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I sindacati: “Rsa Pascoli verso la chiusura”. Il Comune: “Per tenerla aperta dovremmo chiudere gli asili”

Giovedì 18 Ottobre 2018 — 18:39

La gestione della Rsa verrà messa a bando. Redini (Cisl): "Chiesto l'intervento del prefetto". Manifestazione sotto al Comune. L’assessore: “Quasi pronta soluzione alternativa in una struttura pubblica"

di Federico Bacci

In una conferenza stampa congiunta di Fp-Cgil, Fisascat-Cisl, Cisl-Fp e Uil Fpl, svoltasi nella mattina del 18 ottobre, i sindacati hanno annunciato il rischio che la Rsa Giovanni Pascoli chiuda (foto Lanari). “Il Comune ha deciso di privatizzare il centro Pascoli” ha spiegato Emiliano Sartori, Cgil. “Il processo di privatizzazione e rinnovamento, che già è stato avviato con tagli agli orari di lavoro, andrà a discapito delle 92 quote sanitarie e dei circa 60 lavoratori presenti nella struttura. Dato che questo processo è ormai appurato, e a nulla è servita la nostra richiesta di proporre alternative con un tavolo comunale al posto del bando ufficiale, ci preme porre la lente di ingrandimento sul problema sociale che si verrà a creare e ci impegneremo affinché le condizioni di lavoro e di utenza rimangano identiche a quelle originarie”. E’ stata indetta dai sindacati una manifestazione per la mattina del 25 ottobre, davanti al Comune, con l’obiettivo specifico di sensibilizzare la cittadinanza sul problema. “La proposta che è stata fatta – ha continuato Roberto Francesconi, Uil – è stata quella di spostare gli utenti nei comuni limitrofi, ad esempio Piombino: alternativa che sinceramente ci sembra distruttiva a livello logistico e sociale nei confronti degli anziani. Abbiamo il presentimento che la stessa fine possa accadere anche al centro di Villa Serena”. “Se si taglia da una parte, bisogna aumentare dall’altra – ha dichiarato Francesco Redini, Cisl – Ricordiamo poi che Livorno è già un’area di crisi complessa: così si va a impoverire ulteriormente il lavoro e il tessuto sociale, forse il più delicato e fondamentale nelle dinamiche di una città. Abbiamo chiesto anche l’intervento della Regione Toscana e del prefetto”. “Vogliamo risposte certe – ha concluso Carlo Bendinelli, Cisl-Fisascat – e non solo belle dichiarazioni. Pare che Livorno sia uno dei comuni che per il sociale spende di più: c’è da chiedersi se la direzione di queste spese sia quella giusta. Il vecchio detto prevenire è meglio che curare in questo caso cade a fagiolo: c’è da ricordarsi che utenti di Rsa in futuro ci diventeremo tutti”.

L’assessore al sociale Leonardo Apolloni replica alla conferenza stampa dei sindacati – Per mantenere aperte strutture pubbliche sottoutilizzate come la Rsa Pascoli si dovrebbero dismettere gli asili comunali o tagliare i contributi ai meno abbienti e noi questo non intendiamo farlo. Il Pascoli rappresenta infatti un costo insostenibile per il bilancio comunale, a causa delle condizioni in cui versa la struttura e per gli altissimi costi di manutenzione ordinaria e straordinaria. L’amministrazione sta da tempo lavorando a una soluzione alternativa che si concretizzerà nelle prossime settimane e che ci consentirà di garantire posti letto per gli anziani in maggiori difficoltà economiche in una struttura pubblica all’avanguardia. Dal 1 gennaio del 2017 la Regione ha deliberato l’introduzione di voucher che permettono agli anziani  in difficoltà economica di accedere alle Rsa private convenzionate, a parziale carico del pubblico. Questo ha di fatto determinato uno svuotamento delle strutture pubbliche che non sono in grado di reggere la concorrenza, avendo costi di gestione molto più alti. Basti pensare che Pascoli e Villa Serena costano al Comune 7,3 milioni di euro l’anno e poco meno di 400mila euro solo di manutenzione ordinaria. Ecco perché pubblicheremo il bando per la gestione del Pascoli e di Villa Serena: quest’ultima, al di là dei timori dei sindacati, non verrà smantellata e non si perderanno posti di lavoro, mentre la previsione è quella di dismettere il Pascoli entro due anni. Un percorso simile a quello intrapreso dal Comune di Lucca, che ha dismesso le sue Rsa, e dalla stessa Asl di Livorno, che ha dato in concessione Bastia e Coteto a privati convenzionati. Mi domando come mai i sindacati, che ora annunciano barricate contro il Comune e chiedono l’intervento della Regione, non abbiano fatto altrettanto quando proprio la Regione ha spalancato le porte al privato. Farlo ora significa essere in malafede, non volere il bene della città e voler gettare al vento i soldi dei livornesi.

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