Renzi a Livorno: “Abbiamo rimesso in moto il Paese”
Renzi al Terminal Crociere davanti a 500 sostenitori, fuori nessuna contestazione. A fare gli onori di casa i candidati Bacci e Romano. Ad aprire la serata Loris Rispoli. "Siamo a un passo dall’avere la maggioranza. Scrolliamoci la paura e la rassegnazione"
di Letizia D’Alessio
“Possiamo essere il primo partito e non solamente in Toscana”. Ne è convinto il segretario del Partito Democratico (foto Lanari) arrivato il 24 febbraio al Terminal Crociere per incontrare circa 500 sostenitori. Tutto scorre tranquillamente, fuori non ci sono contestazioni. A fare gli onori di casa i candidati alle politiche Lorenzo Bacci (sindaco di Collesalvetti) e Andrea Romano. Ad aprire la serata è stato Loris Rispoli che ringrazia il Pd per la commissione d’indagine sulla Moby Prince. Poi è la volta di Renzi arrivato a Livorno dopo essere stato a Grosseto e aver partecipato alla manifestazione Anpi di Roma. “Siamo a un passo dall’avere la maggioranza. Scrolliamoci la paura e la rassegnazione e raggiungiamo un obiettivo che è alla nostra portata”, dà la carica ai suoi. “Siamo quelli che hanno preso un Paese in crisi e l’hanno rimesso in moto; che hanno messo i denari per rilanciare: dalla portualità, come a Livorno, al recupero di alcune aziende importanti”. Poi cita l’abbassamento del Canone Rai, dell’Ires e dell’Irap: “Berlusconi promette da anni di diminuire le tasse” dice facendo vedere sul maxi-schermo titoli di giornali dal 1999 al 2005 sugli annunci dell’ex cavaliere. “C’è ancora gente che ci crede. Io invece voglio dire a quelle persone che la flat tax non è una manovra giusta, per la quale peraltro non ci sono neanche le coperture”.
Non mancano le stoccate verso Luigi Di Maio e Matteo Salvini: “A loro ho chiesto un confronto ma hanno rifiutato e poi vengono a Livorno a fare gli splendidi. I Cinque Stelle vorrebbero darci lezioni di moralità e non sanno controllare 20 milioni di rimborsi e avrebbero la pretesa di gestire un Paese che ha un bilancio da 800 miliardi”. “A Di Maio bisogna poi dire che non si candidano falsi eroi ma persone vere”. Il riferimento è al comandante Gregorio De Falco candidato dai Cinque stelle proprio nel collegio di Livorno. Dopo la Toscana la prossima città dove farà tappa il segretario del Pd sarà Torino: “Io mi auguro che sia la Appendino sia Nogarin siano innocenti: io non mi attacco, come fanno loro alla polemica giustizialista e dico al candidato premier dei grillini che prima di parlare dei nostri e del Pd si deve sciacquare la bocca”.
Nel suo lungo intervento, concentrato principalmente solo sull’attacco al centrodestra e al Movimento Cinque Stelle, Renzi ha riservato solo un veloce passaggio ai fuoriusciti dal Pd che hanno creato la lista di Liberi e Uguali e Potere al Popolo: “Tutti quelli che votano Massimo D’Alema o la sinistra radicale in realtà danno un voto a Matteo Salvini”. “Il Pd è l’unica forza politica che in questi anni ha cambiato qualcosa” è stato l’appello finale di Renzi che ha invitato i suoi simpatizzanti a impegnarsi in questa ultima settimana di campagna elettorale. “Non lasciamo il futuro dell’Italia a un centrodestra diviso su tutto”.
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