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Scuola e precarietà: sit-in di Cgil e Cisl

Mercoledì 13 Marzo 2019 — 17:01

Flc Cgil e Cisl Scuola hanno manifestato davanti all'Ufficio Scolastico Provinciale

Precarietà. E’ questo il motivo per cui i sindacati Flc Cgil e Cisl Scuola hanno organizzato un sit-in, davanti all’Ufficio scolastico Provinciale di Livorno, per lanciare un grido di aiuto da parte degli insegnanti e del personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario), con lo scopo di poter garantire la stabilizzazione di tutto il personale precario. La meta da raggiungere, per i sindacati scesi in piazza, è, quindi, un piano di assunzioni dei docenti per ricoprire più di 150mila posti di lavoro vacanti, sia per gli insegnanti abilitati sia per coloro che hanno almeno tre anni di servizio. Inoltre, solamente in Toscana si contano circa 10mila posti liberi per docenti di sostegno che devono essere occupati.

“Questi posti di sostegno che sono vacanti è perché non sono più stati fatti corsi di specializzazione e quindi non abbiamo personale specializzato che può passare di ruolo sul sostegno. Sono stati indetti in questi giorni, infatti, corsi di specializzazione all’interno delle Università, anche se i posti disponibili sono pochi rispetto ai tanti posti che mancano e quindi non copriranno nemmeno il fabbisogno delle scuole – afferma Licia Mataresi, segretaria provinciale della Flc Cgil di Livorno, presente alla manifestazione di martedì 12 marzo – Inoltre questi posti hanno costi molto elevati, quindi rappresentano un’ulteriore difficoltà per i precari, i quali oltre all’essere lavoratori temporanei devono spendere soldi per partecipare a questi corsi di specializzazione che sono una valvola per poter entrare nella scuola”.

I docenti precari chiedono, quindi, di essere ascoltati per risolvere al più presto questa scomoda situazione in cui si trovano, mettendo fine, così, alle loro preoccupazioni, soprattutto nei giorni in cui aspettano con ansia la chiamata per il rientro a scuola.

“Mi chiamo Assunta Antonelli, ho 32 anni e sono un’insegnante precaria da quattro. Insegno da due anni a Livorno alla scuola media Borsi e per i due anni precedenti ho lavorato a Prato come pendolare. Ogni anno a settembre dobbiamo vivere giorni di ansia aspettando le convocazioni. Lo scorso anno, addirittura, sono dovuta tornare dal viaggio di nozze, in quanto ho ricevuto una chiamata che confermava di nuovo il mio rientro a scuola. Così ho deciso di concludere prima la mia vacanza proprio per non rinunciare all’incarico – racconta Antonelli – Il mio incarico è quello di docente di sostegno, infatti seguo due bambini, uno di questi autistico. Non ho, però, la specializzazione sul sostegno quindi mi sono dovuta rimboccare le maniche, ho dovuto prepararmi e soprattutto ho dovuto tirar fuori tanta empatia”.

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