roma fa il suo lavoro a rimbalzo ma spesso pasticcia un po’ troppo peccando di imprecisioni rivedibili. IN BUCA WE TRUST
Fratto 6,5 – In una Libertas parca e avara di punti è la sorgente di acqua da cui abbeverarsi. Unico in doppia cifra in un match dalle pile scariche in attacco il buon Fratto, unico in doppia cifra, mette a segno 13 punti con 2 rimbalzi offensivi fondamentali. La definizione più completa è quella che indica l’affidabilità di un elemento/sistema come la probabilità che l’elemento/sistema eseguirà una specifica funzione: sotto specifiche condizioni operative ed ambientali. L’elemento/sistema in questo caso si chiama Fratto e la specifica funzione è quella di fare punti. Probabilità soddisfatta. AFFIDABIL-FRATTO
Williams 7 – La fa girare. Imprime ritmo. È il  Master of Ceremonies della festa. Davanti alla consolle gestisce il lento e la rumba, il walzer e la disco music. Recupera palloni quando c’è da sporcarsi le mani, si toglie lo sfizio di mettere a segno 8 punti, smista 6 assist, gioca a testa alta per 23 minuti. LEONE… D’ORO
Ricci 6 – In una serata dalle vena realizzativa un po’ così, con quell’espressione un po’ così, dopo una bomba nel primo quarto e poi vuoto cosmico, ha il merito di rompere il silenzio stampa dei canestri durato quasi cinque minuti nel terzo quarto. Un silenzio siderale che poteva costare caro. Lui irrompe con una bomba che è acqua ghiaccia in faccia durante un sonno profondo, è clacson di notte davanti a un cerbiatto impaurito, è vertigine pura che, come insegna Jovanotti, non è paura di cadere ma voglia di volare. FLY WITH ME
Terenzi 5 – Eh… oggi come canterebbe Irama… Tu no, tu no, tu nooooo. Poco Terenzi in una Libertas confusionaria. Doveva essere l’uomo calato dal mercato con i punti nelle mani per il rush finale. Integrato al meglio con il team, sembra nato qua all’ombra dei Quattro Mori, per carità, ma al momento Diego da Pesaro non impatta e non impazza. PARI E PATTA
Allinei 5,5– Tanti minuti in campo per lui (27) ma stasera è uno dei promoter della sagra del tiro sbagliato. Serata storta dal campo. Segna solo dalla linea della carità anche se fa un gran lavoro di squadra e spende molto. Ma chi più spende meno spende? In questo caso spende e spande ma nulla stringe. O poco. CI SI RIFARA’
Tozzi 6,5- Sfortunato dalla lunga il buon Tozzi è sempre lì. Lì nel mezzo. La faccia pulita di un bel basket che stasera ha fatto un po’ fatica ad emergere in generale. Ma lui non molla. Ha l’attitudine di uno che vuole sempre portare a casa il bottino. E anche stasera un pezzettino del puzzle lo mette a posto lui. DAI LA CERA, TOGLI LA CERA
Andreazza 7 – Il coach in conferenza stampa al termine del match si toglie qualche sassolino dalla scarpa. “Ho ancora i messaggi salvati di chi diceva che non saremmo mai andati ai playoff. Ad oggi siamo terzi matematicamente”. Sceglie di non chiamare (giustamente) il fallo sopra di un punto con possesso Avellino e VaŠl prova a rovinargli la festa. Ma come gli sciamani legge nei sassolini (quelli che si leva dalla scarpa) il futuro del match e decide di mettere dentro Saccabomb per il tiro dello specialista. E The Sniper lo ripaga con il canestro-vittoria. Se la Akern è lassù la firma è anche, e soprattutto, sua. CORRETTO… AL SASSOLINO!  

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