Sicurezza. Candidati a confronto su vigili di quartiere, telecamere e taser
Il sindacato unitario della polizia locale di Livorno, il Sulpl, ha organizzato il 21 maggio nell’auditorium Pamela Ognissanti una tavola rotonda con i candidati sindaci ai temi della sicurezza e del ruolo della polizia locale
Il sindacato unitario della polizia locale di Livorno, il Sulpl, ha organizzato il 21 maggio nell’auditorium Pamela Ognissanti una tavola rotonda con i candidati sindaci (Luigi Moggia e Marco Bruciati erano assenti per altri impegni e Carina Vitulano si è fatta sostituire da Vito Vannucci), riguardo ai temi della sicurezza e del ruolo della polizia locale.
È toccato al segretario provinciale Riccardo Martelloni fare gli onori di casa, che si è concentrato in particolar modo sulla carenza di personale che la polizia municipale attualmente ha. “La nostra pianta organica è sottodimensionata di circa 45 unità – ha spiegato – e abbiamo un’età media di 54 anni. In agosto saranno fatte alcune assunzioni, ma che tuttavia sopperiranno solo in parte alla carenza di organico. I prossimi pensionamenti infatti faranno diminuire ancora il personale”.
Ina Dhimgjini (Livorno a Misura) è per il completamento della pianta organica e per il reintegro della figura del vigile di quartiere, senza tralasciare l’uso della videosorveglianza. Il programma di Stella Sorgente (M5S) prevede la creazione di un nuovo nucleo che si occupi della sicurezza con nuovi operatori e l’istituzione di tre sedi decentrate per la polizia di prossimità (una a sud, una a nord e una nel centro cittadino): “Durante questa amministrazione abbiamo realizzato il servizio di vicinanza. La cosa migliore – ha commentato – sarebbe destinare i vigili nei quartieri in modo fisso. Tutto ciò va fatto in collaborazione con le altre forze di polizia”.
Secondo il candidato del centro-sinistra Luca Salvetti è necessario innanzitutto investire nel settore: “Lo Stato sta dando nuove risorse per lavorare in questo senso. È indispensabile integrare la pianta organica: le assunzioni previste non sono sufficienti – ha aggiunto – e nel prossimo futuro dovrebbero essere fatte entrare almeno 20 persone da collocare nei quartieri. Anche io sono d’accordo col vigile di prossimità, ma è indispensabile che abbia continui contatti con gli uffici comunali”. Per Barbara La Comba (Per Livorno Insieme) bisogna puntare in primo luogo sulla presenza nel territorio, senza la quale non si può pretendere la collaborazione dei cittadini: “Proprio i cittadini dovranno essere considerati punti di riferimento, così come i comitati di quartiere. Il contrasto all’abbandono di rifiuti dovrà essere prioritario”. Dal canto suo il candidato di Città Diversa Marco Cannito è convinto che su un aspetto della sicurezza, quello dell’abusivismo, debbano essere date linee certe, dando la possibilità di regolarizzare le varie situazioni e agendo nel solco della legalità se questo non avvenisse. Il programma di Carina Vitulano prevede invece il ripristino dei consigli di zona e la formazione e specializzazione del personale della polizia municipale. Vorrebbe introdurre premi in denaro per le attività straordinarie il candidato del centro-destra Andrea Romiti, secondo il quale il personale di polizia municipale dovrà essere dotato di tutti gli strumenti utili tecnologici e di difesa passiva come il taser.
A tutti i candidati è stata richiesta la sottoscrizione di un protocollo di intenti, da rispettare se verranno eletti.
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