Prevenzione del collo dell’utero, lettera a casa per l’HPV test gratuito
Arriva anche nella nostra città l'Hpv test. Il programma di screening regionale prevede due percorsi differenziati per fasce d’età: da 25 a 33 anni e da 34 a 64 anni
Secondo i dati presenti sul sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) più di 270.000 decessi si registrano ogni anno per il cancro del collo dell’utero.
Nei Paesi sviluppati sono disponibili per le donne programmi di prevenzione che consentono di identificare e trattare precocemente le lesioni prima che evolvano in cancro. Tale trattamento impedisce fino all’80% la formazione del tumore del collo dell’utero. Proprio per questo motivo anche la nostra città, che già da anni ha un fiorente programma di prevenzione su questo tema, ha deciso per l’anno in corso di allinearsi al programma oncologico regionale e di introdurre il nuovo Hpv (Human Papilloma Virus) test in grado di fornire una diagnosi precoce e quindi una migliore cura della patologia.
Nel mese di marzo l’Azienda Usl Nord-ovest sta inviando a centinaia di donne livornesi l’invito (attraverso una lettera) a sottoporsi alla prevenzione con il nuovo metodo completamente gratuito per tutte. Il programma prevede due percorsi differenziati per fasce d’età: per la prima, che va da 25 a 33 anni, in cui l’incidenza di Hpv è alta ma con ottime probabilità di regressione spontanea, verrà utilizzato il già presente esame Pap test ogni tre anni e soltanto qualora il risultato fosse dubbio è possibile procedere con l’Hpv test; la seconda fascia comprende invece le donne da 34 a 64 anni e vede l’applicazione in prima battuta dell’Hpv test da effettuare di nuovo, in caso di riscontro negativo, dopo cinque anni.
Alla conferenza stampa di presentazione di questa importante iniziativa, tenutasi in Comune nella mattina di mercoledì 7 marzo hanno partecipato l’assessore alla sanità per il Comune di Livorno avvocato Ina Dhimgjini, il direttore di zona del distretto sanitario dottor Carlo Giustarini, il responsabile clinico del secondo livello di prevenzione dottor Stefano Masoni e la coordinatrice delle ostetriche livornesi dottoressa Marzia Chellini. “Naturalmente tramite la lettera inviata a casa alle donne livornesi non c’è nessun obbligo – ha detto l’assessore Dhimgjini – ma l’invito a fare una prevenzione completamente gratuita, visto che ad oggi su 16.000 donne a cui la lettera è stata inviata nel corso degli anni, solo poco più della metà hanno usufruito di questo servizio”. “Ciò che conta molto è anche l’educazione in questo campo – ha affermato Chellini – I consultori della nostra città da anni si impegnano in questo tipo di iniziative al fine di promuovere un’educazione della salute che porti ad identificare per tempo eventuali lesioni pre-tumorali e a sconfiggerle con una percentuale di successo molto alta. Tutte le donne, dalle adolescenti a quelle più in avanti con gli anni, sanno di poter trovare nelle ostetriche, ma anche nelle molte altre figure tecniche e sanitarie a disposizione risposte ai loro bisogni di salute”. Infine Stefano Masoni è intervenuto più specificatamente sul test HPV sottolineandone i benefici in termini di affidabilità. Ha ricordato come ogni anno in Europa 160 mila persone sono colpite da HPV, Human Papilloma Virus, che da infezione può trasformarsi in tumore. “Già il Pap Test ha cambiato la storia salvando la vita di milioni di donne; l’HPV test sarà ancora più incisivo”.
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