L’Iti Galilei a favore dell’adozione dei cani
Adottare un cane adulto per restituirgli la vita e non costringerlo ad invecchiare dietro le sbarre di un box: questo è quanto emerso dagli interventi di alcuni membri dell’Associazione Liberi Cittadini Animalisti
Tempo di festività natalizie, tempo di regali che tentano di essere originali e sorprendenti, come quello di far trovare sotto l’albero un cucciolo di cane, con tanto di fiocco rosso al collo ed un biglietto che recita: “Benvenuto tra noi, ben arrivato nella tua nuova casa!”.
Ed è subito felicità, tripudio di coccole e di scatti fotografici che lo immortalano in tutte le pose più tenere e buffe. Poi il cucciolo, quel cucciolo, comincia a crescere, a rovinare la tappezzeria con i suoi dentini smaniosi per la rosica, a sporcare dovunque perché ancora non ha capito dove fare i suoi bisogni e, quando questo accadrà, chiederà di essere portato fuori con ogni condizione climatica, vorrà che gli si tiri la pallina, che non lo si lasci solo perché vuole essere partecipe dei momenti belli e brutti della sua famiglia umana, donandole in cambio tutto il suo amore.
E allora il cucciolo cresciuto, il cane adulto, comincia a far sentire il suo peso, diventa addirittura un ostacolo per certi programmi vacanzieri: troppo difficile da gestire, troppo costoso da mantenere. Meglio sbarazzarsene, abbandonandolo su una strada di campagna o lasciarlo legato ad un guardrail, sperando che un’anima buona lo trovi e lo prenda con sé o lo porti al canile.
Ed ecco che i box dei canili aprono i loro cancelli ai cani meno fortunati che, dopo la vana illusione di aver trovato una famiglia, si ritrovano lì, dietro le sbarre, lontani da quel mondo che avevano conosciuto ed amato.
Anche se ben accuditi e curati in caso di necessità, come gli ospiti dei canili convenzionati con il Comune di Livorno, sono comunque soli e non chiedono altro che di essere adottati e di sentire di nuovo il calore affettivo di un compagno umano.
Adottare un cane adulto per restituirgli la vita e non costringerlo ad invecchiare dietro le sbarre di un box: questo è quanto emerso dagli interventi di alcuni membri dell’Associazione Liberi Cittadini Animalisti, ospitati nella mattinata del 21 dicembre, dall’Itis “Galilei” di Livorno che, rappresentato dalla preside, professoressa Giuliana Ficini, si è mostrato disponibile a collaborare soprattutto nell’opera di sensibilizzazione dei giovani, sottolineando quanto l’adozione di un cane adulto, o addirittura anziano, sia un gesto di grande amore.
Le parole della dirigente scolastica hanno fatto da cornice ad altri importanti interventi: quello della signora Giovanna Giusti, presidente e membro attivo dell’Associazione, che ha ribadito il diritto di ogni cane ad avere una famiglia, che lo ami anche se non più cucciolo, quello del veterinario Dottor Federico Guidi, che, con apprezzabile professionalità, ha informato sulle esigenze e i bisogni del cane, troppo spesso sottovalutati e che, al contrario richiedono impegno e sacrificio, sebbene ricambiati da affetto e fedeltà gratuiti e incondizionati, quello della professoressa Annalisa Bove che ha cercato di comunicare alla platea dei giovani studenti quanto l’amore nei confronti degli animali e, nel caso specifico verso il cane, si trasferisca a quello verso il prossimo e favorisca il processo di accettazione di ogni tipo di diversità.
Ma, la testimonianza più significativa dell’incontro, la prova “vivente” di quanto detto è stata la presenza di Pablo, un pitbull di due anni, che accompagnato dalla sua nuova padrona Lisa Romani ha dimostrato che uscire dal canile si può, anche già cresciuti, ritrovare l’affetto di una nuova famiglia, e imboccare di nuovo, o per la prima volta, la strada della felicità.
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