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Carabinieri, incontro sull’antirazzismo e antisemitismo con la scuola Bartolena

Martedì 30 Novembre 2021 — 17:25

I ragazzi accompagnati dal preside Ersilio Castorina e dalle proprie insegnanti hanno offerto come ringraziamento e omaggio un momento musicale con  letture dai testi di Liliana Segre e Primo Levi

Nell’ambito del progetto “Un calcio al razzismo e all’antisemitismo”, in questo mese di novembre, gli studenti della scuola media di primo grado “Giovanni Bartolena” hanno svolto alcuni incontri al Comando Provinciale Carabinieri di Livorno.

Questi appuntamenti si collocano all’interno di un percorso avviato già nel 2020, prima dell’emergenza sanitaria da Covid-19, per educare i ragazzi alla cittadinanza attiva secondo le nuove direttive del Miur.

Prima della pandemia alcune classi erano state a Fossoli, accompagnate da Roberto Rugiadi, figlio di Frida Misul, sopravvissuta ad Auschwitz, e avevano preso parte alle celebrazioni della Giornata della Memoria 2020, sia in Prefettura dove avevano raccontato la loro esperienza accompagnata da riflessioni, sia alla Run For Mem organizzata dalla Comunità Ebraica, ricordando il Giusto tra le Nazioni Gino Bartali e con le biciclette e con la corsa hanno affiancato il sopravvissuto ad Auschwitz, Shaul Ladany.

Quest’anno, pur con le restrizioni imposte dalla pandemia, gli studenti hanno proseguito questo percorso che ha visto il primo evento il 3 maggio con il ritorno alle attività in presenza nel Campo Scuola. A confronto con circa 350 studenti delle classi prime e seconde, il giornalista della redazione di Pagine Ebraiche Adam Smulevich e un campione del recente passato: Igor Protti, bandiera del Livorno, sui temi del fair play e del razzismo e antisemitismo nello sport. I ragazzi più grandi di terza media hanno invece lavorato al progetto sull’aspetto più specifico della Shoah e hanno letto  il libro “Auschwitz non vi avrà” scritto da Guido Hassan e Giuseppe Altamore  con l’introduzione di Liliana Segre.

Durante l’incontro con loro, hanno affrontato il tema dei profughi dalla Libia e dell’antisemitismo odierno. Entrambe le iniziative hanno avuto il riconoscimento e l’appoggio del Comune con il sindaco Luca Salvetti e la vicesindaco Libera Camici, dell’Ufficio Scolastico Regionale con la funzionaria Milva Segato, dell’Università di Firenze con la professoressa Silvia Guetta consigliera della Comunità Ebraica di Firenze, con il presidente della Comunità Ebraica di Livorno, con il presidente del Coni Giovanni Giannone e i presidenti dell’Anpi e dell’Anppia e di Roberto Rugiadi, figlio della sopravvissuta ad Auschwitz, Frida Misul.

Nel proseguo del progetto, per questo nuovo anno scolastico, oltre l’approfondimento delle Leggi Razziali con lezioni tenute da Roberto Rugiadi, che nel mese scorso ha anche accompagnato quattro classi al Campo di concentramento di Fossoli e al Museo del deportato di Carpi, l’attenzione si è incentrata su una figura non ancora nota come dovrebbe, e riguarda il capitano dei Carabinieri Massimo Tosti.

Infatti, la sua vera storia è emersa da un voluminoso carteggio ritrovato dalla sua famiglia nel 1976. Una storia che il giornalista e saggista Giuseppe Altamore, direttore di BenEssere, attraverso documenti, foto e testimonianze, ripercorre nel libro “A testa alta. Massimo Tosti, il carabiniere che salvò 4000 ebrei” e che gli studenti stanno leggendo in preparazione della giornata della Memoria che si terrà il 26 gennaio 2022. E’ previsto per quel giorno la presenza del figlio e della nipote del Capitano oltre le autorità militari e cittadine.

In questo testo date, nomi e dettagli di un testimone che a guerra finita, nonostante il suo impegno antifascista, rischiò di essere addirittura rimosso dall’Arma con l’accusa di collaborazionismo. “Ma la verità – scrive Altamore nel suo libro – si impose e quest’uomo retto conobbe riconoscimenti e una giusta carriera” che terminò con il grado di tenente colonnello e con la gratitudine di centinaia di persone che ebbero salva la vita.

Certo è che per comprendere fatti e situazioni occorre approfondire il contesto storico e militare in cui si trovava l’Italia nel 1943 all’indomani della firma dell’armistizio. Una data che non fermò l’azione del capitano Tosti. Egli continuò la sua opera di salvataggio anche quando l’Italia era divisa in due e allo sbando. Anche quando gli ebrei fuggirono dal sud della Francia invasa dai nazisti.

Queste pagine  poco note, sono state il motivo per cui gli studenti si sono rivolti al colonnello Massimiliano Sole, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Livorno, appassionato di storia e della storia dell’Arma, in particolare, per poter approfondire pagine rimaste nell’oblio per decenni.

Pertanto, da oltre un mese diverse classi si sono incontrate con il colonnello Sole che con passione, dedizione e professionalità ha fatto luce su pagine meravigliose della storia dell’Arma che devono essere divulgate. Un vero e proprio patrimonio culturale e di memoria per non dimenticare uomini in divisa che nonostante regimi, dittatori e leggi razziali, compirono atti di eroica quotidianità in difesa dei diritti e della dignità umana.

Questi incontri hanno anche permesso di approfondire i compiti dell’Arma, tra cui la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, il controllo del territorio e la partecipazione alle missioni di mantenimento e ripristino della pace e della sicurezza internazionale.

Nell’occasione gli studenti hanno visitato la Centrale Operativa e visto da vicino una “gazzella”, l’autovettura veloce dei Carabinieri, con dotazioni tecnologiche sempre più all’avanguardia per garantire il Pronto Intervento.

All’ultimo incontro di martedì 30 novembre, i ragazzi accompagnati dal preside Ersilio Castorina e dalle proprie insegnanti hanno offerto come ringraziamento e omaggio un momento musicale con  letture dai testi di Liliana Segre e Primo Levi. Erano presenti il presidente della Comunità Ebraica Vittorio Mosseri, Roberto Rugiadi con la moglie, e la signora Paola Cohen Gialli vedova del sottotenente Enzo Fregosi: livornese di adozione, già maresciallo dei carabinieri paracadutisti del “Tuscania”, socio fondatore del “Gruppo Intervento Speciale” e comandante del N.A.S., impegnato nell’operazione “Antica Babilonia”, caduto nell’attentato di Nassiriya del 12 novembre 2003.

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