Adsp, un patrimonio culturale da tutelare. La Fortezza Vecchia? Tutta dentro l’acqua
In che modo? Con un canale che la circonderà completamente, tre nuove passerelle di collegamento e una nuova piazza pubblica affacciata sui bastioni e sulla città. Il progetto è emerso nel corso del convegno organizzato dall'Autorità di Sistema Portuale, con il patrocinio dell'Università di Pisa, per fare il punto sui beni monumentali e architettonici ricadenti nel territorio di competenza della Port Authority come anche, a Livorno, la Torre del Marzocco, il Forte di Bocca e il Fortino della Sassaia. L'AdSP vuole provare ad appaltare i lavori della Fortezza Vecchia entro il prossimo anno
“Si potrebbe pensare che questo tema non abbia niente a che fare con il nostro ente, in realtà la nostra missione istituzionale si intreccia a pieno con i beni. Ecco perché è opportuno iniziare un percorso che metta in campo le possibili proposte per il recupero, la tutela e la valorizzazione dei beni attraverso una sinergia che possa rendere più virtuosa e incisiva questa nostra azione. Come Autorità abbiamo già fatto investimenti importanti, nell’ordine di decine di milioni di euro ma non è sufficiente”. Parola di Luciano Guerrieri presidente della Autorità di Sistema Portuale che con il patrocinio dell’Università di Pisa il 23 novembre ha organizzato in Fortezza Vecchia un convegno sulle esperienze di valorizzazione dei beni monumentali e architettonici ricadenti nel territorio di competenza della Port Authority. I porti di Livorno, Piombino e dell’Elba possiedono una inestimabile ricchezza architettonica distribuita sulle principali aree di interfaccia con l’area cittadina (waterfront). Un patrimonio da tutelare e valorizzare al meglio per garantirne la trasmissione alle future generazioni. E il convegno, in questo senso, è stata una occasione di confronto. A discuterne non solo esperti di tutto rilievo come il soprintendente Belle Arti e Paesaggio delle Province di Pisa e Livorno, Valerio Tesi e la storica Olimpia Vaccari (della Commissione per i Beni e le Attività Culturali ACRI-Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio S.p.A) ma anche rappresentanti delle istituzioni, a cominciare dal sindaco di Livorno, Luca Salvetti e i dirigenti Sandra Muccetti e Claudio Capuano, che nell’Ente hanno competenze rispettivamente nell’ambito della pianificazione e della promozione. Presenti all’evento anche il delegato del Rettore dell’Università di Pisa, Marco Macchia, e il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, cui è toccato l’intervento conclusivo. Nel corso del convegno sono stati di fatto enumerati i molteplici interventi strutturali di riqualificazione del waterfront progettati o avviati nel corso degli anni dall’AdSP ed è stato fornito un resoconto sul loro stato di avanzamento. Tra i vari progetti elencati riveste una particolare importanza quello di acquaticità della Torre del Marzocco, che ha già acquisito il parere favorevole della Soprintendenza e il cui progetto definitivo che è stato inserito all’interno del maxi appalto da venti milioni di euro sui lavori di allargamento del Canale di Accesso in porto, bandito all’inizio di questa estate. Alta 54 metri e sorta cinque secoli fa in mezzo al mare, la Torre si staglia oggi sulla terraferma all’interno del porto industriale, soffocata fra gru e container. La gara, che è in fase di aggiudicazione, prevede la realizzazione di un canale idrico attorno al bene rinascimentale, che sarà così circondato dall’acqua. Prima di procedere allo scavo definitivo dello specchio acqueo, gli enti competenti andranno ad eseguire i lavori di restauro conservativo sia del monumento che delle sue fortificazioni. Il traguardo da raggiungere è quello di rendere questo bene monumentale raggiungibile e visitabile dal pubblico. Altro intervento in avanzato stato di progettazione è quello di ripristino dell’acquaticità della Fortezza Vecchia, bene gestito sino ad oggi dall’Autorità di Sistema Portuale e che a breve verrà trasferito al Comune di Livorno, nell’ambito del percorso di federalismo culturale avviato nel 2020. L’AdSP, attraverso la società Porto Immobiliare guidata da Lorenzo Riposati, vuole provare ad appaltare i lavori entro il prossimo anno. L’obiettivo è quello di riportare tutto il bene con le mura dentro l’acqua. In che modo? Con un canale che la circonderà completamente e tre nuove passerelle di collegamento. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di una nuova piazza pubblica affacciata sui bastioni e sulla città, a due passi dal porto passeggeri. A Giugno lo studio architettonico Andrea Cecconi ha presentato il progetto definitivo alla Porto Immobiliare, con la stima dei costi (che ammontano a 4,4 milioni di euro). Nei prossimi mesi verrà presentato il progetto esecutivo, dopo di che si potrà andare a gara.
Da non sottovalutare inoltre l’importanza strategica dell’intervento di riqualificazione del Forte di Bocca, un manufatto di rara bellezza incastonato nel Porto Mediceo, costruito fra 1609 ed il 1621 a difesa del porto sul Molo Cosimo e disposto su due livelli (le gallerie che ospitavano i fucilieri, e uno superiore, la piattaforma, per i cannoni). L’Autorità di Sistema sta da tempo lavorando per riportare agli originari splendori questo capolavoro di ingegneria militare. Si sono conclusi nel 2020 i lavori per la messa in sicurezza di una parte dei sotterranei del complesso fortificato, che è stato così pulito e liberato dalle macerie e dalle superfetazioni novecentesche abbattute durante i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale. A breve l’AdSP procederà a mettere a gara la seconda parte dei lavori, che auspicabilmente partiranno nella primavera del 2024. Una volta terminati, si potrà procedere con il restauro della parte superiore dell’infrastruttura. Che, peraltro, ospita due edifici, oggi sedi rispettivamente dello Yachting Club Livorno (dal 1968) e dei Piloti. Altri interventi di non minore rilievo interessano il Fortino della Sassaia (di cui sarà recuperata l’acquaticità) e il paramento murario degli Olandesi, per il quale sarà a breve indetta la gara per il restauro (l’obiettivo è quello di aggiudicarne i lavori nella primavera del 2024). “Se dovessimo fare un viaggio ideale del patrimonio livornese legato al mare – ha detto Salvetti – potremmo citare lo Scoglio della Regina, il faro, la Fortezza Vecchia, il silos, la Torre del Marzocco, la dogana d’acqua e molto altro. Un panorama di una ricchezza unica, che la città non può non considerare e non sfruttare sotto tutti i punti di vista. In questi anni abbiamo dato vita ad una riconsiderazione di Livorno come città portuale, un movimento in cui il territorio ha trovato il proprio motivo di vita nell’ambito dello sviluppo economico e sociale fin dalla sua fondazione”. Per Macchia “Livorno è un territorio importante per l’Università di Pisa. Ci sono più di 3mila studenti livornesi che la frequentano, e se estendiamo il dato alla provincia arriviamo intorno ai 6mila. Inoltre mi preme sottolineare l’importanza di due corsi di laurea di prestigio, quelli in logistica triennale e magistrale, che hanno luogo proprio a Livorno nel polo di Villa Letizia”.
Su Piombino, l’AdSP tira invece dritto sui lavori di valorizzazione del waterfront, che includono la riqualificazione energetica della Stazione Marittima, la realizzazione di una nuova Torre Piloti e la mitigazione del waterfront lungo il contrafforte in calcestruzzo della diga foranea del molo Nord e del molo Batteria. Mentre a Portoferraio ha acquisito valore strategico l’intervento di ristrutturazione dell’edificio ex Cromofilm per il quale l’AdSP ha già predisposto una prima progettazione architettonica. I lavori prevedono il recupero e l’adattamento dell’ex Cromofilm e del fabbricato “ex Portuali” al fine di dare uniformità prospettica a tutto il fronte mare; verranno creati così locali al piano terra adibiti a Stazione Marittima e ai piani superiori locali destinati agli operatori portuali e forze dell’ordine presenti in porto. Il progetto necessità ancora di alcune integrazioni ingegneristiche prima di poter essere messo a gara. Anche il soprintendente Tesi ha parlato del patrimonio culturale come di un elemento che esalta l’identità e l’identificazione della comunità con luoghi e territori, mentre nel suo intervento Marco Macchia ha messo l’accento sulla necessità della valorizzazione del patrimonio culturale, direttrice lungo cui si muovono le attività della terza missione dell’Università. “In Toscana, il tema dei beni culturali è stato spesso centrale in città come Firenze, Lucca, Siena e a Livorno si è profondamente intrecciato con il dinamismo della realtà portuale” ha dichiarato Giani, per il quale la città dei Quattro Mori può diventare il baricentro culturale della Toscana. “La Fortezza Vecchia è più di un simbolo – afferma ancora il presidente della Regione Toscana – ma può permettere alla città la possibilità di sviluppare una propria vocazione fieristico-culturale. La Regione c’è e non farà mancare il proprio sostegno anche economico”.
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