Taglio del reddito di cittadinanza. Il Pd: “Scelta che attacca chi vive in condizioni di povertà”
L’incontro ha avuto luogo, non a caso, nei pressi della Prefettura, l’edificio che in città, rappresenta la connessione più stretta con il Governo. Mirabelli: "Una scelta che non aiuta, ma attacca, chi vive in condizioni di povertà, abbandonandolo"
“Il taglio del reddito di cittadinanza riguarda la vita delle persone. Un meccanismo che in passato abbiamo anche criticato, per come era stato impostato, ma di cui riconosciamo la valenza sociale in risposta ad un problema”. Così il segretario comunale del Partito Democratico di Livorno Federico Mirabelli ha aperto la conferenza stampa dedicata alla gestione del recente taglio al reddito di cittadinanza. L’incontro ha avuto luogo, non a caso, nei pressi della Prefettura, l’edificio che in città, rappresenta la connessione più stretta con il Governo. “Una scelta – prosegue Mirabelli – che non aiuta, ma attacca, chi vive in condizioni di povertà, abbandonandolo. A livello provinciale c’è un dato che si attesta intorno alle 700 persone, ipotizzo quindi che in città quelle coinvolte siano almeno un centinaio, ma anche se fossero meno, il discorso non cambierebbe”. Accanto a lui, in rappresentanza della Regione Toscana, il consigliere Francesco Gazzetti. “Una comunicazione tramite sms – dice – senza una campagna di informazione, per un provvedimento così grande, è inaccettabile. Ricordo che tuttora c’è da parte del Governo la mancata individuazione dei numeri di chi è soggetto a questa restrizione, e ogni numero è una persona o un nucleo familiare. Secondo il rapporto Irpet dello scorso giugno, in Toscana, su 100 nuclei familiari in condizioni di povertà assoluta, 53 percepivano il reddito di cittadinanza e 44 percepiranno l’assegno di inclusione. Un’evidente tendenza alla diminuzione. Vogliamo dire alle persone che ci siamo e lo faremo attraverso la cosiddetta Estate militante, con tante proposte utili per i cittadini, a partire da quella di richiesta del salario minimo”.
A Livorno, per discutere del tema in questione, anche l’onorevole Marco Simiani e la senatrice Ylenia Zambito. “Secondo questo Governo – commenta Zambito – i poveri hanno la colpa di esserlo. Una misura che a livello nazionale coinvolge 120mila cittadini e che scarica sui Comuni la responsabilità di gestire quella che a settembre sarà una vera e propria bomba sociale”. “Il reddito di cittadinanza – conclude Simiani – prima di essere modificato, sarebbe dovuto essere accompagnato da una corretta gestione di risposte insieme ai sindacati e agli enti del terzo settore. Le nostre proposte sono quelle di investire nella categoria degli ascensori sociali, la scuola, la cultura, che sono anche opportunità di lavoro. E naturalmente, offrire strumenti validi, a chi si trova in difficoltà”.
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