Il bisnipote racconta agli esami di terza media la storia della bisnonna scampata ai campi di concentramento
Foto dell'alunno Morgan autorizzata alla pubblicazione
La commozione dei docenti della classe 3I dell’IC “De Amicis” durante la presentazione della tesina da parte dell'alunno Morgan che, all’interno della sua esposizione sul tema della bicicletta, ha raccontato la vicenda della bisnonna Edi Bueno, 93 anni, presente all'esame
Attimi di commozione agli esami di Stato della scuola “De Amicis – San Gaetano” durante la presentazione della tesina finale dell’alunno Morgan Dutti agli esami di terza media. All’interno della sua esposizione sul tema della bicicletta, Morgan ha virato l’argomento sulla figura di Bartali che durante le gare di ciclismo portava messaggi per conto dei partigiani ed entrò a far parte dell’organizzazione clandestina Desalem (Delegazione per l’Assistenza degli Emigranti Ebrei). E’ stata allora l’occasione per Morgan di raccontare la storia della sua bisnonna ebrea, Edi Bueno di 93 anni, presente agli esami, riuscita a scappare alla deportazione in Germania grazie all’aiuto dei partigiani. Edi, molto conosciuta in città per i suoi circa 500 interventi nelle scuola cittadine, era ancora una bambina quando i nazi-fascisti le imposero la stella di Davide, proibendole addirittura di entrare in un negozio e mangiare un gelato. Insieme alla sua famiglia sfollarono nelle campagne lucchesi dove furono catturati e reclusi in una stanza. Edi con il padre e uno dei suoi fratelli riuscì a scappare dalla stanza nella quale erano reclusi; la stessa fortuna non l’ebbero però la madre e un altro dei suoi fratelli che poco dopo furono portati prima a Mauthausen, e poi ad Auschwitz dove subirono la sorte di tanti altri ebrei, uccisi nelle camere a gas. L’esame di Morgan è stata l’occasione per ricordare ancora una volta quanto è successo durante i regimi nazista e fascista anche nella nostra città, prima e durante la seconda guerra mondiale. Edi ha passato il testimone al bisnipote, ma anche a tanti altri giovani delle scuole livornesi: a loro spetterà il compito di mantenere viva la memoria, perché ciò non si ripeta mai più.
I docenti della classe 3I dell’IC “De Amicis” di Livorno
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