Raspanti e Cepparello: “Rilanciare i servizi pubblici per garantire i diritti”
Durante l’ultimo Consiglio Comunale, l’Assessore Apolloni ha spiegato le motivazioni che stanno alla base delle scelte dell’Amministrazione Comunale sul Pascoli e su Villa Serena: fino ad oggi, ha dichiarato, il Comune pagava all’appaltante il ‘vuoto per pieno’. Questa formula, che di solito si usa nei contratti edilizi, sta a significare che la ditta vincitrice dell’appalto veniva pagata anche per i posti che, all’interno delle RSA o del Centro Diurno, rimanevano vuoti. Di fronte a questo dato, il Comune, anziché provare a riempire i posti vuoti rilanciando un servizio pubblico così importante, ha deciso di scrivere un bando basato su una stima del 92% di posti occupati, che comporterà ovviamente una conseguente riduzione del personale, e che va in parallelo con minori stanziamenti per il singolo ospite effettivo. Da notare che anche il bando precedente non prevedeva il 100% di posti occupati, ma il 96%; questo dato è del tutto coerente con l’intenzione, più volte palesata da questa Amministrazione, di voler portare le strutture alla dismissione tra due anni. Desideriamo esprimere la nostra netta contrarietà rispetto a queste scelte, che di fatto mirano a gestire il servizio pubblico, in questo caso di assistenza alla persona, secondo una logica strettamente privatistica, aziendale. Ricordiamo, del resto, in questi anni la Giunta Nogarin si è rifiutata di sfruttare l’intera capacità assuntiva del Comune, lasciando molti servizi ai cittadini (servizi educativi, servizi sociali, polizia municipale) scoperti o in sofferenza. ‘Il Comune non è un bancomat’, ci è stato detto più volte dall’Assessora Martini, come se assumere personale dove serve, per coprire il turnover, ad esempio, fosse una concessione e non un dovere di un buon amministratore pubblico che deve garantire i servizi essenziali! Crediamo che oggi, a pochi mesi dalle elezioni amministrative, sia importante mettere ai primi posti dell’agenda politica livornese la necessità della gestione secondo una logica pubblica dei servizi di assistenza alla persona e sanitari. Oltre alle RSA, infatti, un’altra grande partita ci attende: quella del Nuovo Ospedale. Livorno ne ha bisogno, e la politica deve essere in grado di governare il processo che porterà alla redazione dell’Accordo di Programma e alla costruzione del nuovo presidio. Fuori dalle logiche del privato, sarà necessario riuscire a intercettare finanziamenti pubblici, anche Europei, senza ricorrere al project financing, che deve rimanere fuori dalla sanità (e dall’istruzione), e superando le criticità del modello per intensità di cura. Le elezioni di maggio rappresentano una grande opportunità per tutte quelle forze che vogliano rimettere al centro il welfare, anche a livello locale, come strumento di inclusione e di autentica sicurezza.
Giovanna Cepparello e Andrea Raspanti
Futuro!
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