Due murales dedicati ai “bimbi della mota”
Le due opere pittoriche si trovano in via Zola, angolo via del Panificio, proprio di fronte alla scuola elementare Puccini
“Un tocco dal buio” e “Senza titolo” sono i titoli dei due murales che Livorno dedica ai tanti giovani volontari che nei giorni scorsi si sono prodigati per portare soccorso a chi si è trovato sommerso dall’acqua (clicca qui per leggere e vedere le immagini della premiazione del piccolo Matteo, simbolo della Livorno che non si arrende).
Le due opere sono le “traduzioni visive” di Salvatore Bellavista e di Alice Barbieri che hanno vinto il contest di street art “SolidArtistica: Artisti e Volontari per la città” lanciato il 27 maggio scorso, in piazza Grande, in occasione dell’annuale Festa del Volontariato promossa da Cesvot.
I murales si trovano in via Zola angolo via del Panificio proprio di fronte alla scuola elementare Puccini – come deciso dal Comune – espressioni della cultura urbana capaci di comunicare a modo loro l’importanza del volontariato.
“Livorno dopo i fatti del 10 settembre – commenta Fiorella Cateni, presidente del Cesvot Livorno – sta vivendo un momento particolare e riconosce la vitale importanza del volontariato variamente organizzato, ma anche quello spontaneo di centinaia e centinaia di giovani che si sono prodigati immediatamente per portare aiuto ovunque ce ne fosse bisogno, con stivali, secchi, pale a spalare fango e a soccorrere chi era isolato, chi aveva perso tutto, a portare un pasto caldo e altro. “I bimbi della mota” li abbiamo chiamati ma è stata una gara di solidarietà indescrivibile. A loro simbolicamente sono dedicate le due opere che hanno per tema appunto il volontariato e la solidarietà”
“E’ bello vedere i giovani in corso d’opera – ha commentato l’assessore all’associazionismo Andrea Morini durante la conferenza stampa che si è tenuta in loco, proprio davanti ai due murales.
“Le mani che si incontrano ed emergono dall’oscurità e Cappuccetto Rosso che dà da mangiare ai lupi sono le immagini della solidarietà secondo l’interpretazione di questi due giovani; due ragazzi che lavorano per i ragazzi”.
“Il volontariato – ha aggiunto – è quello che abbiamo visto in queste drammatiche giornate: giovani che si sono sporcati le mani nel senso nobile del termine dimostrando di essere cittadini sensibili e capaci di attivarsi laddove ce n’è bisogno. Anche in questa pagina nera della vita della nostra città si possono mettere radici importanti”.
L’iniziativa è promossa da Cesvot Livorno con il contributo della Fondazione Livorno e la collaborazione del Comune di Livorno.
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