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Pd: “Volantinaggio bloccato”. Nogarin: “Faremo luce sull’accaduto”

Sabato 23 Marzo 2019 — 18:29

L'accusa del Partito Democratico: "Ci è stato impedito di distribuire i volantini". Il sindaco risponde: "Aperta un'indagine interna. Al momento esprimo solidarietà agli attivisti del Pd"

“La municipale ha bloccato il nostro volantinaggio in piazza Cavallotti”. E’ questa in sintesi l’accusa lanciata dal Partito Democratico di Livorno arrivata alle redazioni locali tramite una nota stampa rimbalzata anche sul profilo Facebook ufficiale del partito.  “Durante il consueto volantinaggio per la campagna elettorale del Pd in zona piazza Cavallotti-via del Cardinale, una pattuglia della polizia municipale ha minacciato multe e il blocco del volantinaggio stesso, millantando la mancanza di un permesso, con tassa connessa non pagata – spiega in una nota Adriano Tramonti, responsabile della comunicazione del Partito Democratico di Livorno –  Nessun volantinaggio, di una forza politica, in questa città è mai stato avallato da alcun permesso e tanto meno dal pagamento di una tassa – specifica Tramonti – che è invece richiesto per le pubblicità e per il posizionamento di un banchetto. Chiediamo a Filippo Nogarin, sindaco di Livorno e alla sue vice Stella Sorgente, di chiarire questo fatto grave. Vogliamo capire se questo clima intimidatorio nei confronti del Partito Democratico ha una regia politica. Il Partito Democratico di Livorno rigetta in maniera netta e decisa questo inasprimento del clima elettorale, e dopo oggi sarà ancora più presente nelle strade e nelle piazze a volantinare”.
Non è tardata ad arrivare la risposta del primo cittadino giunta tramite una nota ufficiale. “Un pubblico ufficiale che decide di impedire un volantinaggio organizzato da una forza politica nel pieno di una campagna elettorale deve avere un motivo solidissimo è inoppugnabile per farlo, nel rispetto della normativa nazionale e comunale – ha specificato Filippo Nogarin – In seguito alla segnalazione fatta da alcuni attivisti del Partito Democratico, ho chiesto un approfondimento e una relazione scritta al comandante della polizia municipale per fare piena luce sull’accaduto”.
Il nostro regolamento comunale prevede che le organizzazioni politiche non siano tenute a pagare alcuna imposta pubblicitaria per questo tipo di attività di volantinaggio. Se l’indagine interna dovesse confermare che l’agente ha agito correttamente, sarà mia premura scusarmi con lui e darne immediata informazione. Fino a quel momento, esprimo solidarietà nei confronti degli attivisti del Pd cui è stata impedita un’attività propagandistica, a prima vista legittima”.

Rocco Garufo, segretario Partito Democratico Unione Comunale Livorno – “Ciò che è successo oggi a Livorno è grave: un atto di intimidazione contro i militanti del PD impegnati nella campagna per le elezioni amministrative. Una cosa che, nella mia non breve esperienza politica, non avevo mai visto. La risposta di Nogarin alla nostra denuncia ricorda molto le risposte della Raggi a Roma o dell’Appendino a Torino: lui non c’era e se c’era non sapeva e non vedeva. È evidente a tutti che l’intimidazione può essere avvenuta solo grazie alla copertura politica del Sindaco (e della Vicesindaco, che tace fingendo di non avere alcuna responsabilità). Colto con le mani nella marmellata, Nogarin prova a nascondersi dietro la necessità di fare approfondimenti. Ma è solo lui, come capo politico dell’amministrazione, che può garantire il corretto svolgimento di una libera campagna elettorale. Il Pd ribadisce la propria totale fiducia nei vigili urbani della nostra città, così come in tutti i lavoratori dell’amministrazione comunale, e richiama Nogarin e Sorgente alle loro piene responsabilità politiche. Personalmente mi auguro che si tratti soltanto di uno spiacevole episodio. Tuttavia, quanto successo, merita un surplus di attenzione e riflessione per tenere alta l’attenzione e impedire che non si ripeta più ne nei confronti del Pd, né di nessun’altra forza politica”.

La contro-replica di Stella Sorgente – “Noi siamo da 5 anni al governo di questa città ma non siamo mai stati – né mai saremo – quel potere che il segretario del PD Rocco Garufo evoca stando sul filo della querela e dentro la fossa dell’ignoranza. Solo nel “governo secondo il Partito Democratico” un sindaco o addirittura una vice – che, lo ricordo a Garufo non ha nemmeno la delega riguardante la Polizia Municipale – potrebbero chiedere ad un pubblico ufficiale, dipendente del comune, di commettere un abuso di potere per fini politici. Noi non siamo quella roba lì che forse Garufo e Salvetti vorrebbero rivedere a Livorno e i cittadini hanno gettato alle loro spalle cinque anni fa, spero definitivamente. Certo mi spiace vedere Luca Salvetti diventare il replicante del PD. Non aveva detto di voler fare una campagna elettorale basata sui temi? Questi sarebbero i temi? Una polemica inventata sul nulla e diffamante? Che peccato. Noi comunque andiamo avanti sui veri temi d’interesse per la città e aspettiamo questo pomeriggio i cittadini in Terrazza Mascagni per la raccolta firme sul progetto infrastrutturale del Lotto Zero”.

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