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Premio Rotonda, dieci domande al sindaco Nogarin

Mercoledì 25 Aprile 2018 — 11:17

Gentile sindaco, il Premio Rotonda è nato dall’associazione spontanea dei pittori livornesi che nei decenni, dopo la grande intuizione e generosità dei padri fondatori (Borgiotti, Luschi e Casali), hanno conservato e tutelato particolarità e indipendenza dell’arte per poterla comunicare ogni anno nell’area della Rotonda d’Ardenza. Le vicissitudini della gestione sono note a tutti e più volte il premio ha rischiato di essere cancellato o di interrompersi per sempre. Alla fine è prevalsa sempre la voglia di continuare e i pittori hanno trovato riscontro in sé e talora nelle amministrazioni comunali, che si sono succedute e che hanno contribuito con mezzi e contributi, lasciando comunque piena autonomia negli ultimi venti anni all’associazione Ro Art (Rotonda Arte), nata esplicitamente per conservare il premio Rotonda e presieduta fino alla morte, proprio da Nedo Luschi, uno dei fondatori.

Con un’iniziativa del tutto inaspettata e improvvisa, senza alcuna preparazione o programmazione, il Comune di Livorno ha emesso una “call”, vorrebbe dire chiamata, che scadrà il 26 aprile 2018 per reperire un altro soggetto (un’associazione culturale) con una particolarità: cioè quello di avere organizzato altre “analoghe iniziative”. Una semplice PEC inviata al Comune e l’indicazione che i progetti saranno valutati dalla pur meritoria Fondazione Trossi Uberti non rispondono alla serie di quesiti che vogliamo sottoporre all’Amministrazione Comunale e rendere pubblici con questa nostra:

1) Qual è il dispositivo o l’atto amministrativo o politico, nonché il percorso esplorativo ed istruttorio, che ha avocato al Comune di Livorno la scelta esclusiva di affidare la gestione del premio ad un soggetto terzo, che non fosse l’associazione Ro Art?

2) Quale è il titolo di proprietà da parte del Comune del Premio Rotonda, visto che la manifestazione è nata dalla spontanea iniziativa di alcuni privati nel 1953?

3) Quali sono gli atti, i protocolli o le convenzioni attivate dall’amministrazione comunale per l’avocazione esclusiva dell’organizzazione del Premio Rotonda a partire dal 2018?

4) Se esiste un titolo pubblico di proprietà del Premio Rotonda, perché è stata emessa una chiamata così generica senza l’emissione di un bando completo di tutti i requisiti e termini di partecipazione?

5) Dopo la ristrutturazione complessiva della pineta e dello chalet nella Rotonda d’Ardenza quali sono le prescrizioni tecniche per l’organizzazione complessiva e per l’uso dell’area pubblica. Perché tali indicazioni non sono state rese pubbliche contestualmente alla chiamata?

6) Quali sono i criteri di valutazione degli eventuali progetti presentati e perché non sono stati preventivamente pubblicati in un bando pubblico dotato di requisiti e capitolato, visto che la chiamata è pubblica ed ha come fine la gestione di un evento aperto al pubblico?

7) L’amministrazione comunale intende trasformare il premio in un evento commerciale, visto che nella “call” si parla di associazioni con analoghe esperienze e quindi si presume che si tratti di soggetti, che abitualmente gestiscono altri eventi analoghi con il criterio dell’organizzazione e della finalità lucrativa, atta a soddisfare le spese di personale e di mezzi (finalità evidentemente non volontaristica ed amatoriale)?

8) Per quale motivo il Comune di Livorno non ha inteso continuare o quanto meno implementare la collaborazione con l’associazione Ro Art, che è nata negli anni ‘90 esclusivamente per salvare e gestire il premio come patto tra la partecipazione dei pittori ed artisti e l’amministrazione comunale senza alcuna finalità di lucro derivante dalla conduzione abituale di analoghe iniziative culturali, se non qualche evento espositivo dedicato ai pittori associati?

9) L’amministrazione comunale intende adottare la stessa procedura per tutti gli altri premi o iniziative, che godono per la loro organizzazione come nel caso del Premio Rotonda anche di risorse pubbliche (contributi e/o spazi pubblici) e per la maggior parte del contributo di partecipazione degli artisti?

10) Come mai non è stata attivata alcuna iniziativa esplorativa o partecipativa per esprimere l’intenzione dell’amministrazione comunale di adottare tale provvedimento e la volontà pubblica è stata dichiarata soltanto a ridosso della “call” sopra detta? Quali sono i dati tecnici e/o statistici e/o le valutazioni culturali, che hanno indotto a tale decisione?

Fiduciosi in una esauriente risposta e in attesa di una convocazione per ulteriori chiarimenti per i pittori e gli artisti livornesi, porgiamo cordiali saluti.

Per il Consiglio Direttivo dell’Associazione Ro Art

Roberto Russo

Maurizio Pupilli

Carlotta Pardini

Sebastian Korbel

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