Le mamme incontrano il sindaco: “Le nostre proposte per l’allerta arancione”
"Supermercati, centri commerciali e centri sportivi chiusi? Il sindaco non ha la possibilità di fare ordinanze nei confronti di spazi privati". Ringraziato molto dai presenti per essersi confrontato, Salvetti ha annunciato la volontà di chiedere dei "sottogruppi" dell’allerta arancione e dopo quanto accaduto con quasi 300 alberi caduti il 3 novembre non ha escluso la chiusura delle scuole anche in caso di allerta arancione per vento. Un "congedo parentale" per allerta meteo arancione, pre allerta di chiusura scuole e prolungamento dell'anno scolastico sono le tre proposte. Le mamme: "Non siamo assolutamente contrarie alla chiusura della scuola, anzi"
“La lettera è nata dallo sconforto della terza allerta arancione di domenica 29 ottobre. Teniamo anzitutto a ringraziarla per averci incontrato e a dirle che non siamo assolutamente contrarie alla chiusura della scuola, anzi come abbiamo scritto nella lettera la prudenza è sacrosanta. Tuttavia le chiediamo di prendere in considerazione le nostre proposte”. A dirlo sono alcune delle mamme dell’asilo nido Chicchirillò, promotrici della lettera, che il 7 novembre insieme ad una cinquantina di mamme di altre scuole, materne e nidi principalmente, hanno incontrato il sindaco nella sala del Consiglio insieme al dirigente della protezione civile Lorenzo Lazzerini e alla vice sindaca Libera Camici. Le proposte avanzate dalle mamme sono tre. La prima: attivare una “pre allerta” di chiusura scuole, come fanno a Genova hanno fatto notare le mamme. In pratica, dicendo il giorno dell’allerta arancione che “domani potrebbero chiudere le scuole” valutando poi l’indomani mattina l’opportunità della chiusura, oppure no, insieme ad una eventuale entrata posticipata. La seconda: dei voucher ad uno dei due genitori costretto a stare a casa come rimborso per la giornata lavorativa persa (una sorta di congedo parentale per allerta meteo arancione). La terza: recupero dei giorni di scuola persi. La parola al primo cittadino. Sulla prima proposta, ovvero la pre allerta di chiusura scuola, il sindaco non ha chiuso le porte tuttavia ha spiegato che “fare una valutazione del rischio di ora in ora non è semplice”. Sul voucher quale rimborso si è mostrato aperto spiegando che “potremo fare una valutazione anche se nelle ristrettezze del bilancio di un Comune visto il numero di persone coinvolte penso che la cifra da destinare al componente del nucleo familiare potrebbe essere irrisoria”. Sulla terza proposta ha spiegato di essersi già confrontato con il provveditorato (parliamo chiaramente degli 86 plessi di competenza comunale), avanzando proprio questa proposta e “con la vostra, unendo le forze, saremo senz’altro più incisivi”. All’inizio del confronto, Slvetti ha consegnato ad ogni genitore presente una scheda riepilogativa delle allerte arancioni e conseguenti chiusure. Ebbene, dal 2019 al 2023 le allerte arancioni totali (rischio idrogeologico del reticolo minore e forti temporali, vento e mareggiate) sono state in totale 47 in 5 anni e in 16 occasioni c’è stata la chiusura scuole (nelle restanti occasioni l’allerta è stata diramata domenica o in periodi di non scuola): “Il guaio diciamo così – ha proseguito Salvetti – è che solo nel 2023 ce ne sono state 4 in 20 giorni. Il clima sta cambiando, anche questa è una considerazione che non possiamo non fare: ho chiesto in maniera ufficiale alla Regione, proprio perché il clima sta cambiando, che si cambino le regole che riguardano il diritto allo studio e allo sport. Inoltre, un passo ulteriore che farò sarà quello di chiedere a chi fa dirama le allerte di pensare a dei sottogruppi dell’allerta arancione suddivisi per esempio in grado 1 e grado 2. Infine, non ha escluso – “dopo quanto successo con la quarta chiusura delle scuole del 3 novembre, la cui allerta ricordo era partita come allerta gialla e che alle 22 circa di giovedì 2 novembre ha preso un’altra piega portando il 3 novembre a quasi 300 alberi caduti” – di valutare la chiusura delle scuole anche in caso di allerta arancione per vento e mareggiate. “La certezza è che in caso di allerta arancione per rischio idrogeologico del reticolo minore e temporali forti, fino a che sarò sindaco, chiuderò le scuole. Come sindaco io non sono tenuto a interpretare l’allerta né gialla, né arancione, né rossa. Cosa sono tenuto a fare? A valutare la riduzione del rischio agendo sui servizi che eroghiamo noi come Comune tra cui appunto la chiusura delle scuole. Vorrei fosse chiaro: nel momento in cui arriva un’allerta arancione anch’io ho un moto di scoraggiamento perché anche i miei figili sono stati bambini e capisco benissimo i disagi di una famiglia. Ma io devo garantire la sicurezza dei cittadini. E continuerò quindi su questa strada. Supermercati, centri commerciali e centri sportivi chiusi? Non ho la possibilità di fare ordinanze nei confronti di spazi privati”. Perché Livorno chiude le scuole e altre città no? A questa domanda ha risposto il dirigente Lazzerini: “Ogni territorio ha la sua struttura morfologica. Livorno ha torrenti, rii e colline che altre città non hanno. Quando parliamo di reticolo minore parliamo di rii e possibili esondazioni e con queste cose dobbiamo convivere così come Napoli convive con il Vesuvio. E’ durissima anche per noi e capiamo benissimo le vostre proposte ma vorrei che da parte vostra fosse chiaro che prendiamo decisioni per il bene di tutti”.
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