Buona pensione maestra e ancora una volta grazie

L'ingresso della scuola elementare Puccini in via Zola

Quante volte si sarà sentita dire o scrivere grazie dai genitori maestra; magari in quei bigliettini di auguri con tanto di regalino. Una parola così banale ma dovuta; dovuta ad un’insegnante impeccabile, che ha messo sempre anima e corpo in quel che ha fatto per i suoi alunni. Ha lavorato sodo per loro a scuola ed anche durante il suo tempo libero. È riuscita ad insegnare ai bambini l’amore per la lettura, per la scrittura, per il sapere, la voglia di conoscere e di curiosare al di là di ogni limite spazio temporale. Li ha fatti viaggiare con la fantasia, li ha fatti volare con la mente, li ha portati lontano con l’immaginazione, laddove l’indossare una mascherina avrebbe potuto spazzare via ogni loro sogno, desiderio, bel ricordo di una scuola che invece regala, forma, vince. Ha saputo andare oltre; oltre le apparenze, oltre i limiti. Grazie a lei hanno imparato che le paure e le ansie vanno accolte e rielaborate, che un abbraccio caldo fortifica e da coraggio, che siamo umani ma che nulla è impossibile con una maestra che crede in te! Li ha rassicurati, li ha amati. Ha conquistato giorno dopo giorno la loro fiducia, il loro rispetto e con il loro anche il nostro. Quello di mamme e papà che le hanno affidato cuccioli di uomo e di donna e che ha trasformato con mani di fata ed amore materno in persone autonome e sicure di sé. Non solo metodo, disciplina e sapere impartiti con professionalità, profonda passione e dedizione ma affetto, interesse, accoglienza, aiuto, supporto anche rispetto a noi genitori. Egoisticamente vorremmo tenerla con noi e non lasciarla andar via ma si, ha ragione, è il momento di godersi il suo tanto meritato riposo dopo anni di onoratissima carriera. Come potremmo allora non dirle: “Grazie maestra per tutto quello che ha fatto per noi ed i nostri bambini. Ci mancherà tanto ma resterà scolpita per sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti”.