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Lega, inaugurazione “blindata” in centro. Ceccardi: “Non esistono sfide impossibili”

Sabato 3 Novembre 2018 — 19:36

Il sindaco di Cascina è arrivato intorno alle 17,25 in piazza Cavour per il taglio del nastro della nuova sede del partito di Salvini, accolta da circa 200 contestatori tra fischi e striscioni. Le amministrative? "A Livorno correremo da soli, al momento nessuna alleanza con i Cinque Stelle. Il candidato? Sceglieremo tra le migliori energie inespresse in città"

di Giacomo Niccolini

Contestazioni, cori e striscioni. E’ così che è stata accolta Susanna Ceccardi, sindaco leghista di Cascina, intervenuta nel pomeriggio di sabato 3 novembre in piazza Cavour, al civico 12, per l’inaugurazione della nuova sede della Lega a Livorno (clicca qui per rivedere la diretta Facebook e l’intervista al sindaco Ceccardi a partire dal minuto 28:30). Un pomeriggio iniziato presto per forze dell’ordine e manifestanti i quali non hanno mancato di far sentire il loro dissenso nei confronti del partito del ministro Salvini (foto in pagina di Simone Lanari).
Giornata che è iniziata ancora prima quando, all’alba, il palazzo storico “Cesare Fremura”, che d’ora in poi ospiterà la sede della Lega, si è svegliato con due graffiti sul muro (subito ripuliti) vergati con la bomboletta spray e che riportavano la scritta “Lega Fuorilegge”. Un gesto che non è passato inosservato neanche a livello nazionale grazie al post dello stesso Matteo Salvini che non ha mancato di pubblicare sulla sua pagina facebook la foto delle scritte con la frase “Sede Lega Livorno vandalizzata”.

SUSANNA CECCARDI SALUTA CON LE MANI AL CIELO I CONTESTATORI (Foto Simone Lanari)

La piazza ha incominciato a riempirsi di reparti speciali, digos, carabinieri, municipale e polizia sin dall’ora di pranzo. Camionette e agenti schierati all’interno di una “zona di sicurezza” creata con transenne e nastri bianchi e rossi, il tutto con la sorveglianza di circa cinquanta uomini tra questura, caserma dell’Arma e comando della municipale, arrivati per garantire l’ordine pubblico dell’inaugurazione della sede prevista alle 17 con l’arrivo del sindaco di Cascina, Ceccardi.
I manifestanti hanno esposto uno striscione recante la stessa frase vista al mattino sul muro: “Lega Fuorilegge”. In piazza i circa duecento contestatori hanno poi parlato e spiegato i motivi della loro protesta con un comizio aperto a chiunque volesse prendere parola. Non sono mancati i cori in attesa del primo cittadino leghista e i vari slogan come “Fuori la Lega da Livorno”.
Intorno alle 17,25 ecco che arriva Susanna Ceccardi accompagnata dai suoi più fidati collaboratori e da una serie di urla da parte dei manifestanti, rimasti dietro le transenne sorvegliate a vista dai reparti speciali. Lei salta, sorride e si sbraccia per salutare, coperta dal cordone di sicurezza che la scorta all’interno del palazzo. Poi due piani a piedi e l’applauso dei suoi sostenitori e dei militanti leghisti una volta varcata la soglia della nuova sede.

Foto Simone Lanari

“Oggi è una giornata storica per la Lega – ha detto Ceccardi alle telecamere e ai giornalisti intervenuti – Però di giornate storiche per la Lega e il Centrodestra negli ultimi anni ne abbiamo viste tante. Abbiamo iniziato una escalation di vittorie grazie al consenso dei cittadini. Pochi facinorosi non fermeranno un’onda di consenso che sta arrivando nei confronti di Matteo Salvini e della Lega e dei tanti militanti e amministratori che sono sparsi per la Toscana. Noi andiamo avanti, le offese e le minacce non ci scalfiscono minimamente”.
Livorno quanto è importante nello scacchiere politico toscano per la Lega?
“Livorno è importantissima. Ci sono tre capoluoghi di provincia che vanno al voto il prossimo anno in Toscana: Firenze, Livorno e Prato, però Livorno è un simbolo. Già è caduto quattro anni fa e dalla sinistra è passata in mano ai Cinque Stelle. Ma la città non è soddisfatta di questo cambiamento e adesso è veramente pronta a dare la fiducia e il sostengo al Centrodestra guidato dalla Lega”.
Come sceglierete il candidato sindaco per Livorno? Avete già dei nomi?
“Il candidato sarà scelto tra le migliori energie inespresse di questa città. C’è una società civile che lavora che ha intenzione di cambiare e di liberare una città che per anni è stata vittima di un sistema, un sistema di potere, di clientelismo. Noi abbiamo bisogno di scalfirlo tramite queste energie che noi vogliamo prendere e liberare”.
Con il Cinque Stelle che rapporto ci potrà essere a livello locale, qui a Livorno, in chiave di elezioni amministrative?
“Con i Cinque Stelle lavoriamo bene al Governo nazionale ma, a livello locale, non ci sono tavoli aperti, non ci sono alleanze in corso e probabilmente ognuno correrà con la propria lista: i Cinque Stelle con la loro e noi con la nostra di Centrodestra e quindi… che vinca il migliore”.
Escludete quindi contratti di governo per il Comune di Livorno?
“Al momento, ripeto, non c’è nessun accordo ma non si può escludere niente ad oggi. Ma, una cosa è certa, visto che il Centrodestra ha vinto compatto in tante zone della Toscana, squadra che vince non si cambia”.
Livorno ha detto che è un simbolo. Fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile pensare solo la Lega al ballottaggio. Oggi Lei dice che il Centrodestra è pronto a governare in città. Cosa Le fa credere che il vento sia cambiato?
“In Toscana non esistono più sfide impossibili. Dicevano che sarebbe stata impossibile la mia a Cascina… ed eccomi qui. Pisa, Siena, Massa, Grosseto, Arezzo, Pistoia… dicevano che sarebbero state tutte impossibili e invece… E dunque perché dovrebbe esserlo Livorno? A Livorno ci sono tanti cittadini che ogni giorno mi scrivono, che scrivono al sindaco di Cascina, figuriamoci, e che chiedono di venire qui sul territorio. E come poter non ascoltare, quindi, questi veri e propri gridi di aiuto che vogliono vedere il Centrodestra forte a Livorno e in particolare la Lega”.
Piazza Cavour, perché proprio qui?
“Abbiamo intenzione di insediarci nel cuore di Livorno come nel cuore di ogni città. Lo vogliamo dire molto chiaramente ai manifestanti dei centri sociali che nel nome dell’antifascismo vorrebbero impedire a noi di parlare ed esprimerci. Noi siamo qui per un esercizio di democrazia e non ci faremo intimidire da nessuno. Abbiamo il diritto di parlare ovunque e di mettere le nostri sedi dove vogliamo”.

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