Fassino alla Festa de L’Unità. E in mille abbracciano Renzi

Sabato 5 agosto alle ore 18 la Festa de l’Unità di Livorno ha ospitato invece il Segretario Nazionale del PD Matteo Renzi che ha parlato del suo libro “Avanti. Perché l’Italia non si ferma”, clicca qui per rivedere la DIRETTA dell’intervento dell’ex premier sulla pagina facebook del Pd Livorno. Circa mille persone per l’ex premier sotto il sole delle 18,30 e circa un centinaio di contestatori fuori dai cancelli della Festa de L’Unità (clicca sul link in fondo all’articolo per la fotogallery).
Il segretario del Partito Democratico è arrivato alla festa scortato e passando dal lato “parcheggio” senza alcun problema e ha parlato sul palco per circa un’ora. Poi il bagno di folla per l’autografo sul suo libro.

Il programma di oggi domenica 6 agosto
Spazio Libreria-  Ore 20.45 presentazione libro “Il metodo Renzi” di Alberto Galimberti

Spazio Dibattiti –Ore 21.15 “Avanti insieme”. Chiusura festa con Dario Parrini, segretario regionale PD, Lorenzo Bacci, coordinatore territoriale PD Livorno, Federico Bellandi, segretario cittadino PD, Francesco Gazzetti, consigliere regionale e tutto il gruppo dirigente della Federazione PD e i volontari della Festa de l’Unità

Ore 21 Orchestra Fabio Ceccarini

L’incontro con Piero Fassino -Il 3 agosto alla Rotonda d’Ardenza è stata la volta dell’ex sindaco di Torino Piero Fassino, che è intervenuto alla Festa dell’Unità a un incontro dedicato al tema delle riforme. “Il termine riforma oggi ha perduto il suo significato originario – ha esordito Piero Fassino – chiunque proponga qualcosa parla di fare una riforma. Da anni si assiste a un abuso di questa parola, mentre la riforma dovrebbe essere un cambiamento in meglio dello stato attuale delle cose”.
Tuttavia per l’ex deputato non può esistere un disegno di rinnovamento che metta d’accordo tutti: “Una riforma può essere giusta per chi la propone ma non magari per i destinatari del provvedimento, come è stato per la ‘Buona scuola’. I cambiamenti dovrebbero essere gestiti da un partito forte, radicato sul territorio, ed è su questo che abbiamo sbagliato”. Poi Fassino ha puntato l’attenzione su quelle che per lui dovrebbero essere le riforme necessarie da fare: “Il nostro è un Paese fermo e servono cambiamenti drastici in materia di burocrazia e sui tempi della giustizia”. Parlando di riforme, c’è n’è una che deve essere fatta assolutamente prima delle elezioni del 2018, quella elettorale: “Deve essere una legge che vale per tutti e non può essere fatta per la convenienza di questo o di quel partito. Non è possibile poi che in Italia la legge elettorale venga cambiata ogni pochi anni”. Serve però, secondo la visione dell’ex ministro, un provvedimento che dia rappresentatività e che allo stesso tempo faciliti la governabilità. “I due elementi però devono avere un equilibrio”. Legato alla riforma elettorale, per il Partito democratico c’è il tema delle future alleanze:”Sono favorevole a una piccola coalizione, non come quella dell’Unione che portò all’ingovernabilità. Ci vogliono un’alleanza e un governo stabili, con un partito che fa da pilastro della coalizione e che potrebbe essere il Pd – ha chiarito – il Pd non penso possa e debba governare da solo, però un conto è avere il 40% dei consensi, un altro il 25%”.